Si è insediato presso la Prefettura di Bari il Tavolo permanente per le iniziative di contrasto allo sfruttamento del lavoro e al caporalato.
Il tavolo è stato presieduto dalla dott.ssa Fornaro della Prefettura di Bari ed ha visto la partecipazione delle istituzioni (Regione Puglia, Arpal, Ispettorato del Lavoro, Inps), delle associazioni sindacali e datoriali, professionali agricole nonché di quelle del terzo settore.
Dopo l’approvazione della legge 199 contro il lavoro nero e il caporalato si è notato che la parte preventiva della stessa legge è poco applicata. Ci sono stati da parte delle istituzioni, lamentano le organizzazioni dei lavoratori, molti impegni disattesi da parte degli organi competenti. L’intervento repressivo ha parzialmente funzionato lasciando continuare ad alcune imprese ad agire sull’onda dello sfruttamento.
"È stato presentato un piano che si declina in 10 azioni programmatiche che andranno ad essere affrontate in diversi gruppi di lavoro, ha affermato Pietro Buongiorno segretario generale della Uila, e plaudiamo ad un cambio di strategia che finalmente assume un approccio transdisciplinare, coinvolgendo in maniera sinergica tutti gli attori che possono fornire una prospettiva diversa per inquadrare il fenomeno complesso del caporalato. Come Uila lo diciamo da anni: intermediazione della manodopera, gestione integrata dei trasporti, politiche abitative, rispetto dei contratti di lavoro e delle leggi sociali, inclusione ed integrazione sono tutte facce della stessa medaglia. Auspichiamo un intervento pragmatico di tutti gli attori interessati affinché si mettano in atto azioni concrete
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha incontrato al Quirinale un gruppo di bambini, ospiti di case famiglia, alcuni dei quali hanno partecipato alle iniziative sociali di Castelporziano.
Nel corso dell'incontro ai bambini è stata offerta una merenda e dei doni natalizi.
Erano presenti le responsabili delle Associazioni: Angela D'Agostino, Cooperativa Sociale Onlus Gnosis; Gaetana Lodato, Il Tetto Gruppo Appartamento Narnia; Milena De Angelis, Bice Porcu Gruppo Appartamento La Casa nel Parco; Giuseppina Catalini (Suor Maria Assunta), Eden del Fanciullo Gruppo Appartamento; Angela Maria Fravega (Suor Angela), Oasi Celestina Donati Casa Famiglia La Magnolia.
La pesca della Ricciola praticata con metodo della pesca a circuizione a chiusura meccanica rischia di impoverire col tempo gli stock ittici, di depauperare la ricchezza di biodiversità dei mari pugliesi e comprometterne l’intero ecosistema marino
E’ quanto ampiamente condiviso in Commissione Consultiva Locale per la pesca e l’acquacoltura, presieduta dall’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, convocata su espressa richiesta dell’assessore all’Ambiente della Regione Puglia, Anna Grazia Maraschio.
La convocazione della Commissione si è resa necessaria per individuare misure urgenti per la salvaguardia della popolazione ittica locale di Ricciola, rispondendo alle preoccupazioni sollevate dalle Marinerie, tra cui quella di Santa Maria di Leuca e del basso Adriatico.
A tal proposito sulla scorta della relazione tecnica scientifica sulla pesca con cianciolo della Ricciola redatta dal prof. Antonio Terlizzi, della Stazione Zoologica ‘Anton Dohrn’ (SZN), richiesta dall’Assessorato regionale all’Ambiente, si è proposto in Commissione odierna di intervenire per individuare le misure necessarie per garantire una pesca sostenibile a tutela delle risorse ittiche.
In un prossimo incontro ed a seguito di un’analisi di dettaglio, verranno discusse le soluzioni tecniche per garantire alle comunità di pescatori la sostenibilità dell’attività di pesca ma anche la conservazione delle risorse e degli habitat dei nostri mari.
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha partecipato, insieme ai rappresentanti della Provincia e del Comune di Taranto, alla seduta del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per l’espressione del parere sul progetto definitivo relativo all’Accordo di Programma per l’attuazione del Progetto Integrato di messa in sicurezza, riconversione industriale e sviluppo economico produttivo dell'area di Taranto ex Yard Belleli. La Regione ha espresso voto favorevole alle osservazioni e raccomandazioni che il CSLLPP ha ritenuto di suggerire e introdurre con il suo parere positivo, richiesto su istanza dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio in quanto si tratta di un intervento che ha importanti ricadute ambientali e paesaggistiche.
Il progetto di messa in sicurezza e reindustrializzazione dell’area ex Yard Belleli (area situata all’interno del porto di Taranto, ricadente nel perimetro del sito di interesse nazionale di Taranto e inserita nel CIS Taranto) ha un valore complessivo di 201,2 milioni di euro, di cui 137,5 milioni di finanziamento pubblico per il completamento della bonifica e le opere di infrastrutturazione e 63,6 milioni di investimento privato per l’attrezzaggio e la messa in esercizio di uno stabilimento produttivo per la costruzione di modelli e stampi per la produzione di scafi, coperte e sovrastrutture da parte della Ferretti S.p.A, soggetto privato coinvolto nel progetto insieme a Regione, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Autorità di Sistema portuale del Mar Ionio. Il cronoprogramma inserito nell’Accordo di Programma prevede tempi strettissimi per le fasi di affidamento (90 giorni dalla validazione del progetto) e l’esecuzione dei lavori (18 mesi).
