“Il sistema di protezione sociale e l’autonomia collettiva” è stato il tema di un convegno organizzato dall’INPS e dall’Università degli Studi “Aldo Moro” ed al quale hanno perso parte rappresentanti delle istituzioni, docenti di università italiane e rappresentanti delle organizzazioni sindacali e datoriali.

Un tema proposto dal Comitato Regionale Inps e condiviso dalla Direzione Regionale che, alla luce delle recenti delibere del Comitato di Indirizzo e Vigilanza Inps, rafforzano il ruolo dei comitati periferici all’interno del sistema di governance dell’istituto.

“Un focus, come ha sottolineato Giuseppe Deleonardis presidente del Comitato Regionale INPS Puglia, che abbiamo voluto nell’ambito delle iniziative che l’Inps ha programmato per i suoi 125 anni di vita e attività, con l’obiettivo di approfondire e analizzare, anche  attraverso la sua evoluzione storica, un modello di partecipazione e coinvolgimento democratico delle Organizzazioni sindacali e di rappresentanza alla vita e governo dell’Istituto, rilanciando il dibattito nel paese sulle forme di democrazia economica sancite dalla costituzione”.

“In particolare, ha evidenziato Deleonardis, il ruolo del movimento sindacale che, con le lotte della fine degli anni 60, ha impresso una rinnovata direzione alle forme della partecipazione democratica del mondo del lavoro non solo attraverso le forme di rappresentanza all’interno delle aziende, ma in particolare in quelle dell’ente previdenziale, per un lasso di tempo di oltre 20 anni, dal 1970 al 1994”.

L’Inps con le iniziative a livello nazionale promosse in occasione dei suoi 125 anni di vita, evidenzia la sua forza e il suo ruolo, una delle realtà previdenziali e assistenziali più importanti dell’Europa che oggi dopo la crisi pandemica ne esce rafforzato e insostituibile, avendo garantito servizi e prestazioni, una tenuta e coesione sociale del paese rilanciando e rafforzando l’idea pubblica dei servizi previdenziali ed assistenziali.

“Un welfare, una previdenza pubblica, commenta Deleonardis, che non e immune da pericoli e attacchi, che rischia di essere messa in discussione creando disuguaglianze e differenze territoriali se si afferma l’idea di autonomia differenziata e un idea differenziata di tutele sociali  e servizi, secondo il censo o la dislocazione territoriali, secondo le capacità impositive e produttive del territorio”

Il convegno si è svolto in due sessioni di cui la prima, coordinata dal Prof. Vito Pinto dell’Università di Bari Aldo Moro, ha affrontato le questioni centrali del tema. Nella seconda sessione invece si è tenuta una tavola rotonda, a cui hanno parteciperanno rappresentanti dell’INPS e delle parti sociali, affidata alla guida della prof. Gabriella Leone dll’Università degli Studi di Bari Aldo Moro.

 

Dunque, come voi sapete, dall'inizio del suo mandato questo Governo ha concentrato la gran parte delle sue energie sul tema dei salari, sul tema di aiutare le famiglie sul piano economico. È una delle nostre grandi priorità e chiaramente ci interessa quando viene posta la questione del rafforzamento dei salari.
Per questo io ho scelto di incontrare le opposizioni partendo dalla proposta specifica del salario minimo perché il tema del contrasto al lavoro povero ci interessa, purché ci si comprenda sul fatto che la materia è una materia estremamente ampia e sul fatto che va affrontata nella sua complessità.
Ci sono divergenze su quali siano gli strumenti per rafforzare il potere d'acquisto delle famiglie, per rafforzare i salari, e io ho proposto un confronto molto più ampio che coinvolga anche chi è costituzionalmente più attrezzato a fare questo lavoro, che è il Cnel, per terminare prima dell'avvio della Legge di Bilancio. Quindi anche in tempo per avere evidentemente ed eventualmente le coperture necessarie a prendere dei provvedimenti, un ragionamento complessivo sul tema del lavoro povero, che dal mio punto di vista non viene risolto dal semplice salario minimo, misura che, come voi sapete, secondo molti, anche secondo molti sindacati e molti esperti del settore, rischia, in una Nazione come la nostra, con una altissima contrattazione collettiva, di peggiorare, per paradosso, la condizione di più lavoratori di quelli ai quali potrebbe migliorarla.
Siamo ovviamente aperti al confronto sulla materia molto più ampia del lavoro povero e di salari adeguati. Su questo abbiamo proposto un lavoro da fare insieme, da completare nei prossimi 60 giorni, sul quale io ho già la disponibilità del CNEL e del suo Presidente, per capire se c'è un margine per condividere tra le forze politiche e con le parti sociali, soluzioni che possano essere efficaci. Per favorire il lavoro, lavoro giusto, pagato adeguatamente, come questo Governo ha dimostrato particolarmente mettendo la gran parte delle sue risorse sul taglio del cuneo contributivo, garantire salari adeguati e difendere il potere acquisto delle famiglie è una delle nostre assolute priorità.

Domande

Domanda: Possiamo dire che, ad oggi, non c’è una controproposta strutturata del Governo o no?
    
Presidente Meloni: Guardi, se io mi fossi presentata con una controproposta strutturata del Governo si sarebbe detto che non volevo consentire alle opposizioni di fare la loro, così come quando ho proposto di fare il confronto con il CNEL nella e sono stata accusata di voler fare ritirare la proposta alle opposizioni. Guardi, quello che voglio fare io è semplicemente dare un segnale di attenzione e di rispetto su un tema che mi sta a cuore, perché a differenza di chi oggi dall'opposizione propone il salario minimo, ma quando stava al governo non ha messo in campo il salario minimo, noi abbiamo dimostrato con i fatti di tenere a questo tema, perché tutto quello che abbiamo fatto, il grosso di quello che abbiamo fatto, è stato dedicato a questa materia. Quindi, io ho incontrato le opposizioni per dire loro che è una materia sulla quale il Governo è assolutamente disponibile, ma questo non comporta che gli altri debbano rinunciare alle loro proposte o che io debba arrivare e dire questa è la mia proposta e non deve essere la vostra. Sono ragionamenti che facevano altri. A me pare un segnale di attenzione e di rispetto. E lo dico, guardi, perché io sono stato a lunghi anni all'opposizione e non ricordo di essere mai stata convocata da un Presidente del Consiglio sulla base di una proposta che avevo presentato in Parlamento. Quindi, è un segnale di attenzione su una materia che mi sta a cuore. Chiaramente punto ad arrivare a una proposta in tempo per la Legge di Bilancio, ma non vorrei che fosse semplicemente una proposta della maggioranza contrapposta a quelle delle opposizioni. Lei sa che ci sono delle proposte della maggioranza anche su questa materia. L'ultima l'ha presentata Forza Italia, che è un partito della maggioranza, ma non sarebbe stato un buon metodo di dialogo dire sostituite la vostra proposta con la nostra. È un buon metodo di dialogo secondo me dire proviamo a lavorare insieme su una proposta che affronti complessivamente una materia che, guardi, il salario minimo da solo, temo non risolverà.

Io sento parlare di salario minimo e di lavoro povero e non si prende in considerazione il fatto che per le rilevazioni Istat o Eurostat per “lavoro povero” si intende il reddito che tu hai nell'ambito del nucleo familiare, che vuol dire che non dipende da quanto ti pagano l'ora di lavoro. Tu puoi essere al di sopra dei 9 euro e essere considerato lo stesso un lavoratore povero. Allora è una materia un po' più complessa di come viene affrontata in alcuni casi, ma è una materia che va affrontata, perché è un problema che l'Italia ha.
Fermo restando, e anche questo l'ho detto ai miei interlocutori, che il problema per il quale i nostri salari sono più bassi della media europea è che la nostra crescita è stata più bassa della media europea. Cioè o qui capiamo che rimettere in moto l'economia è l'unico modo di garantire salari e redditi, oppure continueremo a immaginare delle soluzioni che purtroppo non risolveranno il grosso del problema.

È la ragione per la quale noi ci siamo messi a lavorare prevalentemente sulla crescita. Si fa l'esempio della Germania, si fa l'esempio della Francia, ma sono Nazioni che negli ultimi vent'anni sono cresciute più del 20%, l'Italia è cresciuta del 2%. Come pensavamo che i nostri salari potessero crescere adeguatamente se l'economia non cresceva? Le due cose sono inevitabilmente collegate, per cui da una parte a mio avviso bisogna continuare a lavorare per favorire la crescita.

Qualcosa sul PIL è accaduto quest'anno e lei ha visto che i dati sull'occupazione comunque sono più soddisfacenti. Noi abbiamo di nuovo raggiunto record di occupazione, record di contratti stabili, la disoccupazione più bassa dagli ultimi 14 anni: sono segnali che vanno di pari passo con la crescita dell'economia. Quindi quella è una strada che bisogna affrontare. Poi ovviamente ci sono contratti pirata, utilizzi fraudolenti, c'è un tema anche di precarietà che va affrontato, c'è un tema sicuramente di alcuni lavoratori che sono esclusi dal mercato delle tutele, ma secondo me con questa visione va affrontata la questione, perché se noi pensiamo di dare una risposta semplice a un tema estremamente complesso rischiamo di creare più danni di quelli che pensiamo risolverlo. e la dimissione di De Angelis.

Domanda: Senta la Segretaria del PD le ha chiesto anche dei ristori dell’Emilia-Romagna e le dimissioni di De Angelis.

Presidente Meloni: Guardi, che me l'ha chiesto è un parolone. Diciamo che abbiamo fatto un paio di battute e le ho detto, sulla questione dell’Emilia-Romagna, che avevo risposto con una lunga lettera alle continue rimostranze del Presidente Bonaccini, che secondo me sono poco fondate. Sulla questione di De Angelis, non ritengo di dovermi occupare del responsabile della comunicazione della Regione, perché penso che siamo di competenza del Presidente della Regione.

Domanda: Ritiene i 60 giorni un impegno da parte del Governo per chiudere la questione degli strumenti contro...

Presidente Meloni: È l'impegno che io ho formalizzato con il Presidente del CNEL e loro mi garantiscono che sono in grado di fare questo lavoro in 60 giorni. Ho detto anche alle forze di opposizione che il Presidente Brunetta è disponibile da domani a incontrarli, perché credo che sia un lavoro che va fatto immediatamente. Perché io ho voluto fare questo incontro oggi, diciamo, costringendo anche voi a essere qui? Perché una cosa che mi ha colpito dalla proposta dell'opposizione è che loro prevedono una cosa, secondo me, sensata, cioè di immaginare dei ristori nel caso in cui, diciamo, la loro proposta venisse approvata, per i datori di lavoro che devono affrontare un aumento dei salari, dopodiché non prevedono né la copertura né la quantificazione e lei sa che costituzionalmente una legge che impone maggiori oneri ha anche bisogno di una copertura individuata. Loro dicono perché non volevamo entrare nelle competenze del Governo. Sai, a me pare un po' più il gioco del cerino, come a dire secondo noi va fatto ma poi vedetevela voi.
Allora, le cose serie da questo punto di vista si fanno con delle coperture, quindi, noi stiamo già lavorando sulla Legge di Bilancio. Io posso annunciarvi da ora che la Legge di Bilancio che noi presenteremo segue il filone della precedente, cioè lavoro-redditi, che è quello che abbiamo già fatto con tutti i provvedimenti principali della precedente, a partire dall'estensione della platea di chi beneficiava del bonus per il gas e la luce, fino ad arrivare ai primi segnali che abbiamo dato sui premi di produttività, adesso con l'abbattimento del cuneo contributivo.
Andiamo lì sulla Legge di Bilancio, ma chiaramente qualsiasi cosa che voglia essere vagamente seria deve avere una copertura e allora è bene arrivare per tempo prima della Legge di Bilancio a fare questo lavoro. Questa è la ragione per la quale ho voluto fare questo incontro adesso per avere una disponibilità ma comunque per cominciare a fare un lavoro che possa arrivare in tempo con le eventuali coperture che dovessero servire.
Grazie mille.

 

 

 

Con una performance economica in continua crescita, testimoniata dal + 29,5% di export del settore serico italiano nel I semestre 2022 rispetto allo stesso periodo 2021, in linea con il trend pre-pandemia (dati forniti dall’Ufficio Seta Italia), l’industria della seta italiana, si conferma un’eccellenza del Made in Italy, sebbene utilizzi come materiale di partenza fibra e tessuti importati dall’estero.

Proprio per contribuire a risolvere, almeno parzialmente, questa contraddizione, e reintrodurre la gelsibachicoltura, un’attività dalla grande tradizione quasi scomparsa dal territorio italiano, è stato sviluppato il progetto SERINNOVATION. A cinque anni dalla fondazione del Gruppo Operativo, che è stato coordinato scientificamente dal CREA con il suo centro di Agricoltura e Ambiente, sono stati presentati i risultati di progetto.

“Innovazione e sostenibilità, versatilità ed economia circolare, senza dimenticare  una importante  integrazione al reddito degli agricoltori. Ecco le caratteristiche della nuova filiera della seta Italiana che CREA e tante aziende stanno avviando, per ora in Veneto, ma presto replicabile anche nel resto del Paese. Seguiremo con attenzione sotto il profilo istituzionale questo progetto ambizioso, che può favorire il rilancio di tanti nostri territori agricoli e la voglia di fare delle nostre imprese”. Così Luca De Carlo, Presidente della IX Commissione permanente del Senato, in occasione del convegno conclusivo del progetto “Serinnovation”.

La sfida principale è consistita nella ricostituzione di una filiera, in cui alcuni passaggi tecnologici erano andati perduti, a dispetto della grande eredità culturale e del passato plurisecolare. 

Sono state, in particolare, affrontate quelle criticità (basso valore di mercato del bozzolo e alti costi di produzione), che ne hanno determinato la scomparsa,  valorizzando il patrimonio di risorse genetiche vegetali e la tradizione agricola e paesaggistica ad essa collegata, all’insegna però dell’innovazione, della sostenibilità, della competitività, della creatività delle industrie coinvolte e della tracciabilità, per una filiera della seta 100% italiana.

Le attività condotte fin qui hanno consentito di mettere a punto una completa serie di processi agroindustriali della seta italiana, dalla produzione delle uova fino a quella del  bozzolo certificato.

Un nuovo modello produttivo, quindi, che includa anche un processo di tracciabilità e che sia sostenibile per l’ambiente, all’insegna dell’ economia circolare e replicabile.

Debutto in Sudafrica per il settore pugliese dell’edilizia e dei materiali da costruzione. La Regione Puglia in collaborazione con Puglia Sviluppo accompagnerà a Johannesburg una delegazione di 8 imprese. Parteciperanno a The Big 5 Construct Southern Africa, in programma nel Gallagher Convention Center di Johannesburg, dal 27 al 29 giugno 2023.

Si tratta di un appuntamento denso di opportunità. The Big 5 Construct Southern Africa è infatti la principale manifestazione fieristica per l’edilizia e i materiali da costruzione della parte meridionale del continente africano. Raccoglie i professionisti e gli operatori del settore dell’intera regione e offre opportunità uniche per l’industria delle costruzioni nel suo complesso: affari e contatti con i principali fornitori ma anche conoscenza di tutte le novità di prodotto e di processo grazie alla presenza dei migliori esperti. Accanto alla parte fieristica, infatti, l’evento offre ben 30 workshop formativi gratuiti. Alla manifestazione sono attesi oltre 8.500 visitatori professionali e più di 200 espositori provenienti da oltre 40 Paesi. Diversi i comparti di riferimento: interni e finiture di edifici, impianti meccanici, elettrici e idraulici, calcestruzzo, materiali e strumenti per l’edilizia ma anche attrezzature, macchinari e veicoli; e soprattutto grande attenzione alla costruzione ecologica e intelligente.