“Questo progetto è davvero importante perché è un primo forte segnale di uscita dalla monocultura dell’acciaio per tutta l’area industriale di Taranto, nel tentativo di costruire un nuovo indotto che non sia sottomesso all’Ilva – ha commentato il presidente Emiliano – . Anzi si apre verso un settore di produzione che vogliamo rivitalizzare, cioè quello della cantieristica navale da diporto, su cui molto stiamo investendo, anche con le fiere di settore proprio in Salento. Inoltre è un intervento che vede insieme pubblico e privato collaborare per la bonifica e messa in sicurezza permanente del sito e la realizzazione del nuovo insediamento per la produzione di componenti semilavorati per barche di lusso. Cercheremo di soddisfare le importanti e puntuali osservazioni del CSLLPP che ci danno la tranquillità e la certezza necessarie a procedere con un progetto che potrebbe essere apripista per altri investimenti simili, e quindi portare a una consistente riqualificazione dell’area industriale di Taranto.”
Il Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti (Di.S.S.P.A.) dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, in collaborazione con la Regione Puglia Sezione Competitività delle Filiere Agroalimentari ha pubblicato on line, in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, il nuovo e-book “10 prodotti per te – ortaggi della tradizione pugliese”
Il volume, scritto dal professor Pietro Santamaria e dal dottor Massimiliano Renna dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, è dedicato a dieci ortaggi pugliesi inseriti nell’elenco nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT).
All’interno dell’e-book, di questi ortaggi sono descritte le caratteristiche principali, la tecnica colturale, le tradizioni, gli usi, le abitudini, i dialetti e le ricorrenze delle comunità pugliesi che li hanno sviluppati e continuano a coltivarli
Dieci prodotti che rappresentano in modo inequivocabile le peculiarità degli ortaggi di Puglia: ortaggi eterogenei ma con una forte identità, sempre riconducibile al territorio di provenienza. Dieci prodotti che potrebbero anche essere definiti come gli “ambasciatori della pugliesità orticola”.
L’e-book è stato realizzato durante il progetto “I PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) pugliesi: un biglietto da visita dell’agricoltura di qualità”, finanziato dalla Regione Puglia nell’ambito del Programma di promozione dei prodotti agroalimentari pugliesi di qualità. È possibile effettuare il download gratuito dell’e-book tramite questo link:https://www.patpuglia.it/it/26/E-book/
La biodiversità italiana riparte dalla ricerca: è nato il primo settembre scorso, con la partecipazione del CREA, il National Biodiversity Future Center (NBFC), la più poderosa iniziativa di ricerca e innovazione sulla biodiversità mai tentata in Italia.
Il progetto NBFC si focalizza sul tema prioritario a livello nazionale e internazionale della biodiversità attraverso una rete, coordinata dal CNR e composta da 48 partner, scelti tra Università, Organismi di Ricerca, Fondazioni e Imprese, in base alla loro comprovata leadership scientifica, tecnologica, etica e di mercato. Il progetto prevede un finanziamento di oltre 320 milioni di euro per i primi tre anni (2023-2025) ed il coinvolgimento di oltre 1.300 ricercatori degli Enti partner.
Il contributo del CREA risulterà rilevante per monitorare, preservare, ripristinare e valorizzare la biodiversità negli ecosistemi terrestri della Penisola. “Il nostro centro di ricerca, infatti – dichiara Pio Federico Roversi, Direttore del CREA Difesa e Certificazione - ha manifestato sin dagli inizi un forte interesse per le attività promosse all’interno del NBFC e in questo contesto ha trovato una propria peculiare collocazione come ente affiliato allo Spoke 3 Assessing and monitoring terrestrial and freshwater biodiversity and its evolution: from taxonomy to genomics and citizen science, assumendo il ruolo di capofila per il CREA.
Oltre al Centro di ricerca Difesa e Certificazione per il CREA partecipano i Centri Foreste e Legno, Cerealicoltura e Colture Industriali, Politiche e Bioeconomia, ognuno apportando le proprie specificità nelle linee di ricerca individuate dal progetto. Con le premesse descritte e con le competenze dei nostri Centri, siamo pronti all’avvio di questa storica iniziativa”.
In particolare, il CREA ricoprirà un ruolo cardine per fornire strumenti innovativi ed efficaci al mondo della ricerca, ai cittadini e ai decisori politici, così da metterli in condizione di conoscere e contrastare l’erosione della diversità biologica, quantificare i servizi ecosistemici e realizzare azioni volte alla conservazione e al ripristino della biodiversità in tutto il Mediterraneo. Inoltre, si lavorerà all’individuazione di soluzioni innovative per raggiungere i target del Green Deal in materia di biodiversità.
Il pubblico sarà coinvolto in iniziative di citizen science per la tutela di specie e habitat protetti, incentrate sulla valorizzazione e lo sviluppo delle collezioni museologiche. Ampio spazio sarà dedicato alle attività di formazione e informazione per il trasferimento dei risultati della ricerca agli stakeholder.
Pronto un ulteriore bando del Programma di Sviluppo Rurale che sostiene l’attuazione di progetti di cooperazione tra imprese agricole. È stato approvato dall’Autorità di Gestione del PSR Puglia 2014-2022 ed è operativo il bando del Programma di Sviluppo Rurale dedicato alla sottomisura 16.4 “Sostegno alla cooperazione di filiera, sia orizzontale che verticale, per la creazione e lo sviluppo di filiere corte e mercati locali e sostegno ad attività promozionali a raggio locale connesse allo sviluppo delle filiere corte e dei mercati locali”.