“Abbiamo scelto di partecipare a questa fiera – ha spiegato l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia Alessandro Delli Noci – perché il settore delle costruzioni in Sudafrica è in grandissimo fermento. Dopo il calo dovuto alla crisi sanitaria, l’edilizia ha ripreso a crescere in modo molto sostenuto: del 9,1% nel 2022, mentre tra il 2023 e il 2025 si prevede un aumento medio annuo del 3,1%, supportato da investimenti governativi di enorme entità per la realizzazione di grandi infrastrutture. Il nostro obiettivo è valorizzare l’immagine del settore pugliese dei materiali e dei macchinari per le costruzioni e anche creare nuove collaborazioni con gli operatori internazionali presenti alla manifestazione, mostrando le soluzioni più innovative del made in Puglia”.  “Il Sudafrica è un mercato molto interessante per la nostra regione con margini di sviluppo ancora ampi e densi di opportunità che intendiamo sfruttare”, ha sottolineato l’assessore. “Siamo ottimisti perché il valore totale dell’export pugliese del settore dei materiali da costruzione ha registrato un incremento del 12,4% nel 2022 rispetto al 2021 mentre sul fronte delle relazioni commerciali con il Sudafrica, alla crescita complessiva del 2021 (+8,4%), si aggiunge un aumento ancora più sostenuto nel primo trimestre del 2023: +10,9%.”.

Le imprese della delegazione saranno ospitate nello stand regionale con una postazione personalizzata e potranno partecipare all’ampio programma di seminari gratuiti per conoscere innovazioni, nuove tendenze e sviluppi normativi.

Inoltre, è previsto lo Stakeholders Engagement Forum 2023, un evento organizzato dal Big 5 Construct Southern Africa in collaborazione con Nafbi, la federazione dell’industria delle costruzioni, per discutere delle strategie per lo sviluppo del settore delle costruzioni nell’Africa meridionale. Queste le imprese della delegazione regionale: Canaletto Smart (Altamura – Ba); Isoteck (Acquaviva delle Fonti – Ba); Gruppo Stamplast (Francavilla Fontana – Br); Romagno Marmi (Mola di Bari – Ba); Officine D'Amico (Cisternino – Br); Ceramica Incontro (Corato – Ba); Indeco (Bari); Officine Polieri (Bari).

Ben l’82% degli italiani che esprimono una opinione ritengono contribuirà positivamente alla difesa e la valorizzazione dell’agricoltura italiana la candidatura della pratica della cucina italiana per l’iscrizione nella Lista rappresentativa dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità dell’Unesco decisa dal Governo su proposta dei ministri dell’Agricoltura e Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida e della Cultura Gennaro Sangiuliano. E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti/Notosondaggi divulgata in occasione del Summer Fancy Food 2023 da domenica 25/6 a martedi’ 27/6 dalle 10 alle 16 (orario New York) al Javits Center level 3, Padiglione Italia, stand n.2718 Coldiretti, Campagna Amica  e Filiera Italia metteranno a confronto per la prima volta le autentiche specialità nazionali con le brutte copie di imitazione mentre i cuochi contadini dimostreranno la differenza tra i veri piatti della tradizione gastronomica tricolore e quelli storpiate all’estero con ricette improponibili.
 
 
“La cucina è diventata la voce principale del budget della vacanza in Italia con oltre un terzo della spesa destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o souvenir enogastronomici in mercati, feste e sagre di Paese” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “si tratta di un impatto economico valutato per la sola spesa alimentare in oltre 30 miliardi di euro nel 2023, divisi tra turisti italiani e stranieri che sempre più spesso scelgono il Belpaese come meta delle ferie per i primati a tavola”. Un risultato che dimostra l’immenso valore storico e culturale del patrimonio enogastronomico nazionale che è diffuso su tutto il territorio e dalla cui valorizzazione – precisa la Coldiretti – dipendono molte delle opportunità di sviluppo economico ed occupazionale.
 
 
La cucina italiana è diventata leader mondiale potendo contare sull’agricoltura più green d’Europa di 5547 specialità sono ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni censite dalle Regioni, 319 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, la leadership nel biologico con circa 86mila aziende agricole biologiche, 25mila agriturismi che conservano da generazioni i segreti della cucina contadina, 10mila agricoltori in vendita diretta con Campagna Amica e le numerose iniziative di valorizzazione, dalle sagre alle strade del vino. Il Belpaese – continua la Coldiretti – è il primo produttore Ue di riso, grano duro e vino e di molte verdure e ortaggi tipici della dieta mediterranea come pomodori, melanzane, carciofi, cicoria fresca, indivie, sedano e finocchi. E anche per quanto riguarda la frutta primeggia in molte produzioni importanti: dalle mele e pere fresche, dalle ciliegie alle uve da tavola, dai kiwi alle nocciole fino alle castagne.
 
 
La candidatura Unesco – continua Coldiretti – è un riconoscimento per il padre della cucina italiana Pellegrino Artusi nato nel 1820 ed autore del primo codice alimentare dell’Italia unita “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” che diede un contributo fondamentale per amalgamare, prima a tavola e poi nella coscienza popolare, le diverse realtà regionali con un comune senso d’appartenenza. E’ anche grazie al prezioso lavoro di Artusi – conclude Coldiretti – se l’agroalimentare italiano in pochi anni da una economia di sussistenza ha saputo conquistare primati mondiali e diventare simbolo e traino del Made in Italy.

 

La biodiversità italiana riparte dalla ricerca: è nato il primo settembre scorso, con la partecipazione del CREA, il National Biodiversity Future Center (NBFC), la più poderosa iniziativa di ricerca e innovazione sulla biodiversità mai tentata in Italia.

Il progetto NBFC si focalizza sul tema prioritario a livello nazionale e internazionale della biodiversità attraverso una rete, coordinata dal CNR e composta da 48 partner, scelti tra Università, Organismi di Ricerca, Fondazioni e Imprese, in base alla loro comprovata leadership scientifica, tecnologica, etica e di mercato. Il progetto prevede un finanziamento di oltre 320 milioni di euro per i primi tre anni (2023-2025) ed il coinvolgimento di oltre 1.300 ricercatori degli Enti partner. 

Il contributo del CREA risulterà rilevante per monitorare, preservare, ripristinare e valorizzare la biodiversità negli ecosistemi terrestri della Penisola. “Il nostro centro di ricerca, infatti – dichiara Pio Federico Roversi, Direttore del CREA Difesa e Certificazione - ha manifestato sin dagli inizi un forte interesse per le attività promosse all’interno del NBFC e in questo contesto ha trovato una propria peculiare collocazione come ente affiliato allo Spoke 3 Assessing and monitoring terrestrial and freshwater biodiversity and its evolution: from taxonomy to genomics and citizen science, assumendo il ruolo di capofila per il CREA.

 Oltre al Centro di ricerca Difesa e Certificazione per il CREA partecipano i Centri Foreste e Legno, Cerealicoltura e Colture Industriali, Politiche e Bioeconomia, ognuno apportando le proprie specificità nelle linee di ricerca individuate dal progetto. Con le premesse descritte e con le competenze dei nostri Centri, siamo pronti all’avvio di questa storica iniziativa”.

In particolare, il CREA ricoprirà un ruolo cardine per fornire strumenti innovativi ed efficaci al mondo della ricerca, ai cittadini e ai decisori politici, così da metterli in condizione di conoscere e contrastare l’erosione della diversità biologica, quantificare i servizi ecosistemici e realizzare azioni volte alla conservazione e al ripristino della biodiversità in tutto il Mediterraneo. Inoltre, si lavorerà all’individuazione di soluzioni innovative per raggiungere i target del Green Deal in materia di biodiversità.

Il pubblico sarà coinvolto in iniziative di citizen science per la tutela di specie e habitat protetti, incentrate sulla valorizzazione e lo sviluppo delle collezioni museologiche. Ampio spazio sarà dedicato alle attività di formazione e informazione per il trasferimento dei risultati della ricerca agli stakeholder.

 

 

Durante l’Open day in campo organizzato dal progetto di ricerca SOILLESS (SOstenibilità ambientale, Innovazioni di processo e di prodotto per la competitività delle coltivazioni Senza Suolo in Puglia) (https://soilless.it/open-day-soilless-go-presso-lazienda-sperimentale-la-noria/), ha suscitato notevole interesse la prova sperimentale che il gruppo di ricerca di Orticoltura dell’Università di Bari sta conducendo sulla produzione di una varietà locale di melone immaturo (Cucumis melo L.) con l’NFT (Nutrient Film Technique), sistema di coltivazione senza suolo in mezzo liquido.

I tecnici intervenuti hanno ammirato la sanità delle piante e la notevole produzione dei frutti, restando sorpresi per il materassino di radici prodotto dalle piante.