La cooperazione richiede capacità di visione e condivisione di obiettivi ed è sempre più strategica per lo sviluppo rurale. Nello specifico quella offerta dal bando della sottomisura 16.4 è un’opportunità importante per attuare interventi di cooperazione dedicati allo sviluppo di mercati locali.
“L’avviso pubblico contribuisce a superare la frammentazione del nostro tessuto imprenditoriale agricolo regionale – sottolinea l’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia - in favore di modelli di cooperazione innovativi che possano rafforzare e rilanciare le filiere e, quindi, tutto il sistema economico. L’aggregazione può creare una rete forte puntando su quelli che sono i capisaldi della nostra tradizione e della nostra produttività rurale, mettendo a sistema anche le diversità e tipicità agroalimentari e territoriali - ricorda l’assessore -. La necessità di attuare una cooperazione reale, capace di intercettare anche le più piccole nicchie di mercato e insieme di fare economia di scala evitando pesanti intermediazioni non è più rinviabile. E questo bando è l’occasione giusta per triangolare produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli insieme alla capacità di innovare e di promuoversi che il nostro sistema agricolo sta già mettendo in atto. Il bando della sottomisura 16.4 si sviluppa su questa idea, che è insieme il presente e il futuro prossimo della nostra agricoltura”.
Il bando ha una dotazione finanziaria di 5 milioni di euro ed è pensato per sostenere organizzazioni o associazioni di produttori, forme di cooperazione tra imprenditori agricoli e reti di impresa, di nuova costituzione o già costituite. Questi soggetti, in forma aggregata, sono chiamati ad intraprendere nuove attività, che presentino un accordo di cooperazione per la realizzazione di progetti di sviluppo e promozione delle filiere corte e dei mercati locali. L’idea finale è di portare sul mercato, valorizzandoli, prodotti di alta qualità, più facilmente riconoscibili dai consumatori e con costi ambientali ridotti, a beneficio della competitività dei prodotti agroalimentari pugliesi, della sicurezza alimentare e della rivalutazione della biodiversità dei territori.
Approvati dal Comitato di Indirizzo il Programma annuale delle attività e le Sezioni 1 Anagrafica dell’Ente e indicatori di stato, 2.1 Valore pubblico e 2.2 Performance del Piao (Piano Integrato di Attività e Organizzazione) contenente gli obiettivi strategici 2023-2025 e gli obiettivi operativi 2023 di Arpa Puglia.
La seduta del Comitato si è svolta il 22 febbraio 2023 presso la Direzione Generale di Arpa Puglia, presieduta dall’assessora regionale all’Ambiente, Anna Grazia Maraschio. Sono intervenuti, tra gli altri, Pietro Petruzzelli,assessore all’Ambiente del Comune di Bari, Laura Di Santo, assessore all’Ambiente del Comune di Taranto, Lorenzo Marchio della Provincia di Barletta-Andria-Trani, Vito Bruno, direttore generale di Arpa Puglia, Paolo Garofoli,direttore del Dipartimento Ambiente della Regione Puglia, Onofrio Mongelli, dell’Assessorato regionale alla Salute, Mario Marino Guadalupi, dirigente del settore Ambiente e Igiene Urbana del Comune di Brindisi, Maurizio Bruno, presidente del Comitato regionale di Protezione civile, Nehludoff Albano, del Dipartimento Salute della Regione Puglia, Adriana Trisolini, responsabile del settore Performance e Controllo di Gestione di Arpa Puglia.
L’assessora regionale all’Ambiente, Anna Grazia Maraschio ha evidenziato che con DGR n. 55 del 6 febbraio 2023 la Giunta regionale ha assegnato gli obiettivi strategici per il 2023 al direttore generale di Arpa Puglia e ha ringraziato l’Agenzia per il prezioso lavoro quotidianamente svolto. L’Agenzia ha evidenziato il valore pubblico generato e di quello percepito dai cittadini e dagli stakeholder tutti e ha illustrato il percorso che seguirà per misurare il valore pubblico ottenuto. “Arpa Puglia svolge un ruolo fondamentale per la tutela ambientale del territorio – ha dichiarato Maraschio -. Un’Agenzia che ha al proprio interno risorse umane di alto profilo, professionisti di livello che fanno di Arpa un fiore all’occhiello della Regione. La collaborazione con il direttore Vito Bruno è proficua e costante, importanti risultati sono stati raggiunti e altri sono certa saranno portati a compimento nel corso del 2023. Al riguardo, con deliberazione della Giunta regionale del 6 febbraio scorso, la Regione Puglia ha assegnato ulteriori obiettivi strategici per l’annualità 2023, tra cui: promuovere e assicurare il coordinamento delle attività per l’attuazione delle previsioni della Deliberazione del Consiglio Regionale n. 68/2021 di approvazione del Piano regionale gestione rifiuti urbani; promuovere e assicurare il coordinamento delle attività per la verifica della corretta gestione e trattamento dei rifiuti urbani presso gli impianti pubblici di trattamento meccanico biologico regionali; promuovere e assicurare il coordinamento delle attività di supporto per il completamento e l’aggiornamento della valutazione del danno sanitario di Taranto e Brindisi; promuovere e assicurare il coordinamento delle attività per la redazione del Piano regionale di Qualità dell’Aria; promuovere e assicurare il coordinamento delle attività di supporto per il monitoraggio delle emissioni odorigene; promuovere e assicurare le attività di coordinamento e semplificazione delle procedure autorizzative. L’attenzione dell’Assessorato è dunque sempre costante sulle tematiche ambientali, anzi l’indirizzo per il 2023 è quello di rafforzare ulteriormente le attività di controllo, monitoraggio e prevenzione sul territorio pugliese”.