L'obiettivo della prova sperimentale (“Optimization of nutrient solution management in closed soilless cultivation systems”), che rientra nelle attività di ricerca previste dal Centro Nazionale Agritech (spoke 3.2.3), è quello di definire la composizione della soluzione nutritiva in un sistema di coltivazione a ciclo chiuso con il metodo del “Bilancio di massa”: conoscendo l’efficienza d’uso dell’acqua (WUE) e la concentrazione dei nutrienti nei tessuti vegetali della coltura (CN), la concentrazione della soluzione nutritiva sarà determinata dal prodotto WUE x CN.

I trattamenti sperimentali studiati sono tre livelli di NaCl (0, 2,5 e 5 mM) nella soluzione nutritiva. La varietà utilizzata è lo “Scopatizzo”, una popolazione di melone immaturo molto apprezzata dal consumatore, che lo utilizza alla stessa stregua del cetriolo.

Qualche giorno fa il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, ha firmato il decreto che adotta la Strategia nazionale Biodiversità al 2030. 

“L’adozione della Strategia nazionale Biodiversità al 2030 è un passo molto importante per il dispiegamento delle azioni di tutela e sviluppo della biodiversità del nostro Paese”, ha commentato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica.  “l’Italia è un prezioso scrigno di ricchezza naturale, un patrimonio che ci è stato donato e che è nostro dovere proteggere e rilanciare. Le esigenze di tutela ecologica devono però essere armoniche con le esigenze e la vita delle comunità, nell’ottica di una sostenibilità che sia certamente ambientale ma inevitabilmente anche sociale ed economica.

L’ampia partecipazione agli organismi previsti dalla strategia sottolinea come la tutela della biodiversità debba essere coniugata con le attività del Paese e puntare anche al mondo dei giovani, i più sensibili alle istanze della Natura di cui saranno i futuri custodi”.

In particolare, la Strategia definisce gli indirizzi nazionali per la tutela e la valorizzazione della biodiversità e degli ecosistemi, attuando gli impegni assunti con la ratifica della Convenzione sulla biodiversità biologica di Rio del 1992 che ha recentemente adottato a dicembre a Montreal il Quadro Globale per la biodiversità al 2030 e in coerenza con gli obiettivi della Strategia Europea per la Biodiversità 2030.

La Strategia sarà inoltre sottoposta nel 2026 a una verifica approfondita sulla validità della sua impostazione e sulle eventuali necessità di adeguamento. 

Un Comitato di gestione è stato istituito al MASE con l’obiettivo di istruire iniziative, atti, provvedimenti e documenti tecnico-scientifici da sottoporre al vaglio della Conferenza Stato Regioni, sede di decisione politica per l’attuazione e l’aggiornamento della Strategia stessa. 

Il Comitato è composto dai delegati dei ministeri a vario titolo interessati dall’attuazione della strategia ed e’ presieduto da un rappresentante del Ministero dell’Ambiente. Sempre al MASE, per consentire il confronto con i portatori di interesse, viene istituito un Tavolo di consultazione con le Associazioni Ambientaliste. Il supporto tecnico-scientifico è assicurato dall’Istituto Superiore per la protezione e Ricerca Ambientale, con il coinvolgimento di altri Enti di Ricerca, Società Scientifiche e Università. La partecipazione al Comitato è a titolo gratuito, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

“Con un numero di specie animali e vegetali e una gamma di habitat tra i più alti d’Europa l’Italia”, afferma infine Pichetto, “può essere considerata a pieno titolo un hub della biodiversità. Con questo provvedimento intendiamo assicurare il più alto livello di tutela, visto che si tratta di un importante asset e valore di crescita del nostro Paese”.

 

Anche quest’anno l’editoria pugliese sarà presente al Salone Internazionale del Libro di Torino, in programma dal 18 al 22 maggio, con uno stand istituzionale, 40 case editrici, un catalogo che promuove i festival e i premi letterari regionali e un fitto calendario con oltre 40 presentazioni. 

Lo stand della Regione Puglia, realizzato con Teatro Pubblico Pugliese nell’ambito di Parole a sistema, linea d’intervento per lo sviluppo e la valorizzazione dell’editoria pugliese, in collaborazione con APE – Associazione Pugliese Editori, situato nel padiglione Oval con un’area complessiva di 300mq, ospita Adda Editore, Besa Muci, Cacucci Editore, Capone Editore srl, Claudio Grenzi Editore, CSA editore, Di Marsico Libri, Edipuglia, Editrice Rotas, Edizioni dal Sud, Edizioni Dedalo, Edizioni del Poggio, Edizioni di Pagina, Edizioni di Pagina, Edizioni Milella, Edizioni Radici Future, Fides Edizioni, Florestano Edizioni, FOS Edizioni, Gagliano Edizioni, Gelsorosso, I Libri di Icaro, I Quaderni del Bardo Edizioni, Kurumuny, L'Arco e la Corte, LiberAria, Matilda Editrice, Moon Edizioni, Musicaos Editore, Pensa Multimedia, Pietre Vive Editore, Pietre Vive Editore, Progedit, Schena Editore, Sfera Edizioni - Posa Edizioni, Edizioni L'Orbicolare – Itinera, Terra Somnia Editore e WIP Edizioni.  

Regione Puglia sostiene anche la partecipazione al Salone di alcuni editori che hanno uno proprio stand: Antonio Mandese EditoreEdizioni Dedalo, Manni Editori e Secop Edizioni. 

Inoltreper promuovere e valorizzare l’intero settore editoriale pugliese, saranno presenti nel catalogo ufficiale i festival e premi letterali pugliesi 42 Gradi – Idee sostenibiliBuck Festival, Letteratura per ragazzi di FoggiaConversazioni dal Mare. Incontri Culturali a Cielo ApertoFesta dei LettoriFestival della Disperazione, Fiera Lettori alla PariFuturo Anteriore FestivalGallipoli in PoesiaLa mia storia di mare, Lectorinfabula, European Cultural FestivalPremio di Letteratura per ragazzi e ragazze la Magna Capitana, Premio Presìdi del Libro “Alessandro Leogrande”Visioni e Realtà DOC – Gli sguardi, le storie che hanno partecipato ad una call del Teatro Pubblico Pugliese 

E ancora la Puglia celebra il legame con l’Albania, Paese straniero ospite d’onore del Salone,  che negli ultimi anni ha visto una stretta cooperazione in ambito culturale e strategico con progetti come Puglia – Albania, joint for future e sul fronte dell’editoria con una ormai consolidata presenza della Puglia alla Fiera del Libro di Tirana.

Collaborazione che prosegue con una reciproca presenza negli stand e nei materiali istituzionali, omaggio al percorso intrapreso da Puglia e Albania. Infine anche quest’anno molto ricco il calendario di presentazioni, ospitate nello stand della Regione Puglia, con oltre 40 appuntamenti che partono giovedì 18 maggio alle ore 16.00  con L'Italia vista dal Sud. Tommaso Fiore e Alessandro Leogrande con Rosarianna Romano, autrice, Ludovico Fontana, giornalista Rai; alle ore 16.30 Skakki Nostri. Da giornale scolastico a social network con Ludovico Fontana, autore, Rosarianna Romano, giornalista; ore 17.00 Ci sono mamme con Viola Gesmundo, illustratrice della pubblicazione,  Milena Tancredi, responsabile della Biblioteca dei Ragazzi presso la Magna Capitana;  ore 17.30 Omaggio a Giulio Cesare Vanini con Mario Carparelli, docente Università del Salento, Vincenzo Barone, docente Università del Piemonte Orientale; ore 18.00 Zenobia Anastasia Costanza Elena. Storie di templi e di regine con Paolo Biondi, autore, Andrea Pezzini, ricercatore di Storia presso Università di Berna;  ore 18.30 Negli occhi come specchi con Arturo Severini, autore, Alessandro Labonia, editore; ore 19.00 Scrivere romanzi e racconti. Come rovinare o valorizzare la propria opera con  Alessandro Labonia, editore, editor, formatore e direttore di AutoriItaliani.it.