L’Agenzia ha recepito nel Piano Integrato di Attività e Organizzazione gli obiettivi strategici del direttore generale individuando anche ulteriori obiettivi collegati all’analisi del contesto interno e alle criticità del contesto esterno.
“Ringrazio il direttore scientifico, Vincenzo Campanaro, il direttore amministrativo, Antonio Madaro, ed un particolare ringraziamento rivolgo a tutti i collaboratori di Arpa Puglia – ha detto Vito Bruno - che sono il vero motore dell’Agenzia e che consentono, con le loro professionalità e passione, di dare concretezza ad una programmazione così estesa ed intensa. Le parole dell’assessora Anna Grazia Maraschio sono una ulteriore spinta a fare meglio, per erogare più servizi e generare valore pubblico per i cittadini pugliesi, continuando a proteggere lo straordinario capitale naturale della nostra Puglia”.
Tra gli obiettivi assegnati dalla Giunta Regionale c’è l’avvio di un laboratorio per la determinazione dell’Irpd (Indice Respirometrico Dinamico Potenziale) dei rifiuti derivanti dal trattamento dei rifiuti urbani presso i Tmb (Trattamenti Meccanici Biologici) pubblici pugliesi e il supporto tecnico-scientifico per l’attuazione del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani (Prgru), con particolare riferimento ai siti di Contrada Martucci a Conversano e di Corigliano D’Otranto.
Rilevanti anche gli obiettivi legati agli investimenti a valere sui finanziamenti del Piano Nazionale Complementare delPiano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnc-Pnrr) che prevedono il potenziamento del laboratorio olfattometrico, attraverso l’attività di speciazione chimica e l’attivazione di un laboratorio di biologia molecolare per la ricerca di agenti patogeni nei reflui.
Dopo l’adozione del decreto del Ministero dell’istruzione e del merito (MIM) n. 318/2022 con cui è stato approvato il primo “Piano di Messa in Sicurezza e Riqualificazione delle Scuole” e finanziati gli interventi su 21 edifici scolastici nella nostra regione per un importo complessivo di circa € 49.000.000, la Regione Puglia continua nell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) al fine di garantire la messa in sicurezza strutturale e la riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico esistente.
Il recente Decreto del 7 dicembre 2022, n. 320 ha, infatti, ripartito su base regionale ulteriori risorse del PNRR per l’edilizia Scolastica in continuità con quanto previsto dal precedente decreto 343/2021, per la quinta linea (Missione 4, Componente 1 – Istruzione e ricerca – Investimento 3.3: “Piano di messa in sicurezza e riqualificazione delle scuole”) e alla Regione Puglia il MIM ha assegnato circa 67.000.000 per individuare, entro il 17 febbraio 2023, gli edifici scolastici destinatari degli interventi.
In base alle risorse disponibili 25 sono gli edifici scolastici che la Regione ha individuato e su cui saranno effettuati gli interventi, così come proposti dai competenti enti locali, che costituiranno il secondo “Piano di messa in sicurezza e riqualificazione delle scuole”.
Quasi 350 sono le proposte progettuali esaminate dagli uffici regionali con il supporto di ARTI e della task force del Mim, tra quelle presenti nel Repertorio del fabbisogno dell’edilizia scolastica istituito nel 2019 e valutate in base ai criteri definiti con la deliberazione di Giunta regionale 56/2023.
Gli interventi selezionati sono per la maggior parte interventi di messa in sicurezza, in particolare di adeguamento sismico e in tre casi di demolizione e ricostruzione delle stesse scuole. Gli enti selezionati sono 23 comuni pugliesi e la Provincia di Foggia e la Provincia BAT.
L’elenco delle proposte progettuali è stato trasmesso al Ministero il 17 febbraio e sarà il Ministero ad effettuare le necessarie verifiche per la sottoscrizione degli accordi con gli enti locali individuati.
“Per giungere alla proposta dei 25 interventi - ha commentato l’assessore regionale all’Istruzione, Sebastiano Leo - abbiamo avviato già dal mese di dicembre un ciclo di incontri a Bari, a Taranto, Brindisi, Lecce e Foggia, coinvolgendo la quasi totalità degli enti locali pugliesi, con la finalità sia di fornire supporto tecnico sulle diverse linee di finanziamento regionali, statali e comunitarie, sia di definire insieme la programmazione di edilizia scolastica. Una sinergia proficua e silenziosa che caratterizza da sempre il rapporto del mio Assessorato con gli Enti locali, soprattutto nell’ambito della riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico esistente. Il PNRR è una straordinaria opportunità ma anche una sfida, è importante impegnare nel miglior modo possibile queste risorse”, ha concluso Leo.
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"Per consentire ai nostri agricoltori di garantire a sicurezza alimentare dei cittadini europei, alla luce delle condizioni meteorologiche avverse e della siccità straordinaria degli ultimi mesi, la Commissione Ue deve intervenire con risposte forti". Così l'eurodeputato Paolo De Castro, è intervenuto alla Assemblea plenaria di Strasburgo.
"Dopo le conseguenze delle misure di contrasto al covid, devastanti per alcuni settori, e l’impennata dei prezzi delle materie prime conseguenti all’invasione russa - ha spiegato De Castro - le avversità climatiche e la prolungata siccità hanno messo in ginocchio l’intero comparto agroalimentare, soprattutto nelle regioni mediterranee".
"È il momento di risposte forti - ha aggiunto l'europarlamentare PD - perché i nostri agricoltori continuino a garantire, prima di tutto, la sicurezza alimentare ai cittadini e consumatori dell'Unione. Per questo, apprezziamo le deroghe ai requisiti della Politica agricola comune, volte a incrementare il nostro potenziale produttivo. Tuttavia, non capiamo come questa scelta della Commissione, possa conciliarsi con misure auto-lesioniste, come la proposta di regolamento sui fitofarmaci che, senza offrire alternative concrete all’uso della chimica, porterebbe a perdite fino a un quinto delle nostre produzioni".
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"L’Unione europea - ha concluso De Castro - deve mettere a disposizione dei nostri agricoltori tutti gli strumenti necessari per continuare a produrre cibo sufficiente, sostenibile e di qualità, anche di fronte alle estreme difficoltà che affrontano; non fissare obiettivi irrealizzabili, se non a spese di produttori e consumatori".
Una crescita significativa per gli interventi dei tumori ginecologici, un importante risultato anche per i tumori non solidi e non maligni. Il 2022 si è chiuso con questi risultati per la Puglia in tema di cure oncologiche, risultati che completano il quadro fornito nei giorni scorsi da Agenas, interpretato è diffuso dalla Ropi, la rete oncologica dei pazienti italiani. In base ai dati elaborati dai report Agenas dal 2017 al 2021, la Puglia è, insieme a Campania e Sicilia, la regione che misura le migliori performance in termini di trattamenti chirurgici oncologici, che assottiglia sempre di più il divario, essendo vero che, per numeri, specialità e complessità, la Puglia delle cure oncologiche è in costante crescita e nel 2022 ha confermato questo trend.
“La rete oncologica pugliese - così Giammarco Surico, coordinatore della rete oncologica pugliese - nel 2022 è complessivamente cresciuta, sia per numeri di interventi chirurgici eseguiti, sia per la tipologia e la specialità dei tumori trattati'.
Per Alessandro Delle Donne, presidente dell'Ucor, unità di coordinamento della rop conferma: 'I dati Agenas 2022 sono in netta crescita rispetto a quelli degli anni precedenti. Non solo. Per comprendere al meglio il sistema delle cure oncologiche, bisognerebbe considerare le cure ambulatoriali, i nuovi trattamenti farmacologici, gli interventi preventivi sui tumori benigni e, soprattutto, i trattamenti per i tumori non solidi, primi fra tutti quelli ematologici, esclusi dalla casistica finora esaminata”. A riguardo, risultano significativi i dati dell'istituto tumori di Bari, sede della rete oncologica pugliese. Nel 2022 segno più per gli interventi sui tumori ginecologici (passati da poco più di 20 a più di 100, per effetto della clinicizzazione di ginecologia oncologica), che affiancano i numeri su mammella e polmone (rispettivamente 287 e 123 prestazioni chirurgiche, ben sopra la 'soglia' indicata da Ropi), con ottime performance anche per i tumori ematologici.
Per l'immediato futuro, poi, “abbiamo dato il via – dichiara il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano - ad un vasto piano di assunzioni, che porterà in corsia chirurghi e professionisti. Un investimento sul personale che avrà immediate ricadute su qualità e quantità delle cure erogate”.
“Nel frattempo - aggiunge l’assessore alla Sanità, Rocco Palese - continueremo a chiedere al governo una più equa ripartizione delle risorse, per ridurre ulteriormente il gap con gli ospedali del nord”.
“Il Dipartimento - conferma il suo direttore Vito Montanaro - ha messo al centro della agenda l’incremento degli screening ed il miglioramento della presa in carico dei pazienti oncologici sia per le esigenze acute ed urgenti, tipicamente chirurgiche, sia per la gestione della cronicità”.
«Un riconoscimento di grande significato per il nostro Centro e per chi lavora ed ha lavorato negli anni passati per questo risultato, in un momento di rinnovato interesse per il comparto vivaistico forestale e per la realizzazione di nuovi boschi o la ricostituzione di quelli danneggiati e degradati, nel quadro delle linee operative individuate dalla Strategia per le risorse genetiche forestali per l’Europa e dalla Strategia Nazionale Forestale. Conservazione e uso sostenibile delle risorse genetiche forestali nazionali sono attività fondamentali per le foreste, alle quali siamo lieti di poter contribuire assieme ai diversi enti individuati dal decreto». Così Piermaria Corona, Direttore del Centro di ricerca Foreste e Legno del CREA, commenta la recente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (n. 141 del 18/06/2022, decreto interministeriale del 31/03/2022) individua nel CREA Foreste e Legno uno dei Centri nazionali per lo studio e la conservazione della biodiversità forestale.
Secondo il Decreto interministeriale del MITE e del Mipaaf, infatti, i centri nazionali dovranno occuparsi del monitoraggio del patrimonio genetico forestale nazionale e dello stato di salute degli ecosistemi forestali nonché della conservazione e del mantenimento della biodiversità autoctona, in un’ottica di valorizzazione del patrimonio boschivo nazionale, riconosciuto sempre più un’eccellenza a livello internazionale.