Venerdì 19 maggio, ore 11.00 Fiabe che nascono dalla terra con  Aldo Patruno, direttore Dipartimento Turismo, Economia della Cultura, Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia,  Pippo Moresca, autore, Mariolina Suglia, illustratrice, Tonio Lombardo, prefatore, Milena Palumbo, editore; ore 11.30 Scorie Illustrate, il calendario che si trasforma in libro e non si butta con Grazia Di Bari, consigliera regionale delegata alle Politiche Culturali,  Aldo Patruno, direttore Dipartimento Turismo, Economia della Cultura, Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia;  Pietro Vito Chirulli, amministratore unico Serveco, Carmelo Marangi, direttore tecnico di Serveco;  ore 12.00 L'ombra del senatore con Cosimo Scarpello, autore; ore 12.30 Dire Fare Baciare Mondi Canti Parole con Letizia Cobaltini, autrice, Peppino Piacente, editore; ore 13.00 Al di qua e al di là dell'Ofanto  con Ruggiero Mascolo, autore, Angela Schena, editore; ore 14.30  FATTO A MANO Storie di donne, uomini e ambiente per un racconto inedito della terra di Puglia con  Anna Grazia Maraschio, assessora all'ambiente parchi ciclo dei rifiuti e bonifiche Regione Puglia, Melania Petriello, giornalista e autrice tv, Rocco De Franchi, direttore comunicazione istituzionale Regione Puglia; ore 15.00 Le parole di don Tonino Bello per una politica dei volti con Pasquale Rubini, curatore della pubblicazione, Mimma Gattulli, autrice e segretario generale del Consiglio regionale della Puglia, Carmela Diddio, responsabile della biblioteca del Consiglio regionale della Puglia;  ore 15.30 Le Pentite (ed. Les Flâneurs) con Francesca Marone, autrice, Antonia Del Sambro, giornalista e agente letteraria; ore 16.00 Premio Magna Capitana con Grazia Di Bari, consigliera regionale delegata alle Politiche Culturali, Aldo Patruno, direttore Dipartimento Turismo, Economia della Cultura, Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, Luigi De Luca, dirigente della Struttura di progetto Cooperazione territoriale Europea e coordinatore dei poli biblio-museali della Regione Puglia, Paolo Ponzio, presidente del Teatro Pubblico Pugliese, Gabriella Berardi, direttrice del Polo Biblio - Museale di Foggia, Milena Tancredi, responsabile della Biblioteca dei Ragazzi presso la Magna Capitana, Nicola Cinquetti, vincitore Premio categoria Miglior libro 6-8 anni, Roberta Balestrucci Fancellu, vincitore Premio categoria Miglior libro 9-11 anni, Chiara Lorenzoni, vincitore Premio categoria Miglior libro 12+; ore 17.00 presentazione Lungomare di Libri con Grazia Di Bari, consigliera regionale delegata alle Politiche Culturali, Aldo Patruno, direttore Dipartimento Turismo, Economia della Cultura, Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, Paolo Ponzio, presidente Teatro Pubblico Pugliese, Ines Pierucci, assessora alla Cultura Città di Bari, Orietta Limitone, presidente Associazione Presìdi del Libro, Livio Muci, presidente Associazione Pugliese Editori, Rocco Pinto, libraio coordinatore di Lungomare di Libri, Giuseppe Falbo, direttore Regionale Puglia e Basilicata Trenitalia S.p.A., Piero Crocenzi, amministratore delegato Salone del libro S.r.l., Silvio Viale, presidente Salone del libro S.r.l., Marco Pautasso, segretario generale Salone Internazionale del libro di Torino; ore 18.00 catalogo della mostra #StoriediPuglia60-80 (ed. Kurumuny) con Mimma Gattulli, segretario generale del Consiglio regionale della Puglia, Luigi Ratclif, presidente Federazione Casa Puglia Piemonte, Maria Teresa Santacroce, presidente SISUS, Aldo Muciaccia, curatore della mostra e del catalogo, Beatrice Zippo, direttrice operativa Associazione Cirano, Maurizio Sciarra, registra e fotografo, Gianni Dimopoli, segretario generale di Casa Puglia Piemonte; ore 18.30 La matura adolescenza con Mario Matera Frassese, autore, Franca Di Conza, docente, Magic Muh, artista; ore 19.00 Carmelo Bene. Là dove muore, canta con Aldo Patruno, direttore Dipartimento Turismo, Economia della Cultura, Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, Luigi De Luca, dirigente della Struttura di progetto Cooperazione territoriale Europea e coordinatore dei poli biblio-museali della Regione Puglia, Paolo Ponzio, presidente del Teatro Pubblico Pugliese, Rä di Martino, artista, Goffredo Fofi, scrittore e giornalista; ore 19.30 Donne di Puglia. Dalla rivoluzione napoletana all'emancipazione femminile con Barbara Bertolini, autrice, Carlo Alberto Augieri, comitato scientifico casa editrice.

 

Sabato 20 maggio ore 11.00 Sistema regionale dei servizi bibliotecari con Aldo Patruno, direttore Dipartimento Turismo, Economia della Cultura, Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, Luigi De Luca, dirigente della Struttura di progetto Cooperazione territoriale Europea e coordinatore dei poli biblio-museali della Regione Puglia,  Paolo Ponzio, presidente del Teatro Pubblico Pugliese, Gabriella Berardi, direttrice del Polo Biblio - Museale di Foggia e responsabile dell'Ufficio di coordinamento del Sistema regionale dei servizi bibliotecari, Enzo Borio, componente CEN dell'AIB Associazione Italiana Biblioteche, Fabio Stassi, direttore della Biblioteca del Dipartimento di studi orientali dell'Università La Sapienza di Roma, scrittore; ore 12.00 Oria fuma, Francavilla guarda con Michele Fanelli, autore, Marco De Candia, scrittore, Marinunzia Fanelli, psicologa, Angela Schena, editore; ore 12.30Giuseppe De Nittis - La donazione di Léontine Gruvelle De Nittis Catalogo generale con Prof. Renato Miracco, curatore, Anita Guarnieri, dirigente della Soprintendenza all'Archeologia, Belle arti e Paesaggio delle province di Barletta - Andria - Trani e Foggia, Aldo Patruno, direttore Dipartimento Turismo, Economia della Cultura, Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, Paolo Ponzio, presidente del Teatro Pubblico Pugliese, Cosimo Damiano Cannito, sindaco Comune Barletta, Oronzo Cilli, assessore alla Cultura Comune Barletta; ore 14.00 Bari Vecchia inedita con Marco Montrone, autore, Giancarlo Liuzzi, giornalista; ore 14.30 Cronache marinare dell'Adriatico con Pasquale B. Trizio, autore, Marco Trizio, docente universitario, ore 15.00  Dell'amore e delle altre guerre con  Anna Chiara Bruno Maria Piera Lo Prete, autrici di La libertà può volare, Diana Bosnjak Monai, autrice di Dio è uno solo. Sarajevo Requiem, Maria Pia Romano, autrice de La cura dell’attesaDaniela Finocchi, direttrice del Concorso letterario nazionale Lingua MadreLivio Muci, editoreore 16.00 I Presìdi del Libro con la Regione Puglia presentano il vincitore della VII edizione del Premio Alessandro Leogrande con Aldo Patruno, direttore Dipartimento Turismo, Economia della Cultura, Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, Orietta Limitone, presidente dell'Associazione Presìdi del Libro, Valentina Petrini, autrice de Il cielo oltre le polveri e vincitrice del Premio Leogrande ed. 2023 ore 16.30 Enrico Berlinguer per noi con Loredana Capone, presidente del Consiglio regionale della Puglia e autrice, Davide Mattiello, autore, Domenico Rossi, segretario regionale PD Piemonte, Vito Antonio Loprieno, editore; ore 17.00 Celebrazioni 150° della Nascita di Gaetano  Salvemini con Loredana Capone, presidente del Consiglio regionale della Puglia Aldo Patruno, direttore Dipartimento Turismo, Economia della Cultura, , Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, Luigi De Luca, dirigente della Struttura di progetto Cooperazione territoriale Europea e coordinatore dei poli biblio-museali della Regione Puglia, Luigi Quaranta, consigliere Fondazione Di Vagno, Goffredo Fofi, scrittore e giornalistaore 17.30 A tavola con Gio Ponti. Gli angeli apparecchiano con Loredana Capone, presidente del Consiglio regionale della Puglia,  Roberto MarcattiCintya Concari e Salvatore Licitra, autori, Lorenzo D'Addabbo, editore; ore 18.00 Grumo Appula, il castello che (non) c'è con Ena Servedio, autrice, Marco De Candia, giornalista ore 18.30 Sulla Via Francigena il cammino degli Asini Dotti  con Aldo Patruno, direttore Dipartimento Turismo, Economia della Cultura, Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, Marcello Moscara, autore, Alessia Dimitrieditor Feltrinelliore 19.00 Ortensia e le altre (ed. Les Flâneurs) con Maria Grazia Colombari, autrice, Antonia Del Sambro, giornalista e agente letterariaore 19.30 Zibaldone di pupilli con Tommaso Stefanachi, autore,  Gaia di Michele, blogger/critica; ore 20.00  Taranto. Storie di chi investe nella felicità del territorio con Tiziana Grassi, autrice, Lorenzo D'Addabbo, editore.