Il contributo del CREA. Presso le sedi del Centro Foreste e Legno di Arezzo, Casale Monferrato, Roma, Rende e Trento vengono da tempo svolte attività di raccolta e conservazione di germoplasma di numerose specie e provenienze arboree forestali, importanti per la salvaguardia e la tutela della biodiversità a livello nazionale ed internazionale. Per il solo salice e pioppo (generi Salix e Populus) sono conservate, ad esempio, circa 2400 accessioni, mentre per altre specie di interesse forestale il Centro ha realizzato diverse centinaia di parcelle tra collezioni di germoplasma, campi sperimentali comparativi di provenienze, discendenze e cloni.
Secondo il nuovo Decreto, il Centro dovrà assicurare e perseguire l'approvvigionamento e la conservazione sia di specie e provenienze forestali importanti per la salvaguardia della biodiversità di almeno una zona omogenea dal punto di vista ecologico sia delle specie più rappresentative e di quelle endemiche degli ecosistemi forestali presenti, nonché la cura di specifiche attività di studio e modalità di conservazione del germoplasma forestale di importanza scientifica e di riferimento nazionale.
Il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha conferito l’incarico di Capo di Gabinetto del Presidente, al prof. Giuseppe Pasquale Roberto Catalano
CURRICULUM DELL’ATTIVITÀ SCIENTIFICA E ISTITUZIONALE
Giuseppe Pasquale Roberto Catalano
È stato, fino a novembre 2022, Coordinatore della Struttura Tecnica di Missione per l’indirizzo strategico, lo sviluppo delle infrastrutture e l’alta sorveglianza del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Dal 2012 è professore ordinario di Ingegneria Economico-Gestionale (settore scientifico disciplinare ING-IND/35), presso la Facoltà di Ingegneria dell’Informazione, Informatica e Statistica di Sapienza Università di Roma e afferisce al Dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale “A. Ruberti”, dove insegna Economia e Gestione delle Amministrazioni Pubbliche ed Economia ed Organizzazione Aziendale.
Ha focalizzato le attività di ricerca sulle tematiche dell’economia dell’istruzione (con particolare riferimento alla ricerca scientifica e tecnologica, al diritto allo studio universitario e agli strumenti manageriali per la gestione delle università e degli enti di ricerca), della spending review delle attività e dei progetti pubblici e dell’intervento pubblico nel settore delle infrastrutture e dei trasporti. In quest’ultimo ambito, si è occupato in particolare di livelli di governo, strumenti e criteri per il finanziamento del trasporto pubblico locale (TPL), della definizione di metodologie per la determinazione del costo standard nel TPL, della programmazione e valutazione degli investimenti pubblici nel settore delle infrastrutture dei trasporti.
Ha, inoltre, partecipato presso la Commissione Tecnica per la Spesa Pubblica del Ministero del Tesoro, ad un progetto di ricerca sulla riclassificazione del Bilancio dello Stato, curando in particolare l'analisi del bilancio del Ministero della Difesa e dell’Università e della Ricerca. Altri campi di interesse scientifico sono stati quello della struttura e delle procedure del Bilancio dello Stato e della gestione della Tesoreria dello Stato.
Ha maturato una particolare esperienza di ricerca nel campo della valutazione delle politiche pubbliche, con particolare riferimento alla valutazione dell’istruzione superiore e della ricerca scientifica, sia nella qualità di membro del Comitato per la valutazione del sistema universitario, che come coordinatore del programma di ricerca della Commissione Tecnica per la Spesa Pubblica del Ministero del Tesoro su finanziamento e valutazione della ricerca scientifica in Italia. È particolarmente esperto di finanziamento dell’istruzione universitaria e della ricerca scientifica.
È presidente della Commissione per la valutazione delle proposte di intervento e l'individuazione degli interventi ammissibili al cofinanziamento di cui al decreto ministeriale n. 1046 del 26 agosto 2022 ed è membro della Commissione per l’istruttoria dei progetti per la realizzazione di alloggi e residenze universitarie di cui alla legge n. 338/2000, entrambe del Ministero dell’Università e della Rice
La parola “progresso” può forse apparire come ormai data per acquisita, soprattutto in una società evoluta e avanzata come quella che viviamo in Occidente, ma non sempre è così.
Di fatto, ciò che ci spinge a guardare avanti, verso quel che ancora non è del tutto definito, fa sempre paura.
Si tende ad accettare il progresso già assimilato, in quanto sperimentato e vissuto, ma si teme – e spesso anche si rifiuta, assumendo a volte atteggiamenti perfino ostili – il progresso che invece è in corso d’opera, il progresso immaginato e anelato, ancora di là da venire.
E nei tre giorni di Olio Officina Festival, dal 2 al 4 marzo 2023 a Milano presso il Palazzo delle Stelline, saranno celebrati l’olivo e l’olio quale segno tangibile del continuo e inarrestabile avanzamento verso traguardi sempre superiori, tesi a un continuo perfezionamento e a una evoluzione e trasformazione graduale di tutto quel che ci sta attorno.
Tutto è progresso dunque: l’economia, il design, l’olio. Da dodici anni Olio Officina Festival, fondata e diretta dall’oleologo Luigi Caricato, si impegna per diffondere la cultura dell’extra vergine attraverso quante più visioni possibili. È proprio dall’incontro con altre realtà che nascono nuovi e bellissimi modi di raccontare il prodotto principe della Dieta mediterranea e della cucina italiana.
Da qui la necessità di ribadire – qualora ce ne fosse bisogno – che l’olio resta l’espressione massima e più compiuta del progresso compiuto dall’uomo nel fronteggiare le insidie e le complessità della natura.
Quindi il tema portante della dodicesima edizione di Olio Officina Festival è incentrato sul progresso e, di conseguenza, sull’accoglienza di ogni forma di innovazione tecnologica e sapienziale intorno all’olivo e all’olio, proprio per ribadire il valore di quanto siamo riusciti a conseguire, come esseri umani, nel corso dei millenni.
Puglia, il luogo ideale tutto l’anno per il turismo enogastronomico. Da oggi è disponibile on line cliccando su https://youtu.be/bzEwcvkqpMg il terzo spot in lingua inglese della campagna di comunicazione 2023: Puglia, assapora la meraviglia, a cura della Regione Puglia e dell’Agenzia Regionale del Turismo Pugliapromozione.
Nell’immaginario turistico collettivo, l’offerta eno-gastro-turistica pugliese si contraddistingue per genuinità, spontaneità ed approccio tradizionale alla produzione. La ricchezza e la varietà delle produzioni agroalimentari e vitivinicole della Puglia sono un ottimo punto di partenza per la costruzione di un prodotto turistico a tema enogastronomico.
La Puglia è ai primi posti in Italia per la produzione di vino e di olio di oliva. Inoltre, la Puglia possiede una fitta rete di ristoranti e trattorie di qualità che rappresentano una cucina tanto variegata quanto lo sono le diverse aree territoriali della Puglia, dai rilievi della Daunia fino al Capo di Leuca.
“Le nostre tipicità enogastronomiche e una tradizione culinaria affermata sono una garanzia di qualità per il brand Puglia, in Italia e nel mondo – afferma Gianfranco Lopane, assessore al Turismo della Regione Puglia - . Una grande opportunità per tante imprese ed operatori turistici che promuoviamo ora con un nuovo contenuto di comunicazione.
Dal Gargano al Salento, passando per i paesaggi naturali della Terra delle Gravine e per la Valle d’Itria, l’offerta enogastronomica pugliese può contare su oltre 10 mila ristoranti, quasi 200 masserie didattiche, 1.800 agriturismi e circa 50 mila aziende a superficie vitata, numerosi luoghi del gusto tra musei, frantoi e birrifici, oltre che sui DOP, Igp e più di 300 prodotti riconosciuti tradizionali. La Regione Puglia è accanto a queste importanti realtà per ampliare l’esperienza dei viaggiatori e per affrontare le sfide che arrivano dal mercato, penso in primis alla difficoltà nel reperimento di personale nel mondo della ristorazione e dell’accoglienza”.
“Il lavoro del prossimo futuro sarà, quindi, orientato alla qualificazione dell’offerta, anche in ottica di formazione professionale e ricerca dell’eccellenza – prosegue l’assessore Lopane - . Temi che hanno già animato diverse iniziative, come quella con Identità Golose negli Istituti alberghieri pugliesi, e che andremo a dettagliare nei tavoli di consultazione con i rappresentati di categoria e gli operatori economici nel contesto dell’aggiornamento del Piano strategico del Turismo”.
Sono due gli obiettivi generali per sviluppare il prodotto enogastronomico. Da un lato, valorizzare la componente enogastronomica a 360° verso il grande pubblico e rendere fruibile ai turisti che viaggiano con motivazioni differenti (mare, arte e cultura, natura, tradizione e folklore) la pluralità di esperienze enogastronomiche disponibili lungo tutto il territorio. Dall’altro, attivare azioni volte all’incremento delle presenze dei turisti che si muovono con motivazione enogastronomica pura. La forte propensione dimostrata nelle indagini di mercato verso la scelta della Puglia come meta eno-gastro-turistica dimostra quanto possa essere attrattivo il tema, anche per una domanda in crescita come quella del turista enogastronomico puro.
“Il turismo enogastronomico è strettamente legato al territorio – dice Luca Scandale, direttore generale dell’Agenzia Regionale del Turismo Pugliapromozione - essendo una delle più importanti espressioni di valori culturali e identitari. La finalità principale del nostro lavoro sarà quella di trasformare il prodotto enogastronomico pugliese in una componente chiave dell’offerta turistica regionale e far sì che, da mero elemento accessorio di viaggio, diventi motivazione principale, contribuendo a diffondere l’immagine della Puglia come destinazione enogastronomica”.
Il target al quale si rivolge lo spot è il potenziale turista enogastronomico con un’età che va mediamente dai 30-35 ai 65 anni e vuole vivere un ventaglio di esperienze: dal food truck al ristorante stellato. Insomma, il turista enogastronomico è un viaggiatore che desidera vivere un insieme variegato di esperienze e l’enogastronomia, già di per sé multisensoriale e culturale, soddisfa al meglio questo suo bisogno. Grande interesse suscitano i luoghi di produzione pugliesi, sempre più organizzati per l’accoglienza turistica in aziende vitivinicole, birrifici, frantoi, caseifici, pastifici come luogo in cui gustare e, soprattutto, poter conoscere origini e modalità di produzione dei prodotti tipici pugliesi.