Domenica 21 maggio ore 11.00 Il racconto della Puglia negli anni Ottanta. La riforma RAI TV tra pubblico e privato (ed. Dal Sud) con Loredana Capone, presidente del Consiglio regionale della Puglia, Felice Blasi, vice presidente Corecom Puglia, Anna Gervasio, curatrice del libro e direttrice dell’Ipsaic, Raffaele Pellegrino, curatore e ricercatore Ipsaic, Carmela Diddio, responsabile della biblioteca del Consiglio regionale della Puglia; ore 11.30 Educazione, Società e Pedagogia Militante. Innovazione e ricerca educativa per una pedagogia critica ed emancipativa con Cristina Boeris, docente Università di Torino, Giulia Gozzelino, docente Università di Torino, Federica Matera, docente Università di Torino, Gino Dato, editore; ore 12.00 Pietro Mennea. Le pagine memorabili di una vita straordinaria Con Nino Vinella, curatore; ore 12.30 Il narcisismo digitale con Agostino Picicco, autore, Giuseppe Selvaggi, Associazione regionale Pugliesi di Milano, Peppino Piacente, editore; ore 13.00 Presentazione della campagna di riforestazione "Vanda la ghianda" con Aldo Patruno, direttore Dipartimento Turismo, Economia della Cultura, Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia,  Luigi De Luca, dirigente della Struttura di progetto Cooperazione territoriale Europea e coordinatore dei poli biblio-museali della Regione Puglia, Marco Paschetta, illustratore e fumettista, Donata Bologna, designer; ore 15.00 Io, Domenico e me  con Angelo De Matteis, autore, Vinnie Marakas, musicista; ore 15.30 La variabile umana  con Elisabetta Stragapede, autrice, Cristiano Marti, editore Giazira; ore 16.00 Nient'altro che un nome con Anna Lina Molteni, autrice,  Francesca Pilato, scrittrice; ore 17.30 NINA BALLA un racconto per voce e quartetto Claudio Prima, organetto e voce, Marco Schiavone, violoncello, Vera Longo, violino e voce, Vito De Lorenzi, percussione, Marcelo Bulgarelli, regiala musica e la voce di Claudio Prima, accompagnato dal Progetto Seme, raccontano con musiche e testi inediti, le avventure di Nina, ragazza di origine albanese cresciuta in Italia, con una storia personale che la lega ancestralmente con la sua terra d’origine e con la danza, una storia che è impressa nel suo nome e la spingerà a cambiare il suo destino; ore 18.30 Ritratto di fanciulla con Marco Forneris, autore, Davide Gamba, libraio,  Paolo Soraci, Ufficio Stampa, Comunicazione, Casa Digitale PDE; ore 19.00 Lei con Flavia Pankiewicz, autrice, Carlo Alberto Augieri, comitato scientifico casa editrice. (com.)

Giornale on line

Trenta responsabili della comunicazione dei fondi europei da 16 paesi dell’Unione sono stati oggi a Bari per un seminario tecnico ospitato e organizzato dalla Struttura speciale della Comunicazione istituzionale della Regione Puglia. L’introduzione alla giornata di studi è stata affidata ad Alexander Ferstl della Commissione europea, Rocco De Franchi, direttore della Struttura regionale speciale Comunicazione istituzionale e a Pasquale Orlando, responsabile della Struttura speciale regionale Autorità di gestione POR.

“L’incontro di oggi – ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano – arriva dopo la notizia di ieri sui risultati della spesa dei fondi comunitari, che vede la Regione Puglia ai primi posti in Europa. E il risultato è stato confermato proprio da uno dei portali della comunicazione dei fondi europei, il Cohesion Data della Commissione europea. Ora sta a noi, sul territorio, comunicare bene le opportunità che arrivano da questi finanziamenti per la crescita di imprese ed enti locali e con benefici diretti per il welfare, l’istruzione e la formazione dei cittadini e dei lavoratori. Lavoriamo duramente per raggiungere questi obiettivi e i risultati si vedono e sono riconosciuti a livello europeo.” 

“E’ stata una bellissima occasione per la nostra regione, un riconoscimento al lavoro di tutti e la possibilità di uno scambio proficuo di esperienze – ha aggiunto Rocco De Franchi -. Il fatto che sia stata scelta la Puglia per organizzare il seminario dà l’idea del buon lavoro fatto finora sia in tema di rapidità ed efficacia della spesa dei fondi europei che di comunicazione istituzionale. Un’occasione importante che porta finalmente la Puglia e Bari al centro dell’Europa.”

“La comunicazione è un aspetto molto importante delle politiche di coesione – ha affermato Pasquale Orlando-, perché tende a rendere visibile e concreto l’intervento dell’Ue e della Commissione europea su un tema particolarmente importante che è quello dello sviluppo dei territori e delle politiche di riduzione dei divari interni di sviluppo. La politica di coesione ha un ruolo importante oggi nel superare gli effetti negativi della pandemia e della guerra e nel favorire i processi di transizione ecologica, digitale ed energetica. La comunicazione rende visibile ai cittadini europei il ruolo e l’intervento dell’Unione europea per costruire un futuro migliore.” 



“Il caso ha voluto che l’inizio del servizio cominciasse proprio il 1 maggio. È un momento in cui si crea lavoro buono, positivo, stabile, non ricattabile, non sfruttato, con i contributi. È un momento che festeggia nella sostanza la Festa del Lavoro, senza fronzoli e senza chiacchiere. Buon 1 maggio a tutti”.
Lo ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano partecipando questa mattina nel “Vito Fazzi” di Lecce alla presentazione del percorso di internalizzazione del Servizio di Emergenza Urgenza 118 da parte di Sanitaservice ASL Le, società a totale capitale pubblico di ASL Lecce. Il servizio è partito oggi anche nella Asl di Taranto che ha internalizzato 380 operatori del 118 e venerdì 5 maggio è previsto un incontro proprio a Taranto, alla presenza del presidente Emiliano, per l’avvio delle attività.
 
“Il Direttore Generale mi ha chiesto di indossare la giubba degli operatori del 118, non l’avevo mai fatto e l’ho considerato un grande onore - ha aggiunto il presidente Emiliano - Queste ragazze e questi ragazzi, che da oggi cominciano a lavorare in modo stabile e professionale per il 118, sono stati una delle mie principali preoccupazioni perché prima lavoravano come finti volontari. Ed era un’ipocrisia che non consentiva loro la tranquillità di costruire una famiglia o di richiedere un mutuo in banca.  Le stesse ragazze e gli stessi ragazzi che a tutte le ore del giorno e della notte assicurano assistenza a ciascuno di noi, persino qualche volta rischiando di essere maltrattati. L’accesso al sistema sanitario che il 118 assicura, deve crescere di livello e di serenità. Abbiamo rinnovato in tutta la Puglia, non solo a Lecce, tutto il 118: le ambulanze sono nuove di zecca, sono le più moderne. La stabilità del posto di lavoro consentirà agli operatori di professionalizzarsi ulteriormente. Un 118 professionale era necessario. E questo processo è stato anche fortemente contrastato. Una forza lavoro precaria, soggetta a pressioni di ogni tipo, anche elettorali e politiche, era una situazione assolutamente inaccettabile”.

Alla presentazione hanno partecipato anche l’Assessore alla Salute della Regione Puglia Rocco Palese, l’Amministratore unico della società in house Francesco Massaro, il Direttore del Seus 118 Maurizio Scardia, il Direttore amministrativo Yanko Tedeschi, il Direttore sanitario Antonio Bray e il Direttore generale Stefano Rossi. Presenti anche il Sindaco di Lecce Carlo Salvemini e l’Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia Alessandro Delli Noci.

Per l’assessore alla Sanità Rocco Palese “è un grande passo in avanti, con un grande intervento che offre stabilità al personale e lo qualifica sempre di più. È un grande passo in avanti anche per il sistema di emergenza-urgenza di tutta la regione. A breve, ci sarà un ulteriore rafforzamento con la telemedicina e la digitalizzazione e si apriranno grandi prospettive per gli interventi di emergenza in tutta la Puglia”.
 
Il percorso di internalizzazione del Servizio Seus 118 prevede l’assunzione da parte di Sanitaservice ASL Le, per la clausola sociale applicata, di 165 lavoratori del Seus 118 no profit, di cui 120 a partire da oggi primo maggio (42 soccorritori e 78 autisti soccorritori) e 45 dal primo giugno (16 soccorritori e 29 autisti soccorritori).
Sono 13 le postazioni coinvolte nel primo passaggio della gestione del Servizio dalle associazioni no profit a Sanitaservice: Ambulanza Vecchio Fazzi, Ambulanza Campi, Ambulanza Veglie, Ambulanza Martano, Ambulanza Vito Fazzi, 2 Ambulanze Nardò, Automedica Vecchio Fazzi, Automedica Casarano, Automedica Vito Fazzi, Automedica Galatina, Automedica Gagliano del Capo, Automedica Scorrano.
Il completamento del passaggio di gestione delle postazioni dalle associazioni no profit a Sanitaservice avverrà il primo giugno.
La flotta dei nuovi mezzi, in parte già operativa e in parte in consegna, si compone di 9 auto mediche e 22 ambulanze.
 
“È un passaggio importante quello di oggi perché il Servizio del 118 è un ganglio vitale del servizio sanitario che, in Puglia, è partito grazie alle associazioni di volontariato a cui va il mio ringraziamento per quanto fatto in questi anni - ha commentato il Direttore generale di ASL Lecce Stefano Rossi - da oggi il 118 viene gestito da Sanitaservice con una cinghia di trasmissione più serrata e strutturata con la ASL. Assume rilievo che questo evento accada il Giorno della Festa del Lavoro perché con l’internalizzazione valorizziamo competenze ed esperienze di chi, da anni, opera nel settore di soccorso e di emergenza - urgenza. Ringrazio la struttura di Sanitaservice che ha reso possibile tutto questo, i sindacati che ci hanno accompagnato in questo delicato percorso di passaggio, e i lavoratori e le lavoratrici per quanto fanno ogni giorno per salvare vite umane”.

“Siamo soddisfatti per il compimento di questo percorso articolato e complesso in cui la Società in house Sanitaservice ha risposto agli input della Regione Puglia e di ASL Lecce. Parliamo dell’internalizzazione di tante realtà diverse per cui ereditiamo tante buone prassi a cui auguriamo di unire lo spirito del volontariato e, con l’internalizzazione, la cornice dei diritti di un contratto di lavoro. Puntiamo a rendere il servizio più efficiente e a potenziare alcune postazioni, anche in vista del periodo estivo”, ha commentato l’Amministratore unico della società in house Francesco Massaro.

 

«Un riconoscimento di grande significato per il nostro Centro e per chi lavora ed ha lavorato negli anni passati per questo risultato, in un momento di rinnovato interesse per il comparto vivaistico forestale e per la realizzazione di nuovi boschi o la ricostituzione di quelli danneggiati e degradati, nel quadro delle linee operative individuate dalla Strategia per le risorse genetiche forestali per l’Europa e dalla Strategia Nazionale Forestale. Conservazione e uso sostenibile delle risorse genetiche forestali nazionali sono attività fondamentali per le foreste, alle quali siamo lieti di poter contribuire assieme ai diversi enti individuati dal decreto». Così Piermaria Corona, Direttore del Centro di ricerca Foreste e Legno del CREA, commenta la recente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (n. 141 del 18/06/2022, decreto interministeriale del 31/03/2022) individua nel CREA Foreste e Legno uno dei Centri nazionali per lo studio e la conservazione della biodiversità forestale.

Secondo il Decreto interministeriale del MITE e del Mipaaf, infatti, i centri nazionali dovranno occuparsi del monitoraggio del patrimonio genetico forestale nazionale e dello stato di salute degli ecosistemi forestali nonché della conservazione e del mantenimento della biodiversità autoctona, in un’ottica di valorizzazione del patrimonio boschivo nazionale, riconosciuto sempre più un’eccellenza a livello internazionale.

Il contributo del CREA. Presso le sedi del Centro Foreste e Legno di Arezzo, Casale Monferrato, Roma, Rende e Trento vengono da tempo svolte attività di raccolta e conservazione di germoplasma di numerose specie e provenienze arboree forestali, importanti per la salvaguardia e la tutela della biodiversità a livello nazionale ed internazionale. Per il solo salice e pioppo (generi Salix e Populus) sono conservate, ad esempio, circa 2400 accessioni, mentre per altre specie di interesse forestale il Centro ha realizzato diverse centinaia di parcelle tra collezioni di germoplasma, campi sperimentali comparativi di provenienze, discendenze e cloni.

Secondo il nuovo Decreto, il Centro dovrà assicurare e perseguire l'approvvigionamento e la conservazione sia di specie e provenienze forestali importanti per la salvaguardia della biodiversità di almeno una zona omogenea dal punto di vista ecologico  sia delle specie più rappresentative e di quelle endemiche degli ecosistemi forestali presenti, nonché la cura di specifiche attività di studio e modalità di conservazione del germoplasma forestale di importanza scientifica e di riferimento nazionale.

Alla fine dello scorso mese di luglio c’è stato un evento a Noicattaro, in provincia di Bari, denominato “Regina di Puglia” che ha visto coinvolti i territori dei comuni di Noicattaro, Rutigliano, Turi, Mola di Bari, Castellaneta, Grottaglie, Aldelfia e Casamassima, che sono i maggiori produttori di uva da tavola e che ha portato i sindaci a sottoscrivere un protocollo di collaborazione.

 La firma dell’intesa è avvenuta nell’ambito del convegno ”Uva da Tavola: una eccellenza tra tradizione e innovazione” che ha visto la partecipazione anche dell’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia che ha definito l’iniziativa un “Progetto Culturale” perché, ha detto, “ho visto un'attenzione a legare la produzione al territorio ed i sindaci hanno tutta la volontà di mettersi insieme a promuovere i loro territori che producono l’uva da tavola. Inoltre, ha continuato Pentassuglia,  oggi abbiamo le prime gemme e le prime lavorazioni di uve apirene pugliesi che sono frutto dell'investimento di privati ma anche di risorse pubbliche che il CREA e il  CNR hanno messo a disposizione e stiamo lavorando in una fase diciamo abbastanza silenziosa ma tranquilla dove gli operatori sono diventati davvero protagonisti di questa evoluzione culturale”.

“L'anno prossimo, ha sottolineato l’Assessore, saremo al MacFrut come Regione Puglia con una produzione dove siamo i primi e porteremo questo tipo di risultato alla ribalta internazionale e non solo lì. Uva da tavola, piano agrumicolo e piano olivicolo: al MacFrut porteremo le nuove produzioni, le nuove cultivar, i nuovi sistemi d'impianto per l’agricoltura di precisione: cioè per me è questo l'avanzamento culturale, non piangersi addosso e determinare una riconversione graduale pur nel rispetto delle specificità e nel rischio d'impresa”.

Biodiversità in posa” è l'iniziativa del Network Nazionale della Biodiversità di ISPRA dedicata alla raccolta e alla condivisione di osservazioni sulla fauna, la flora e l'ambiente naturale effettuate dai cittadini. Offre la possibilità, grazie al collegamento con l’APP iNaturalist, a chiunque interessato e in qualsiasi momento, di mettere in condivisione con il Network segnalazioni attraverso immagini sulla natura realizzate sia a livello professionale che amatoriale costituendo così un canale di ingresso per i dati.

I dati raccolti vanno ad integrare la banca dati del Network e ogni osservazione contribuirà ad aiutare gli scienziati a raccogliere dati sullo stato di salute della biodiversità.

Le immagini condivise dai partecipanti potranno essere pubblicate in attività di comunicazione di NNB citando l'autore.

Per partecipare è necessario scaricare l’applicazione iNaturalist e registrarsi via smartphone o attraverso il sito www.iNaturalist.org.  Una volta nell’app – o nel sito – sarà sufficiente cercare nella sezione Progetti “Biodiversità in posa”. Da quel momento sarà possibile entrare in azione, fotografando la biodiversità con cui si entra in contatto ogni volta che si esce all’aria aperta e si entra in contatto con la natura, ad esempio al mare o in montagna. 

Per prendere parte a questa community basta registrarsi e caricare le immagini o i suoni in cui ci si imbatte durante le proprie attività all’aria aperta, inserendo la geolocalizzazione esatta del luogo in cui ci si trovava al momento dello scatto. Una volta che l’osservazione sarà validata da un esperto sarà messa a disposizione degli scienziati interessati alla specie fotografata o alla biodiversità della zona da cui proviene.

 

Il patrimonio culturale e naturalistico della Puglia diventa sempre più fruibile e al passo con la tecnologia. Il 29 giugno a Bari alla Casa delle Arti Kursaal Santalucia, ore 15, la Regione Puglia presenta la piattaforma innovativa DueMari Virtual Tour, che permetterà di scoprire e visitare il territorio con dei virtual tour immersivi.

Merito del Progetto DueMari - Next Generation Tourism Development, finanziato dal Programma Interreg IPA CBC Italia-Albania-Montenegro di cui Regione Puglia - Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio e InnovaPuglia, la società in house per lo sviluppo dell’ICT della Regione, sono promotori, insieme a partner molisani, albanesi e montenegrini. 

L’obiettivo è valorizzare punti di interesse turistico e culturale fornendo agli operatori strumenti digitali innovativi. Un attento lavoro di mappatura del territorio, dal Gargano al Salento, sulle coste e nelle aree interne, di raccolta dati storici, fotografici, che ad oggi conta 150 luoghi pilota, fra beni simbolo della Puglia e siti Unesco ma anche piccoli borghi e realtà minori lontane dai grandi flussi turistici, che continuerà a crescere e ad essere implementato.

In particolare, InnovaPuglia ha progettato e realizzato una nuova struttura tecnologica in grado di accogliere ed organizzare i virtual tour in itinerari tematici virtuali, non solo interni ai territori dei partner ma anche transfrontalieri. Inoltre la piattaforma garantisce un’elevata interoperabilità: tutti i tour realizzati saranno integrati all'interno dell'Ecosistema Digitale Turismo Cultura della Regione Puglia.

Il Progetto DueMari ha interessato anche la formazione di operatori turistici e culturali, tra febbraio e marzo scorsi si sono tenuti dei workshop di storytelling digitale, organizzati con il supporto di Tecnopolis PST a Mesagne, Trani e Bari, e rivolti ad acquisire nozioni teoriche e strumenti pratici utili a dialogare con il proprio target, trasferendo il valore di storie, tradizioni, cultura e vita sociale di una destinazione turistico-culturale.

Questo evento costituisce la tappa finale del #DueMariTour, un ciclo di sei incontri territoriali per la restituzione dei risultati di progetto, nei quali il Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio ha mostrato le funzionalità della piattaforma e le potenzialità offerte agli stakeholders pubblici e privati.

I Virtual Tour sono uno strumento di promozione territoriale che Regione Puglia utilizzerà sui propri canali istituzionali e metterà a disposizione di operatori pubblici e privati, per rendere sempre più visibile e attrattivo il patrimonio regionale, 365 giorni l’anno. 

 

E’ di qualche giorno fa la notizia ufficiale che si spera metta fine al commissariamento dei Consorzi di bonifica pugliesi, Arneo, Terre d’Apulia, Ugento Li Foggi, Stornara e Tara. La riorganizzazione dei 4 enti consortili, commissariati dal 2017, li restituirà dal 1° Gennaio 2024 all’usuale gestione democratica, fondata sull’autogoverno e la sussidiarietà, indispensabili condizioni per garantire efficienza operativa ed equilibrio economico. 

“Per il mio modus operandi, dice Pentassuglia, l’Assessore Regionale all’Agricoltura, la delibera è già tardiva, nel senso che il depauperamento di personale e i ritardi accumulati dai consorzi commissariati nell'emettere gli avvisi e fare pulizia della debitoria della creditoria ci ha portato a sei mesi di ritardo. Per me il consorzio unico doveva partire già dal 1º gennaio di quest'anno”.

Ma le organizzazioni professionali agricole aprono le polemiche perché, dicono, non sono stati coinvolte.  “Il confronto ci sarà, dice Pentassuglia, ma io dovevo ottemperare per la mia parte di delega a quello che la legge uno del 2017. Siccome le leggi sono fatte per essere rispettate e io, a differenza di altri, non ho voluto né rinviare né sospendere le attività né evitare di parlarne, i problemi sono tutti sul tavolo. È molto chiara qual è la situazione la debitoria. Il fondo di svalutazione crediti che abbiamo determinato con un'implementazione in bilancio. Sono chiare le operazioni che sto facendo di finanziamento della parte progettuale che nessuno mai ha utilizzato perché senza progetti non si possono fare le opere e con le opere di risanamento e di rifunzionalizzazione i consorzi possono ottemperare alla loro mission.

Se a questo si aggiunge che non ho voluto sospendere gli avvisi perché la sospensione dei pagamenti significa pagare domani e come è successo in passato, l'accumulo di cinque, sette, dieci anni significa un aggravio per il sistema di impresa.

Quindi possiamo discutere del consorzio unico, perché se qualcuno che chiede di farmi due sui quattro commissariati io non ho problemi sul numero, mi interessa capire come noi gestiamo in maniera puntuale non solo la risorsa idrica ma i rapporti con le aziende con un rapporto di chiarezza sulle cose da fare e sugli investimenti perché vorrei mettere in bonis l'attività poi sarà autogoverno lo decideranno le agricole, sarà una gestione mista.

Ho sempre detto che il modello non mi appassiona, ma continuare a parlare nei termini di cui si è discusso in passato dei Consorzi salvo che poi abbiamo dato acqua e servizi al sistema di impresa in assenza di altro, penso non sia più utile ed opportuna nessuna maniera responsabile. Dobbiamo portare avanti quello che per legge era stato deciso”.

 

Nell’ultimo decennio, nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite da vino sono stati inseriti 169 nuovi vitigni, di cui ben 112 autoctoni. Ciò sottolinea l’importanza che questi ultimi rivestono nel panorama viticolo italiano, sia per meglio valorizzare il legame “vitigno autoctono - paesaggio” che per differenziare l’offerta enologica e conservare la biodiversità, fondamentale nel contrastare l’erosione genetica per futuri programmi di miglioramento.

Il volume descrive 126 vitigni, originari di specifici territori di tutte le regioni italiane e a diffusione limitata, ovvero non superiore a 200 ettari di superficie coltivata, organizzati in schede di sintesi. Oltre alla caratterizzazione morfologica ed attitudinale, ciascuno di essi è accompagnato da informazioni storiche, nonché da una appropriata documentazione fotografica.

Anche se solo una parte dei vitigni autoctoni è per ora coltivata per produrre uva da vino, il libro vuole essere un primo, originale compendio sulle principali entità genetiche viticole a limitata diffusione ed impiego presenti in tutti i territori italiani, e rappresentare un compagno per eventuali viaggi verso la scoperta di vini diversi o anche unici dell’Italia intera.

Indice: Vitigni di: Piemonte - Valle d'Aosta - Liguria - Lombardia - Trentino - Alto Adige - Veneto - Friuli-Venezia Giulia - Emilia-Romagna - Toscana - Umbria - Marche - Lazio - Abruzzo - Molise - Campania - Puglia - Basilicata - Calabria - Sicilia - Sardegna.

I Edizione

€ 42,00 - Edagricole di New Business Media srl

ISBN: 978-88-506-5625-7

Pagine 308 - formato 23 x 26,5 cm

Tel. 051.65751 - e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.   -  www.edagricole.it

A CURA DI

Alberto Palliotti è professore di Viticoltura presso l’Università degli Studi di Perugia.

Oriana Silvestroni è professore di Viticoltura presso l’Università Politecnica delle Marche.

Stefano Poni è professore di Viticoltura presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza.

 

 

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