Lo spot, on line da oggi e presentato in anteprima alla BIT di Milano, è a cura di Paolo Marchi, gastronomo, ideatore e curatore di “Identità Golose”, inviato di “Striscia la Notizia”, ed è stato realizzato da MagentaBUREAU srl, con il coordinamento di Pugliapromozione. Accoglienza, autenticità, sapori e tradizioni, bellezza della destinazione, produzioni locali di alta qualità/eccellenze, riconosciute su piano nazionale e internazionale sono racchiusi in questo spot che potrà stimolare un viaggio in Puglia. Sarà fruibile, oltre che su Youtube, anche sugli account Facebook e Instagram di Assessore Lopane, Regione Puglia, WeAreinPuglia, Puglia365 a partire dalle ore 11 in poi.
(com.)
Nuovi finanziamenti per le imprese del territorio che hanno consentito di impegnare l’intera dotazione finanziaria del PAL destinato agli operatori privati ed alle municipalita? locali, con risultati incoraggianti che premiano anche l’impegno concreto per la rigenerazione del paesaggio rurale di Terra d’Arneo, duramente colpito dall’epidemia di xylella. E? questo il bilancio di fine anno del GAL Terra d’Arneo impegnato a redigere le graduatorie all’indomani della chiusura
dei bandi destinati agli operatori privati. Sono 13 le ultime domande ricevute rispettivamente sui bandi 2.3 “Ospitalita? sostenibile” e 3.2 “Prodotti e servizi del Parco della qualita? rurale” che si sommano alle precedenti 66 gia? finanziate ed in corso di realizzazione. Gli interventi consentono di incentivare le imprese agricole che operano anche nel campo della ricettivita? e della ristorazione che avranno la possibilita? di riqualificare la propria offerta e le imprese di servizi impegnate non solo a soddisfare la domanda turistica ma i nuovi bisogni della popolazione locale nell’ottica di uncostante miglioramento della qualita? della vita dei propri cittadini, obiettivo primario che il GAL persegue sin dalla prima programmazione.
Menzione a parte merita l’intervento 3.1 “Sperimentazione del paesaggio rurale” destinato alla rifunzionalizzazione dei terreni affetti da xylella e che consente l’espianto delle piante infette, sostituendole con nuove colture resistenti o destinando il terreno ad altre attivita? ambientali. Sono 27 le nuove domande pervenute che, sommate alle precedenti 28, ammontano complessivamente a 55 per un totale di circa cento ettari di territorio rurale riqualificato nei dodici comuni dell’area del GAL Terra d’Arneo.
Positivi anche gli interventi nel settore della pesca, dove sono stati ammessi a finanziamento 4 interventi a favore delle amministrazioni comunali del comprensorio e altri progetti promossi da cooperative di pesca, finalizzati alla diversificazione produttiva. Numerose le iniziative svolte a titolarita? tra cui l’impegno a favore della didattica e azioni di sensibilizzazione sulla tutela del mare rivolte alle comunita?.
Per il 2023 atteso l’avvio dei progetti a regia diretta GAL: una wineroute che attraversa i dodici Comuni del GAL, iniziative di informazione sui nuovi temi della PAC per gli operatori agricoli con opportunita? di confronto e scambio di buone pratiche per imprese e comunita? che, in collaborazione con la struttura tecnica del GAL, saranno coinvolte in nuove progettualita? con una costante azione di accompagnamento, un’attivita? di monitoraggio e valutazione, in partenariato con l’Universita? del Salento, che portera? alla stesura di un rendiconto sociale delle attivita? svolte dal GAL.
Nell’ultimo decennio, nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite da vino sono stati inseriti 169 nuovi vitigni, di cui ben 112 autoctoni. Ciò sottolinea l’importanza che questi ultimi rivestono nel panorama viticolo italiano, sia per meglio valorizzare il legame “vitigno autoctono - paesaggio” che per differenziare l’offerta enologica e conservare la biodiversità, fondamentale nel contrastare l’erosione genetica per futuri programmi di miglioramento.
Il volume descrive 126 vitigni, originari di specifici territori di tutte le regioni italiane e a diffusione limitata, ovvero non superiore a 200 ettari di superficie coltivata, organizzati in schede di sintesi. Oltre alla caratterizzazione morfologica ed attitudinale, ciascuno di essi è accompagnato da informazioni storiche, nonché da una appropriata documentazione fotografica.
Anche se solo una parte dei vitigni autoctoni è per ora coltivata per produrre uva da vino, il libro vuole essere un primo, originale compendio sulle principali entità genetiche viticole a limitata diffusione ed impiego presenti in tutti i territori italiani, e rappresentare un compagno per eventuali viaggi verso la scoperta di vini diversi o anche unici dell’Italia intera.
Indice: Vitigni di: Piemonte - Valle d'Aosta - Liguria - Lombardia - Trentino - Alto Adige - Veneto - Friuli-Venezia Giulia - Emilia-Romagna - Toscana - Umbria - Marche - Lazio - Abruzzo - Molise - Campania - Puglia - Basilicata - Calabria - Sicilia - Sardegna.
I Edizione
€ 42,00 - Edagricole di New Business Media srl
ISBN: 978-88-506-5625-7
Pagine 308 - formato 23 x 26,5 cm
Tel. 051.65751 - e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.edagricole.it
A CURA DI
Alberto Palliotti è professore di Viticoltura presso l’Università degli Studi di Perugia.
Oriana Silvestroni è professore di Viticoltura presso l’Università Politecnica delle Marche.
Stefano Poni è professore di Viticoltura presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza.