Il bilancio del sistema sanitario regionale, dopo anni di difficoltà, è stato adottato in pareggio senza prevedere perdite e senza coperture da parte del bilancio regionale. Questo è stato il risultato delle attività di governo della spesa delle singole aziende ed enti del SSR, tenuto conto delle linee guida operative della Sezione Bilancio della Sanità e degli specifici obiettivi impartiti dal Dipartimento Salute e delle delibere di Giunta relative ai tetti di spesa e degli obiettivi di razionalizzazione della spesa sanitaria.

“Ringraziamo – hanno detto il presidente Michele Emiliano e l’assessore Rocco Palese - tutti i Direttori e i Dirigenti delle Aziende e del Dipartimento Salute che hanno lavorato con impegno per questo risultato negli ultimi mesi.

Con il richiamo al rispetto degli indirizzi assegnati ed al rispetto dei tetti di spesa, con l’obiettivo di perseguire ulteriori risparmi in materia di spesa farmaceutica utili per il sostegno del necessario ed ulteriore piano assunzionale, siamo sicuri che il sistema sanitario stia facendo la sua parte per garantire ai pugliesi servizi di qualità sull’intero territorio regionale, rispettando i vincoli di spesa pur in una stagione di aumenti di prezzi per prestazioni e servizi che ha colpito pesantemente il settore, in via di uscita anche dalla crisi causata dalla pandemia”

Per il bilancio della sanità si è tenuto conto della stima di incremento della quota del fondo sanitario per il 2024, pur evidenziando che la gran parte dell’incremento è destinato ai rinnovi contrattuali del personale, come da indicazioni ministeriali, per l’introduzione dei nuovi Lea e l’abbattimento delle liste di attesa.

Per quanto riguarda gli obiettivi di contenimento della spesa è stato previsto:

-       La conferma per le ASL dei tetti invalicabili in materia di acquisto di prestazioni sanitarie da privati;

-       Specifico e realistico obiettivo di contenimento della spesa farmaceutica e per dispositivi medici;

-       Il contenimento della spesa in materia di società in house, manutenzioni, noleggi, leasing, partenariato pubblico privato;

-       Azzeramento degli investimenti senza specifici finanziamenti in conto capitale, per quali la Regione sta valutando alternative linee di finanziamento;

-       Per la spesa del personale conferma del piano assunzionale come da delibere di Giunta.

Il bilancio comprende anche:

-       Le somme del piano assunzionale attraverso la quota vincolata dello Stato del finanziamento ex D.M. Salute del 23 dicembre 2022 “Riparto delle risorse per il potenziamento dell’assistenza territoriale”;

-       La quota per abbattimento liste di attesa e le disposizioni previste dalla Legge Finanziaria 2024 in corso di approvazione dal Parlamento Italiano;

Il bilancio della sanità non include i costi della Legge 210/1992, “Indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati”, preso atto che la spesa non riguarda il perimetro e la materia sanitaria  e preso atto della non copertura da parte dello Stato della spesa di propria competenza. Questo nelle more di un eventuale stanziamento regionale: le ASL, al fine di una corretta rappresentazione dei ricavi e costi sanitari, hanno così proceduto ad elidere la voce dai bilanci di previsione, per la quale si dovrà verificare anche l’erogazione finanziaria agli assistiti.

Il Dipartimento Salute procederà trimestralmente al monitoraggio dello stato di avanzamento al budget per riallibrare, ove necessario, le voci di spesa.

 

 La Regione Puglia è al 90% nel completamento del percorso di implementazione del nuovo Fascicolo Sanitario Elettronico ed è quindi la prima regione italiana nell’attuazione del progetto: lo confermano i dati del Dipartimento alla Transizione al Digitale, presentati questa settimana a tutte le Regioni dal Capo Dipartimento, dott. Angelo Borrelli.

Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è stato istituito nel 2012 ed è alimentato per tutti i cittadini italiani e i residenti stranieri che usufruiscono del Servizio sanitario nazionale.

In Puglia basta collegarsi al sito Puglia salute, sezione servizi on line https://www.sanita.puglia.it/web/pugliasalute/infofse e autenticarsi con Spid al fascicolo sanitario personale per ottenere i dati della propria “storia” sanitaria. Gli stessi dati sono a disposizione dei medici curanti o dei sanitari che dovessero intervenire in emergenza ad esempio in un Pronto soccorso.

Da novembre 2023 la Regione ha adeguato quasi tutti gli applicativi alle nuove specifiche tecniche, mentre dal 1 aprile 2023 sta già conferendo documenti al FSE con i nuovi requisiti.

Il FSE è costituito da un insieme di dati e documenti digitali di tipo sanitario e sociosanitario generati da eventi clinici, riguardanti l'assistito, riferiti a prestazioni erogate dal SSN e, a partire da maggio 2020, anche da strutture sanitarie private.

Il FSE consente l’accesso ai dati e alla documentazione degli assistiti in maniera rapida ed efficace. Per garantire il potenziamento, la diffusione, l’omogeneità e l’accessibilità del FSE su tutto il territorio nazionale da parte degli assistiti e degli operatori sanitari, il PNRR ha stanziato, nell’ambito dell’investimento 1.3.1 della Missione 6 Salute, circa 1,38 miliardi di euro, suddivisi in due stream progettuali: adeguamento tecnologico ed incremento delle competenze digitali.

“E’ significativo evidenziare che le migliori performance per il Fascicolo elettronico siano state ottenute dalle Regioni del Sud, Puglia e Campania in primis - sottolinea l’assessore alla sanità Rocco Palese – possiamo superare, grazie a questo innovativo progetto, la difficoltà che i cittadini segnalano nell’avere sempre a disposizione la propria storia clinica. La Regione Puglia ha messo al centro il cittadino e le sue esigenze, non è un percorso che si completa nel giro di pochi mesi, ma è un percorso che abbiamo avviato e intendiamo portare a compimento, dobbiamo migliorare sull’accoglienza e sulla comunicazione, far emergere le tante cose positive che facciamo e la qualità delle nostre strutture sanitarie e dei nostri sistemi informativi. I dati di attività, elaborati da organismi terzi, evidenziano invece il continuo miglioramento delle performance pugliesi dall’abbattimento delle liste di attesa, agli adempimenti LEA, al raggiungimento degli sfidanti target del PNRR. La Puglia è capofila per il progetto di Telemedicina, sta rispettando tutti i target di avanzamento del PNRR, ha risposto in maniera importante alla sfida del FSE tale da essere la regione a contribuire maggiormente ai risultati del progetto, continueremo con questo ritmo finchè non avremo raggiunto tutti i traguardi che potranno essere ottenuti anche con deroghe ai piani assunzionali del personale sanitario”.

“E’ stata vincente la scelta di un forte coordinamento regionale - afferma il Direttore del Dipartimento Salute della Regione, Vito Montanaro -  il FSE è aperto dal 2020 a tutti i cittadini pugliesi, la Regione Puglia ha accolto positivamente la sfida lanciata con il progetto del PNRR tesa a favorire il più possibile la portabilità dei contenuti da una regione all’altra. E’ una svolta epocale per i cittadini, ma anche per gli operatori sanitari che potranno consultare tutti i documenti clinici del cittadino in regime SSN tra cui prescrizioni specialistiche e farmacologiche, accedere ai dati clinici usufruendo di strumenti di supporto quali dashboard e data analytics, condividere informazioni e collaborare con i colleghi. Per il completamento del processo va rafforzata la sinergia con i MMG e PLS e con i farmacisti, affinchè il FSE determini un reale vantaggio per il cittadino”.



Questa mattina in III Commissione Sanità, su richiesta dei consiglieri Ciliento, Lopalco, Parchitelli, Di Gregorio e Mazzarano sono stati auditi sul tema “Provvedimenti adottati in merito all’utilizzo delle risorse aggiuntive pari a 30 milioni di euro per la riduzione delle liste d’attesa: modalità di impiego delle risorse e gestione delle liste”, l'Assessore alla Sanità Rocco Palese, il Direttore del Dipartimento Salute Vito Montanaro e i Direttori sanitari delle AA.SS.LL. provinciali (assenti la sola ASL Foggia); nessun referente anche da parte di AReSS che attraverso una nota del Direttore Gorgoni ha riferito di non poter portare un contributo alla discussione.

In apertura di Audizione, la consigliera Ciliento, a nome anche degli altri colleghi, ha manifestato la grande preoccupazione sullo stato delle liste d’attesa, chiedendo ai Direttori delle Asl una analisi tecnica, oltre la situazione delle Agende diagnostiche e di quelle relative agli interventi. Attenzione particolare alla problematica della presa in carico dei pazienti.

Secondo il consigliere Lopalco, intervenuto nella discussione, il problema non è nel merito, ovvero i fondi messi a disposizione per lo scorrimento delle liste, ma nel metodo, perché senza una corretta gestione si rischia di sprecare soldi dei cittadini. Serve un’azione di sistema che, partendo da un’analisi dei dati e della domanda impropria che va a ingolfare le liste d’attesa, dia delle risposte mirate. Rispetto poi all’assenza di dati da parte di AReSS, Lopalco ha chiosato: “Se un’agenzia regionale strategica non analizza i dati, la domanda e i bisogni di salute, chi deve dare indicazioni strategiche?”.

Sulla stessa linea la consigliera Parchitelli, meravigliata per l’assenza di AReSS e per i contenuti della nota da essa pervenuta, che ha aggiunto: “È importante capire come sono state utilizzate le risorse stanziate dal Consiglio nel corso dell'ultima Manovra di Bilancio. Ed è ulteriormente importante che tutte le Aziende sanitarie utilizzino gli stessi metodi nel lavoro di cura della salute dei cittadini pugliesi. Esaminare i risultati raggiunti nell'abbattimento delle liste d'attesa ci può dare indicazioni su ulteriori iniziative da mettere in campo con il prossimo Bilancio regionale, che ci apprestiamo a esaminare”.

Critico il quadro anche secondo il consigliere Di Gregorio che ha chiesto all’assessore Palese di intervenire prontamente sulle difficoltà della presa in carico dei Codici 048.

“Penso che manchi un quadro di coordinamento tra tutte le Asl - ha aggiunto Di Gregorio- attualmente, infatti, ognuno applica il suo metodo. Il Dipartimento e l’Assessorato dovrebbero convocare un tavolo specifico e urgente su come aiutare i cittadini uniformando le procedure in tutta la Regione”.

Secondo il Direttore Montanaro, dei 28 milioni e mezzo di euro (questa la cifra reale) messi a disposizione delle liste d’attesa, 18 milioni di euro sono andati agli ospedali ecclesiastici (‘Miulli’, ‘Casa Sollievo della Sofferenza’ e ‘Panico’) e il resto ad altre strutture private accreditate. Questo perché non si è voluto aggravare di ulteriori oneri la sanità pubblica post Covid. Il tutto comunque verrà dettagliato dallo stesso Direttore con una relazione specifica che sarà consegnata ai Commissari. Montanaro ha inoltre voluto sottolineare la buona collaborazione che attualmente si sta instaurando con i medici di medicina generale.

Infine sulla richiesta di aggiornamento della consigliera Parchitelli in merito al verbale sottoscritto con le associazioni sindacali e relativo alla tariffa oraria sulle prestazioni aggiuntive dei medici, che non è stata ancora materialmente attuata, lo stesso Montanaro ha dichiarato che l’accordo è stato trovato sugli 80 euro per i medici e 50 euro per gli operatori sanitari, e che quando entrerà in vigore il nuovo CCNL, già sottoscritto, la Puglia provvederà all’esecutività dell’accordo.

Dalla Commissione è emersa la necessità di approfondire e verificare la congruità tra domanda e offerta delle richieste e per questo sarà fondamentale la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti attraverso tavoli sindacali. La Commissione si aggiornerà, alla luce dei dati che il Direttore Montanaro fornirà ai Consiglieri.

 

“Il caso ha voluto che l’inizio del servizio cominciasse proprio il 1 maggio. È un momento in cui si crea lavoro buono, positivo, stabile, non ricattabile, non sfruttato, con i contributi. È un momento che festeggia nella sostanza la Festa del Lavoro, senza fronzoli e senza chiacchiere. Buon 1 maggio a tutti”.
Lo ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano partecipando questa mattina nel “Vito Fazzi” di Lecce alla presentazione del percorso di internalizzazione del Servizio di Emergenza Urgenza 118 da parte di Sanitaservice ASL Le, società a totale capitale pubblico di ASL Lecce. Il servizio è partito oggi anche nella Asl di Taranto che ha internalizzato 380 operatori del 118 e venerdì 5 maggio è previsto un incontro proprio a Taranto, alla presenza del presidente Emiliano, per l’avvio delle attività.
 
“Il Direttore Generale mi ha chiesto di indossare la giubba degli operatori del 118, non l’avevo mai fatto e l’ho considerato un grande onore - ha aggiunto il presidente Emiliano - Queste ragazze e questi ragazzi, che da oggi cominciano a lavorare in modo stabile e professionale per il 118, sono stati una delle mie principali preoccupazioni perché prima lavoravano come finti volontari. Ed era un’ipocrisia che non consentiva loro la tranquillità di costruire una famiglia o di richiedere un mutuo in banca.  Le stesse ragazze e gli stessi ragazzi che a tutte le ore del giorno e della notte assicurano assistenza a ciascuno di noi, persino qualche volta rischiando di essere maltrattati. L’accesso al sistema sanitario che il 118 assicura, deve crescere di livello e di serenità. Abbiamo rinnovato in tutta la Puglia, non solo a Lecce, tutto il 118: le ambulanze sono nuove di zecca, sono le più moderne. La stabilità del posto di lavoro consentirà agli operatori di professionalizzarsi ulteriormente. Un 118 professionale era necessario. E questo processo è stato anche fortemente contrastato. Una forza lavoro precaria, soggetta a pressioni di ogni tipo, anche elettorali e politiche, era una situazione assolutamente inaccettabile”.

Alla presentazione hanno partecipato anche l’Assessore alla Salute della Regione Puglia Rocco Palese, l’Amministratore unico della società in house Francesco Massaro, il Direttore del Seus 118 Maurizio Scardia, il Direttore amministrativo Yanko Tedeschi, il Direttore sanitario Antonio Bray e il Direttore generale Stefano Rossi. Presenti anche il Sindaco di Lecce Carlo Salvemini e l’Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia Alessandro Delli Noci.

Per l’assessore alla Sanità Rocco Palese “è un grande passo in avanti, con un grande intervento che offre stabilità al personale e lo qualifica sempre di più. È un grande passo in avanti anche per il sistema di emergenza-urgenza di tutta la regione. A breve, ci sarà un ulteriore rafforzamento con la telemedicina e la digitalizzazione e si apriranno grandi prospettive per gli interventi di emergenza in tutta la Puglia”.
 
Il percorso di internalizzazione del Servizio Seus 118 prevede l’assunzione da parte di Sanitaservice ASL Le, per la clausola sociale applicata, di 165 lavoratori del Seus 118 no profit, di cui 120 a partire da oggi primo maggio (42 soccorritori e 78 autisti soccorritori) e 45 dal primo giugno (16 soccorritori e 29 autisti soccorritori).
Sono 13 le postazioni coinvolte nel primo passaggio della gestione del Servizio dalle associazioni no profit a Sanitaservice: Ambulanza Vecchio Fazzi, Ambulanza Campi, Ambulanza Veglie, Ambulanza Martano, Ambulanza Vito Fazzi, 2 Ambulanze Nardò, Automedica Vecchio Fazzi, Automedica Casarano, Automedica Vito Fazzi, Automedica Galatina, Automedica Gagliano del Capo, Automedica Scorrano.
Il completamento del passaggio di gestione delle postazioni dalle associazioni no profit a Sanitaservice avverrà il primo giugno.
La flotta dei nuovi mezzi, in parte già operativa e in parte in consegna, si compone di 9 auto mediche e 22 ambulanze.
 
“È un passaggio importante quello di oggi perché il Servizio del 118 è un ganglio vitale del servizio sanitario che, in Puglia, è partito grazie alle associazioni di volontariato a cui va il mio ringraziamento per quanto fatto in questi anni - ha commentato il Direttore generale di ASL Lecce Stefano Rossi - da oggi il 118 viene gestito da Sanitaservice con una cinghia di trasmissione più serrata e strutturata con la ASL. Assume rilievo che questo evento accada il Giorno della Festa del Lavoro perché con l’internalizzazione valorizziamo competenze ed esperienze di chi, da anni, opera nel settore di soccorso e di emergenza - urgenza. Ringrazio la struttura di Sanitaservice che ha reso possibile tutto questo, i sindacati che ci hanno accompagnato in questo delicato percorso di passaggio, e i lavoratori e le lavoratrici per quanto fanno ogni giorno per salvare vite umane”.

“Siamo soddisfatti per il compimento di questo percorso articolato e complesso in cui la Società in house Sanitaservice ha risposto agli input della Regione Puglia e di ASL Lecce. Parliamo dell’internalizzazione di tante realtà diverse per cui ereditiamo tante buone prassi a cui auguriamo di unire lo spirito del volontariato e, con l’internalizzazione, la cornice dei diritti di un contratto di lavoro. Puntiamo a rendere il servizio più efficiente e a potenziare alcune postazioni, anche in vista del periodo estivo”, ha commentato l’Amministratore unico della società in house Francesco Massaro.

 

“I pugliesi non pagheranno maggiori tasse, non ci saranno tagli e si avvia una fase di monitoraggio stretto e continuo sulla sanità pugliese in modo che il sistema incrementi costantemente qualità e quantità dei servizi di salute di cui hanno bisogno i cittadini”.

Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, commentando il provvedimento con cui oggi la Giunta regionale ha coperto la spesa sanitaria con 149 milioni del bilancio autonomo, in particolare sbloccando gli avanzi vincolati emersi dal rendiconto per il 2022 approvato nella stessa seduta di Giunta.

“È un risultato importantissimo, frutto del tradizionale pieno conseguimento degli equilibri di bilancio, della sana gestione corrente e dell’elevata giacenza di cassa, valori positivi che abbiamo messo in campo affinché sia effettivamente garantito a tutti i cittadini il diritto alla salute e la copertura sanitaria universale, facendo la nostra parte in una fase di profonda trasformazione della sanità italiana dopo la tempesta della pandemia”, ha detto il vicepresidente e assessore al Bilancio, Raffaele Piemontese, illustrando la manovra operata dopo aver ridotto le stime del disavanzo sanitario da 205 milioni di euro, conseguenza tutta dell’emergenza determinata dalla pandemia, a 149 milioni di euro, garantendone la copertura attraverso l’utilizzo degli avanzi vincolati come consentito dalle Leggi di Bilancio nazionali 2022 e 2023.

Mettendo in campo gli avanzi vincolati a specifiche destinazioni, la Regione Puglia riesce, infatti, a coprire con risorse proprie la spesa sanitaria senza alzare le tasse e senza tagliare nessuna altra politica regionale.

Piemontese ha evidenziato quanto il peso del caro energia e il peso dell’inflazione, esattamente come per tutte le famiglie italiane, si sia abbattuto anche sull’acquisto di beni e servizi delle aziende sanitarie. E, illustrando le singole voci che più hanno contribuito alla crescita della spesa sanitaria pugliese, a partire dall’impatto della pandemia da COVID-19 sugli stessi modelli organizzativi dei presidi sanitari, ha sottolineato il peso del caro energia che ha fatto lievitare a 110 milioni di euro la spesa delle aziende sanitarie e ospedaliere pugliesi, e l’inflazione che ha fatto impennare i prezzi di acquisto di beni e servizi per 40 milioni di euro.

Inoltre, l’anno scorso, si è aggiunta una spesa da 105 milioni di euro per il rinnovo del contratto collettivo nazionale Area Sanità e di 100 milioni di euro per stabilizzare il personale che era stato assunto a 18 mesi per fronteggiare la pandemia.

L’invarianza del carico fiscale per i pugliesi nonostante le riduzioni dei trasferimenti da parte dello Stato, il pieno conseguimento degli equilibri di bilancio e della gestione corrente del bilancio che consente alla Regione il finanziamento di nuovi investimenti, l’elevata giacenza di cassa pari a circa 2 miliardi e 100 milioni di euro per l'anno 2022, il conseguimento dei target di spesa dei fondi strutturali comunitari, il pieno rispetto dei tempi di pagamento, la riduzione del debito commerciale residuo e la costante riduzione dell’indebitamento regionale sono le caratteristiche positive che hanno contrassegnato anche il rendiconto dell’anno scorso che, adesso, dopo l’approvazione della Giunta, è trasmesso alla Corte dei conti per la parifica.

 In particolare, l'elevata disponibilità di cassa ha consentito l’anno scorso di confermare il finanziamento di nuovi investimenti, senza dover ricorrere alla contrazione di mutui o prestiti,  concedendo ai Comuni pugliesi contributi agli investimenti, anche per rafforzare iniziative di stimolo anticiclico all’economia regionale, nonché per realizzare investimenti diretti, sia per l’attuazione di interventi di manutenzione straordinaria, sia per l’acquisizione di immobili.

Un’iniezione di risorse economiche che, l’anno scorso, ha visto la Regione mobilitare complessivamente  oltre 162 milioni di euro, grazie ai quali è stato finanziato, per esempio, il Programma “Strada per strada” con interventi di manutenzione straordinaria delle strade comunali per complessivi circa 42 milioni di euro, di cui in queste settimane si stanno moltiplicando i cantieri di ultimazione dei lavori.

Nelle politiche di spesa, spiccano, ovviamente, le politiche di tutela della salute a cui sono state destinate risorse per 9 miliardi e 326 milioni di euro, a cui segue per rilevanza la quota destinata ai Trasporti e al diritto alla mobilità, per oltre 1 miliardo di euro.

 

Decisamente non trascurabile è la spesa relativa alle politiche di Sviluppo economico e competitività, per un importo pari di oltre 450 milioni di euro. La Regione Puglia ha inoltre destinato oltre 308 milioni di euro per Diritti sociali, politiche sociali e della famiglia; oltre 290 milioni di euro per Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente; circa 170 milioni di euro per Politiche per il lavoro e formazione professionale; oltre 150 milioni per Istruzione e Diritto allo studio; quasi 240 milioni di euro per Agricoltura, Politiche agroalimentari e Pesca; poco meno di 150 milioni di euro su Assetto del territorio e edilizia abitativa; circa 56 milioni di euro per Tutela e valorizzazione dei Beni e attività culturali; oltre 30 milioni per il Turismo e circa 22 milioni di euro per Energia e diversificazione delle fonti energetiche.

Dichiarazione del consigliere regionale Pier Luigi Lopalco, ex assessore regionale alla Sanità, sulla linea Def intrapresa dal Governo. 

"A fare chiarezza sullo stato dei conti della sanità nelle regioni non siamo noi, ma il Corriere della Sera. La Puglia, dati alla mano, a fronte di un livello di spesa per il Covid assolutamente in linea con le altre regioni italiane, ha ricevuto 205 milioni in meno di rimborso dallo Stato. Una cifra che da sola giustificherebbe il buco di cui tanto si sta parlando in questi giorni. Stessa storia per il caro energia: rispetto alle altre regioni, la Puglia riceve dallo Stato quasi 3 milioni di euro in meno. Se a tutto ciò si aggiunge l’applicazione del contratto collettivo di lavoro nazionale, che ha permesso un sia pur risicato aumento degli stipendi, e la scelta di internalizzare il servizio 118 che ha consentito a operatori, medici e infermieri, che prima lavoravano senza garanzie, di diventare dipendenti del Servizio Sanitario, si capisce meglio quanto sia difficile in questo settore far quadrare i conti.

La sanità pubblica costa e costerà sempre di più, a causa dell’invecchiamento della popolazione e delle tecnologie sempre più onerose. Ecco perché la scelta del Governo di mantenere stabile, nel DEF appena presentato, il finanziamento della sanità va nella direzione opposta rispetto a quanto da noi auspicato e a quanto fatto dai precedenti Esecutivi. Passare da un PIL del 6,6% di oggi al 6,2% del 2025 vuol dire curare meno persone e farlo con tecnologie obsolete, aumentare le diseguaglianze sociali e non garantire il diritto costituzionale alla salute. Insomma, la ciambella qualcuno la mangerà. Il buco sappiamo bene da chi sarà pagat"o.

Una crescita significativa per gli interventi dei tumori ginecologici, un importante risultato anche per i tumori non solidi e non maligni. Il 2022 si è chiuso con questi risultati per la Puglia in tema di cure oncologiche, risultati che completano il quadro fornito nei giorni scorsi da Agenas, interpretato è diffuso dalla Ropi, la rete oncologica dei pazienti italiani. In base ai dati elaborati dai report Agenas dal 2017 al 2021, la Puglia è, insieme a Campania e Sicilia, la regione che misura le migliori performance in termini di trattamenti chirurgici oncologici, che assottiglia sempre di più il divario, essendo vero che, per numeri, specialità e complessità, la Puglia delle cure oncologiche è in costante crescita e nel 2022 ha confermato questo trend.

“La rete oncologica pugliese - così Giammarco Surico, coordinatore della rete oncologica pugliese - nel 2022 è complessivamente cresciuta, sia per numeri di interventi chirurgici eseguiti, sia per la tipologia e la specialità dei tumori trattati'.

Per Alessandro Delle Donne, presidente dell'Ucor, unità di coordinamento della rop conferma: 'I dati Agenas 2022 sono in netta crescita rispetto a quelli degli anni precedenti. Non solo. Per comprendere al meglio il sistema delle cure oncologiche, bisognerebbe considerare le cure ambulatoriali, i nuovi trattamenti farmacologici, gli interventi preventivi sui tumori benigni e, soprattutto, i trattamenti per i tumori non solidi, primi fra tutti quelli ematologici, esclusi dalla casistica finora esaminata”. A riguardo, risultano significativi i dati dell'istituto tumori di Bari, sede della rete oncologica pugliese. Nel 2022 segno più per gli interventi sui tumori ginecologici (passati da poco più di 20 a più di 100, per effetto della clinicizzazione di ginecologia oncologica), che affiancano i numeri su mammella e polmone (rispettivamente 287 e 123 prestazioni chirurgiche, ben sopra la 'soglia' indicata da Ropi), con ottime performance anche per i tumori ematologici.

Per l'immediato futuro, poi, “abbiamo dato il via – dichiara il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano - ad un vasto piano di assunzioni, che porterà in corsia chirurghi e professionisti. Un investimento sul personale che avrà immediate ricadute su qualità e quantità delle cure erogate”. 

“Nel frattempo - aggiunge l’assessore alla Sanità, Rocco Palese - continueremo a chiedere al governo una più equa ripartizione delle risorse, per ridurre ulteriormente il gap con gli ospedali del nord”.

“Il Dipartimento - conferma il suo direttore Vito Montanaro - ha messo al centro della agenda l’incremento degli screening ed il miglioramento della presa in carico dei pazienti oncologici sia per le esigenze acute ed urgenti, tipicamente chirurgiche, sia per la gestione della cronicità”.

 

 

“Oggi in questa bellissima manifestazione la rete delle Malattie Rare pugliesi è stata oggetto di esame, di interesse e di qualche complimento per l’evoluzione alla quale siamo arrivati. I Centri per le malattie rare, che sono stati distribuiti in tutte le province pugliesi, hanno consentito di aumentare le diagnosi regionali in maniera sensibile. Oggi le diagnosi delle malattie rare effettuate fuori regione sono solo il 23% mentre in passato superavano il 65%. Questo significa che i nostri sanitari e le nostre strutture hanno di gran lunga migliorato la capacità di comprendere, e di orientare i pazienti, distinguendo quelli che possono essere trattati nella nostra regione da quelli che, a causa di una grande complessità, devono essere trattati altrove, stabilendo con tutta la rete nazionale ed internazionale quei contatti che ci consentono questo lavoro di orientamento”. Ad affermarlo è il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, presente oggi durante la conferenza di presentazione della campagna #uniamoleforze, realizzata da UNIAMO - Federazione Italiana Malattie Rare con il coinvolgimento delle cariche istituzionali regionali e comunali, i rappresentanti del Coordinamento Malattie Rare e le associazioni dei pazienti. Bari è la nona tappa di un percorso di sensibilizzazione partito l’1 febbraio da Roma e che si chiuderà il 28 febbraio in occasione della Giornata Mondiale delle Malattie Rare.


Alla conferenza, preceduta in mattinata dal taglio del nastro per la partenza dei 50 autobus che percorreranno le strade del capoluogo pugliese con i colori del Rare Disease Day, hanno partecipato tra gli altri, insieme alla presidente di UNIAMO, Annalisa Scopinaro, anche l’assessore Regionale alla Sanità, Rocco Palese e la prefetta della Città di Bari, Antonia Bellomo.

“La dottoressa Annichiarico è il cuore di questo sistema e l’Aress guidata dal dottor Gorgoni supporta l’attività dei centri malattie rare in Regione Puglia. - ha concluso il presidente Emiliano - Quindi siamo molto contenti dei complimenti che abbiamo ricevuto dalla rete “Uniamo” che ha creato questo evento per riconoscere alla Puglia i passi avanti effettuati. Che comunque non fermano il nostro impegno perché dobbiamo continuare a migliorare per il bene dei pazienti”.

“È un’occasione molto importante quella della celebrazione della Giornata Mondiale delle Malattie Rare. Da parte della Regione Puglia c’è grande attenzione rispetto agli screening che sono un elemento fondamentale per scoprire subito l’eventualità di una malattia rara. - ha detto l’assessore alla Sanità Rocco Palese - Naturalmente ci sono tanti problemi per chi è affetto da malattie rare ma anche rispetto alle loro necessità la Regione è molto attenta ad assecondare soprattutto le associazioni che si interessano di questa parte di sofferenza oltre, naturalmente, a tutta l’attenzione che poniamo sotto l’aspetto socio sanitario”.

“Con l’approvazione di questa convenzione consolidiamo ulteriormente il profilo universitario della città di Taranto, aggiungendo un altro prezioso tassello al percorso di rilancio avviato dall’amministrazione regionale già da tempo nel capoluogo ionico. L’istituzione del nuovo Dipartimento Biomedico dell’Università degli Studi di Bari, infatti, si inserisce in una strategia regionale di potenziamento di tutto il Corso di Medicina e Chirurgia di Taranto. Ricordo, inoltre, che il nostro impegno su Taranto sul fronte Università non è stato rivolto solo alle attività didattiche ma abbiamo riservato grande attenzione anche agli spazi e ai luoghi di formazione a disposizione della comunità universitaria. Abbiamo, infatti, dotato la Facoltà di Medicina di Taranto di nuova prestigiosa sede, ovvero il palazzo dell’Ex Banca d’Italia; uno splendido palazzo affacciato sul mare che ospita centinaia di giovani medici durante il loro percorso di formazione. Come non citare anche lo straordinario lavoro che stiamo portando avanti sulle residenze universitarie sia con la riqualificazioni degli immobili esistenti che con i progetti di residenzialità diffusa. Taranto e tutte le città universitarie della Puglia sono al centro di un grande disegno strategico regionale che vede l’Università e tutto il sistema dell’alta formazione come motore di sviluppo e rilancio dei territori”.

Con queste parole l’assessore regionale all’Università, Sebastiano Leo, ha commentato l’approvazione avvenuta ieri dalla Giunta regionale dello schema di convenzione tra la Regione Puglia e l’Università degli Studi di Bari per l’avvio del nuovo Dipartimento Biomedico a Taranto che ha assunto il nome di Dipartimento di Medicina di Precisione e Rigenerativa e Area Jonica.

Con un contributo straordinario di 1.500.000 euro per tre annualità (2022-2024, esigibili in 500.000 euro per ogni anno) in favore dell’Ateneo barese si procederà alla costituzione del gruppo di docenti e ricercatori necessari a garantire le esigenze di didattica per lo sviluppo del Corso di Laurea di Medicina e Chirurgia a Taranto e a implementare la ricerca scientifica presso il Polo medico del capoluogo jonico, con particolare attenzione per la medicina ambientale, del lavoro, di prossimità, per le scienze dello sport, per lo studio e il trattamento delle malattie causate dall’esposizione ambientale e occupazionale a diversi xenobiotici, che contribuiscono allo sviluppo nella popolazione esposta di patologie endocrino-metaboliche, respiratorie, cardiovascolari, renali, e del sistema nervoso centrale e periferico.

Per procedere con la programmazione delle attività previste nella convenzione, in relazione alla conformità delle priorità strategiche dell’assistenza sanitaria pugliese e dei fabbisogni dell’attività didattica e della ricerca dell’Ateneo e il relativo monitoraggio, si procederà alla costituzione di un Comitato Tecnico formato da UniBA, dal Dipartimento di Medicina di Precisione e Rigenerativa e Area Jonica e dai Dipartimenti Politiche del Lavoro Istruzione e Formazione e Promozione della Salute e del Benessere Animale della Regione Puglia.

Dalle infezioni batteriche e virali, con particolare attenzione all’emergenza pandemica Covid-19, alle malattie neurologiche e cardiovascolari, dal cancro alle malattie rare, fino alla scoperta di nuovi medicinali grazie all’intelligenza artificiale. Sono queste solo alcune delle tematiche che saranno affrontate nel corso della XXVII edizione del congresso “National Meeting on Medicinal Chemistry” (NMMC27), il principale evento scientifico della comunità dei chimici farmaceutici italiani, accademici e industriali. L’evento si svolgerà a Bari, nell’Università degli Studi “Aldo Moro” dall’11 al 14 settembre 2022.

Un incontro con la stampa si terrà lunedì 12 settembre alle ore 11.00 nella saletta attigua alla sala “Aldo Moro” (Aula Magna) della Facoltà di Giurisprudenza, al piano terra, ingresso scala C, in piazza Cesare Battisti 1.

Il congresso di livello internazionale,  che riunirà esperti di spicco di varie discipline accademiche, torna a Bari dopo 28 anni, ed è questa volta congiunto con la XIV edizione dello “Young Medicinal Chemists’ Symposium” (NPCF14). La precedente edizione del 1994 fu organizzata dal compianto professor Vincenzo Tortorella, preside della Facoltà di Farmacia barese per lunghi anni (1975-2005) ed eminente studioso di chimica farmaceutica.

Hanno organizzato il congresso la Divisione di Chimica Farmaceutica della Società Chimica Italiana (DCF-SCI) in collaborazione con il Dipartimento di Farmacia-Scienze del Farmaco dell’Università degli Studi Aldo Moro, sede del Comitato organizzatore locale. Il congresso ha ricevuto il patrocinio gratuito dell’Ordine interprovinciale dei Farmacisti di Bari e Barletta-Andria-Trani.

Il congresso si terrà nelle aule dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” e “Vincenzo Starace”, a Palazzo Del Prete, in Piazza Cesare Battisti.

Cliccando sul sito web https://www.nmmc2022.com/ è possibile accedere al programma, con notizie relative ad argomenti, relatori, eventi culturali e organizzazione.

Circa 300 sono i delegati (oltre 10% stranieri; circa 30% di giovani under-35) di provenienza accademica (università, enti di ricerca) e industriale che parteciperanno al congresso. Dall’organizzazione e dagli sponsor saranno assegnate 43 borse di studio a giovani ricercatori.

 

Il congresso, con cinque relazioni plenarie e dieci keynote di eminenti scienziati europei, oltre che di circa cinquanta “comunicazioni orali” ed un’ampia sessione poster, affronterà argomenti di frontiera nell’ambito della ricerca e sviluppo dei farmaci nelle principali aree terapeutiche: dalle infezioni batteriche e virali, con particolare attenzione all’emergenza pandemica Covid-19, alle malattie neurologiche e cardiovascolari, al cancro e alle malattie rare. In cinque sessioni scientifiche saranno presentate le applicazioni alla drug discovery di tecniche di intelligenza artificiale e i recenti progressi nelle tecnologie chimiche e biofisiche sostenibili. Il meeting, svolto in presenza dopo due anni di attività a distanza, rappresenterà una preziosa opportunità per stabilire e rafforzare reti di collaborazione scientifica interdisciplinare, fattore chiave per affrontare con successo le sfide della scoperta di nuove terapie farmacologiche intelligenti.

Nell’ambito del congresso sono previste iniziative di networking e di public engagement. Si segnala, in particolare, la tavola rotonda aperta al pubblico (che si terrà il 12 settembre dalle ore 18.00 alle 19.00, in lingua italiana) sul tema “Malattia di Lafora: dalla ricerca di farmaci ai diritti dei pazienti. Per una stretta cooperazione tra ricerca e assistenza”, con la partecipazione di medici, farmacisti, altro personale sanitario, associazioni di pazienti e ricercatori.

Nel corso di questa edizione del congresso sarà conferita, ad uno studioso distintosi per il contributo alla crescita della comunità farmaceutica, la medaglia in memoria del professor Luigi Musajo, pugliese di origine (nato a Locorotondo) e professore di Chimica farmaceutica dell’Ateneo di Bari nel decennio 1932-1942, pioniere della moderna chimica farmaceutica. La Divisione di Chimica Farmaceutica premierà due ricercatori dell’accademia e dell’industria per l’eccellenza dei lavori scientifici e due tesi di dottorato di ricerca conseguito nell’anno 2021. Durante il congresso sarà ricordata la figura del professor Vincenzo Tortorella, fondatore e promotore della comunità scientifica farmaceutica italiana ed europea.

L’Istituto Nazionale di gastroenterologia “S. de Bellis” di Castellana Grotte, primo centro in Puglia ad essere autorizzato all’esecuzione di studi clinici di fase 1, dopo aver superato con successo l’ispezione Aifa lo scorso anno, e concluse tutte le pratiche autorizzative, ha ufficialmente iniziato la sua attività arruolando ed iniziando il trattamento sperimentale di un paziente con una neoplasia del tratto gastroenterico. Lo studio consisterà nel valutare l’efficacia e la tollerabilità di un nuovo farmaco sperimentale che, somministrato in associazione ad un comune chemioterapico, ne aumenta l’efficacia, agendo sul sistema immunitario.

“L’inizio di questo nuovo trattamento sperimentale ad un primo paziente neoplastico – ha dichiarato il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano – è il segno che il lavoro fatto e la strada che stiamo tracciando è quella giusta. Ed è una strada che percorre fondamentalmente  tre direttrici che ci siamo dati: la necessità di modernizzare sempre meglio la rete ospedaliera, portare salute e servizi nei territori, incrementare i servizi e incrociare sempre più i bisogni di salute dei pugliesi. Quanto sta accadendo di buono al “De Bellis” di Castellana va certamente in questa direzione”.

“Siamo fieri di poter offrire al cittadino una possibilità in più, contribuendo a ridurre il disagio dei cosiddetti viaggi della speranza, ed assicurando inoltre un percorso assistenziale e scientifico di certificata qualità come è quello della sperimentazione di fase 1. Si tratta di un’ulteriore testimonianza di quel livello di eccellenza che l’Istituto “De Bellis” ha raggiunto nel corso di questi anni, nel rispetto delle aspettative del Ministero della Salute”, afferma il responsabile dell’Unità di Ricerca Clinica di Fase I, nonché Direttore Scientifico, prof. Gianluigi Giannelli. “Colgo l’occasione, prosegue Giannelli, per ringraziare tutto il personale medico, sanitario, amministrativo che in questi anni ha lavorato duramente per raggiungere l’obiettivo di essere sempre più vicino alle esigenze dei cittadini”.

“Il “De Bellis” da anni ha sposato con successo il connubio assistenza e ricerca per migliorare i percorsi diagnostici e terapeutici in favore dell’utenza, afferma il Direttore Generale Tommaso Stallone, ed il raggiungimento di questo traguardo rappresenta un importante segnale non soltanto per l’Istituto ma anche per la Regione Puglia”

Finalmente, quest’anno, dopo 2 anni di stop, causa Pandemia, l’AFT (Accademia Federiciana per la Trombosi e per le scienza cardiovascolari) ed APTEA (Associazione Per Trombosi E Anticoagulati, di Bari) hanno promosso sotto lo stimolo e l’entusiasmo del prof. Carlo Patrono (Università Cattolica di Roma), il Convegno attuale “L’Acido acetilsalicilico ha 125 anni: ASA 2022”, che rappresenta il miglior contributo di informazioni relativo all’uso appropriato e non, dell’ASA nella prevenzione primaria e secondaria della trombosi arteriosa (infarto, ictus, arteriopatie periferiche, aterotrombosi) e infine,la prevenzione di una particolare forma di cancro del Colon.

L’Abstract Book rappresenta un grande sforzo compiuto dai relatori, quasi tutti, nel preparare un ampio riassunto delle loro relazioni sull’ASPIRINA, nella prevenzione, soprattutto secondaria, delle malattie cardiocerebrovascolari e nel cancro del colon

Siamo grati fortemente al prof. Carlo Patrono che ci ha proposto questo tema di grandissimo interesse il “125^ anniversario di ASA”, un farmaco sempre attuale, che ancora presenta il suo fascino, non solo farmacologicamente, ma soprattutto nella pratica clinica continua di milioni di persone che dipendono da tale farmaco, soprattutto nella prevenzione degli eventi cardiovascolari successivi alla rivascolarizzazione delle arterie coronariche dopo stent (PCI), all’infarto, all’ictus, alle arteriopatie periferiche e quindi, alle complicanze dell’aterotrombosi.

L’ASA è impiegata da sola o in certe situazioni e momenti, associata ad altri farmaci antiaggreganti più recenti come il clopidogrel, il prasugrel, il ticagrelor nella combinazione di doppia aggregazione (DAPT) o in quella associata all’anticoagulante orale diretto antiXa, rivaroxaban, come discuteremo ampiamente nelle due giornate dedicate al tema.

Questo convegno è particolarmente disegnato per esprimere democraticamente le differenti opinioni sull’impiego dell’ASA da sola o associata (DAPT) o persino sostituita da qualcuno dei nuovi antiaggreganti.

Il prof. Carlo Patrono ha voluto dare ampio spazio e tempo al dibattito costruendo le tavole rotonde in maniera da condividere le prospettive dell’impiego dell’ASA, tenendo presente l’efficacia antitrombotica dei farmaci (da soli o associati) e l’effetto collaterale importante, il rischio di sanguinamento sempre presente con questi farmaci.

L’ultima parte del Convegno è dedicata alla profilassi non farmacologica delle malattie cardiovascolari e in ultima analisi delle malattie non trasmissibili (ipertensione,diabete, obesità, malattie cardiorespiratorie e tumori).

Infatti, un’alimentazione adeguata e corretta (come quella mediterranea) un’attività fisica variegata, ma sufficiente, contrapposta alla sedentarietà , iniziata fin dai primi anni di vita, uno stile di vita appropriato (ad evitare fumo, alcool a dosi non sane e lo stress psico-fisico) potrebbero, in definitiva, rappresentare la prevenzione primaria non farmacologica e forse evitare nel tempo patologie successive malattie croniche invalidanti, di cui ci occupiamo tanto, nella pratica clinica.

E’ stato redatto un abstract book che contiene un sunto allargato di tutte le relazioni presentate al convegno, che si è pregiato di raccontare la storia illuminante e preziosa dell’Aspirina, una specie di Amarcord, attraverso una prospettiva sul primo ottavo di millennio di ricerca dell’ASA, eseguita in un lungo capitolo affascinante del libro curato dal prof. Giovanni de Gaetano, con la collaborazione di Chiara Cerletti dell’Istituto Neuromed, Pozzilli (Is)

Infine, non meno pregevole e accurata la storia dell’acido acetilsalicilico sin dalla nascita in un laboratorio di chimica della Bayer, da parte di chi ha vissuto la vita del marketing per 40 anni, il dr. Umberto Palazzo, ora curatore della comunicazione e dei progetti della stessa AFT.

L’assessore regionale alla Sanità e il direttore del Dipartimento Salute regionale, Vito Montanaro, hanno convocato, quest’oggi, nel padiglione 152 della Fiera del Levante di Bari, tutte le Aziende del Sistema Sanitario regionale (SSR)  per dare maggiore impulso alle ASL, A.O.U. e I.R.C.C.S pubblici nell’attuazione delle politiche di riqualificazione della spesa per farmaci, dispositivi medici e ausili protesici.

Rispetto a tale spesa, già a partire dal 2017, la Giunta Regionale ha approvato numerosi provvedimenti di indirizzo e programmazione (in ultimo, nel 2022, le D.G.R. n. 314/2022, D.G.R. n. 132/2022 e D.G.R. n. 133/2022) con espresse indicazioni strategiche e operative per le Aziende sanitarie finalizzate a riallineare i dati di spesa e consumo della Puglia con quelli della media nazionale 

Le azioni sono state incentrate principalmente sul miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva, sul potenziamento delle gare centralizzate di appalto tramite il Soggetto Aggregatore Regionale e sull’utilizzo dei cruscotti informatizzati di monitoraggio, implementati nel sistema informativo regionale Edotto. 

Nel corso dell’incontro, al quale hanno partecipato i vertici dirigenziali delle Aziende del SSR, il dirigente della Sezione Farmaceutica regionale, Paolo Stella, ha illustrato i dati aggiornati di spesa e consumo dei farmaci, dispositivi medici e assistenza protesica, evidenziando gli indici di scostamento per ogni Azienda del SSR rispetto agli obiettivi di riduzione assegnati dalla Giunta, e richiamando le principali linee strategiche con chiare indicazioni sulle priorità di azione.

Il messaggio dato alle Direzioni generali delle Aziende del SSR da parte dell’ Assessore alla Sanità e del Direttore del Dipartimento Salute regionale è stato quello di sollecitare la concreta attuazione delle politiche di contenimento della spesa disposte dalla Giunta Regione per ottenere i risparmi attesi.

Prende forma  la strategia di potenziamento della rete ospedaliera in Puglia, in attuazione del Regolamento regionale di riordino del sistema ospedaliero”. Ne dà notizia l’assessore alla Sanità della Regione Puglia, Rocco Palese, all’indomani della seduta della Giunta regionale che ha dato via libera alla prima fase di riorganizzazione della rete ospedaliera.

“Si tratta – commenta l’assessore Palese – dell’avvio di un percorso di rivisitazione dell’intera rete, secondo tre precisi step. Innanzitutto si è inteso rideterminare  il numero dei posti letto delle strutture pubbliche e private accreditate, sulla scorta di una redistribuzione dei medesimi già previsti da atti di precedenti programmazione, al fine di qualificare ulteriormente l’offerta assistenziale. Inoltre,  si è inteso intervenire su una delle priorità del Servizio Sanitario Regionale, ovvero la definizione di  strategie di decongestionamento dei Pronto soccorso, attribuendo almeno un modulo di n. 10 posti letto  del codice disciplina di Medicina e Chirurgia d'accettazione e d'urgenza  ai Dea di Secondo Livello e agli Ospedali di Primo livello (con un numero di accessi giornalieri significativo). Il percorso di riorganizzazione proseguirà, per le successive due fasi, con l’attribuzione dei posti letto per singola struttura, da realizzarsi entro il 30 giugno prossimo, a seguito di apposite interlocuzioni con le direzioni strategiche, dando priorità alle strutture pubbliche e,  in subordine, alle strutture private accreditate. Come terzo step si provvederà con la stesura di un unico provvedimento di riordino della rete ospedaliera”.

“Dunque – sottolinea l’assessore – prevediamo di incrementare i posti di terapia intensiva, di riconvertire una quota parte dei posti letto in area medica in semintensiva e di potenziare il numero di quelli per acuti, per la riabilitazione e la lungodegenza, sulla base della valutazione epidemiologica dei bisogni della salute dei cittadini pugliesi. Questo ci consentirà, tra le altre cose, di perseguire e raggiungere gli obiettivi indicati nel regolamento ministeriale in materia di standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera. Vorrei, inoltre, sottolineare che il piano di riorganizzazione che abbiamo avviato riguarda, altresì, l‘istituto I.R.C.C.S. ‘S. De Bellis’. Su proposta della direzione strategica dell’Istituto De Bellis, è previsto un incremento dei posti letto al fine di implementare la chirurgia bariatrica ed efficientare il percorso terapeutico dei soggetti obesi, con l’istituzione del “Centro di Riferimento Regionale per le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali” presso la Unità Operativa “Inlammatory Bowel Diseases” (IBD) dell’IRCCS di Castellana Grotte.  Per gli Ospedali Riuniti di Foggia accogliamo la richiesta di rimodulazione dei posti di riabilitazione, prevedendo espressamente i posti letto codice 28 e codice 7,5, nonché incrementando i  posti letto di neurologia della stroke unit, modello avanzato di trattamento dei disturbi cerebrovascolari. Istituiamo, inoltre, presso l’Ospedale di San Severo l’Unità di Neurologia con una stroke unit di primo livello. Il nostro obiettivo è quello di migliorare, secondo i principi della sostenibilità sociale, economica e finanziaria, tutto il sistema sanitario regionale al fine di renderlo quanto più rispondente ai bisogni dei cittadini in termini di qualità, sicurezza ed efficienza".

Negli uffici dell’hub vaccinale della Fiera del Levante di Bari, alla presenza del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, dell’assessore alla Salute Rocco Palese e del direttore del Dipartimento Salute Vito Montanaro, sono stati firmati i nuovi contratti dei direttori generali delle aziende sanitarie pugliesi.

“Da mercoledì 16 febbraio – ha dichiarato Emiliano - tutte le aziende ospedaliere della Puglia vedranno o confermati o avvicendati i loro direttori generali. Oggi abbiamo fatto una riunione di partenza con l’assessore Rocco Palese, abbiamo assegnato gli obiettivi e sollecitato gli adempimenti. Si tratta di una squadra quasi totalmente confermata rispetto agli anni passati, nei quali ho svolto direttamente la funzione di assessore alla sanità. Anni molto positivi: eravamo l’ultima regione italiana per i livelli essenziali di assistenza per qualità sanitarie e adesso siamo tra le prime dieci.

Un salto di qualità molto importante che però deve continuare, perché sono in corso assunzioni di personale importantissime grazie ai risparmi di spesa che abbiamo in molti settori, in questo modo potremo dare il giusto sostengo a tutto il personale che in questi due anni di Covid non solo ha sostenuto il peso della pandemia, ma ha consentito di effettuare questo salto di qualità alla Regione Puglia”.

“La Puglia - ha concluso il presidente Emiliano – è la Regione che ha meno arretrato di interventi chirurgici rispetto alle altre regioni italiane a causa del Covid. Risultato che dobbiamo al lavoro durissimo fatto dai nostri medici, dai nostri infermieri e dai nostri operatori sanitari.

Dal 16 si ricomincia con ancora più determinazione e maggiore forza, perché la squadra funziona ma può fare molto meglio”. 

I contratti firmati sono: Giovanni Migliore, Direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico” di Bari; Antonio Sanguedolce, Direttore generale dell’ASL BA; Flavio Mario Roseto, Direttore generale dell’ASL BR; Tiziana di Matteo, Direttore generale dell’ASL BT; Vito Gregorio Colacicco, Direttore Generale dell’ASL TA; Stefano Rossi, direttore generale Azienda Ospedaliera V. Fazzi di Lecce; Alessandro Delle Donne, direttore generale Istituto tumori Giovanni Paolo II BARI; Giuseppe Pasqualone, commissario Azienda Ospedaliera Policlinico Riuniti Foggia; Tommaso Antonio Stallone, direttore generale Irccs De Bellis Castellana Grotte; Michele Pelillo, commissario per Ospedale S. Cataldo di Taranto. 

“È stata una giornata di lavoro con i direttori generali, con il Presidente e con il capo del Dipartimento – ha spiegato l’assessore Palese - Abbiamo fatto una riflessione lunga, a 360 gradi, su cui si sono create le basi per iniziare anche a ragionare sul post pandemia, su quello che sarà l’attuazione del PNRR e su una serie di obiettivi tra cui il controllo della spesa farmaceutica e il controllo della mobilità passiva. Sono gli elementi essenziali per tornare in equilibrio e per poter consentire al sistema sanitario pugliese di avere molte più prestazioni e molto più personale”.

Per Montanaro “la squadra è solida. Siamo riusciti a raggiungere obiettivi fondamentali in questi anni. Tutti insieme, dalla stessa linea di partenza, dobbiamo pianificare e programmare le azioni per il cambiamento del sistema sanitario regionale dei prossimi 5-10 anni”.

Alla ASL di Bari quasi 12mila somministrazioni nelle ultime 24 ore, più di 316mila dall’inizio del mese di gennaio. La campagna anticovid continua ad avanzare in modo costante, grazie ad una solida organizzazione che sinora ha permesso di raggiungere la quota ragguardevole di 2 milioni e 820.609 vaccini somministrati. Crescono soprattutto i richiami, ad oggi 684.482, per la popolazione over 12 che ha completato il ciclo vaccinale da almeno quattro mesi. Quasi il 79% dei residenti, infatti, ha ricevuto la dose booster e, tra gli over 50, si sfiora il 90%. La copertura più alta è stata raggiunta tra gli ultraottantenni di Bari e provincia: il 95% è protetto con il richiamo.In questa fase i centri vaccinali sono particolarmente impegnati nel garantire la massima copertura possibile alla fascia pediatrica 5-11 anni. La ASL Bari, tra quest’ultima parte di gennaio e la prima metà di febbraio, ha in programma circa 120 sedute dedicate (per prime e seconde dosi) distribuite su 24 punti vaccinali in tutto il territorio provinciale. Con 51.580 dosi somministrate alla fascia 5-11 anni e 212.349 al target 12-19 anni, la campagna corre velocemente verso il doppio obiettivo di mettere in sicurezza la scuola e, con essa, anche la parte più giovane della popolazione. Bambine e bambini 5-11enni sono già protetti al 50% (con prima dose), mentre il target 12-19 è al 95% in tutta la provincia (e 91% con ciclo completo) e ha raggiunto un eccellente 99% nella città di Bari.

ASL BAT

Il 46% della popolazione di età compresa tra i 5 e gli 11 anni della provincia BAT ha già ricevuto la prima dose di vaccino (pari a 11.631 bambini) mente il 13% ha ricevuto anche la seconda dose (pari a 3.196 bambini).Nella fascia di età 12-19 invece l'86 per cento ha ricevuto la prima dose, il 78 per cento ha ricevuto la seconda e il 19% ha completato il ciclo vaccinale con la terza dose.

ASL BRINDISI

Nella ASL di Brindisi, ieri, sono state somministrate circa 4.000 dosi di vaccino anti Covid e fra queste 409 nel centro vaccinale di Bozzano a Brindisi, 323 da Conforama a Fasano, 303 nella scuola primaria di San Donaci, 281 nel palazzetto dello sport di Ceglie Messapica, 298 nel pressostatico di San Vito dei Normanni, 362 nella struttura tensostatica di Oria, 398 nel poliambulatorio territoriale di Francavilla Fontana; 25 sono state le vaccinazioni a domicilio effettuate dalla Asl e 272 quelle in ambulatorio a cura dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta. Le vaccinazioni pediatriche, nella giornata di ieri, sono state 658.    

ASL FOGGIA

In provincia di Foggia sono state somministrate dall’avvio della campagna vaccinale anticovid 1.268.608 dosi. 

Sono 269.445 le dosi somministrate da Medici di Medicina Generale e Pediatri di libera scelta, 7.263 presso le farmacie convenzionate. Le restanti, presso gli hub e i Punti Vaccinali del territorio.

Hanno ricevuto la terza dose di richiamo 289.527 persone. 

Ad oggi hanno ricevuto la prima dose 10.602 bambine e bambini di età compresa tra 5 e 11 anni e 39.742 giovani di età compresa tra 12 e 19 anni.

ASL LECCE

Sono 7537 (di cui 465 prime dosi, 1510 seconde dosi e 5562 terze dosi) le vaccinazioni effettuate ieri in ASL Lecce tra Punti vaccinali di popolazione, Scuole, Farmacie e Medici di Medicina generale. 

Tra queste: 1114 nella Caserma Zappalà, 266 nel Museo S. Castromediano, 180 nel Centro polivalente di Galatina, 260 nell'Hub di Nardò, 461 nel Complesso Euroitalia di Casarano, 449 nel Pta (Ex Ospedale) di Gagliano del Capo, 400 nella Palestra del Liceo Scienze Umane “Q. Ennio” di Gallipoli, 175 nell'Ospedale di Casarano, 330 nell'Hub di Poggiardo, 364 nel Pta (Ex Ospedale) di Maglie, 277 nella RSSA comunale di Martano, 144 nel Pta (Ex Ospedale) di Campi, 101 nel Dea Vito Fazzi, 118 nel Capannone ex Acait di Tricase, 1070 dai Medici di Medicina generale, in ambulatorio e a domicilio.

 

In provincia di Lecce il 53.1% della fascia 5-11 anni ha ricevuto la prima dose di vaccino antiCovid e il 23.4% ha completato la vaccinazione. Sono 33.260 le vaccinazioni pediatriche effettuate finora.

ASL TARANTO

La campagna vaccinale in ASL Taranto ha registrato ieri il totale di 6.386 dosi somministrate: 839 prime dosi, delle quali 502 pediatriche; 1.175 seconde dosi, delle quali 406 pediatriche; 4.372 dosi di richiamo.  

Nello specifico, a Taranto 611 dosi sono state somministrate presso la SVAM, di cui 238 pediatriche, e 998 presso l’Arsenale della Marina Militare; 736 dosi a Ginosa e 841 a Manduria. Per le dosi pediatriche, 144 sono state somministrate a Grottaglie, 280 a Martina e 170 a Massafra. Sono state somministrate 1.175 dosi nelle farmacie 

 

Da lunedì 24 gennaio la Puglia, dopo la firma della nuova ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, é in zona gialla.

“Il passaggio in zona gialla oltre a rendere obbligatorio di nuovo l’uso di mascherine all’aperto ad eccezione dei bambini sotto i sei anni e di chi fa sport, prevede un massimo di 4 persone per tavolo al chiuso in bar, ristoranti e agriturismi. 

La ripresa dei contagi per la variante Omicron rischia di peggiorare nel 2022 la situazione già difficile del settore agrituristico – aggiunge Coldiretti Puglia - con le aziende che hanno perso nell’ultimo anno il 27% delle presenze rispetto a prima della pandemia nel 2019, soprattutto per effetto del crollo degli stranieri ma anche degli italiani. Ammontano ad oltre 200 milioni le perdite che hanno colpito i consumi nelle attività di ristorazione – aggiunge Coldiretti Puglia - ma anche per l’acquisto di cibo di strada e souvenir agroalimentari delle vacanze nel 2021. 

Il turismo in Puglia impatta per 6,5 miliardi sui consumi finali, pari al 12,3% sui consumi totali – insiste Coldiretti Puglia – una ricchezza straordinaria a cui contribuisce il turismo esperienziale negli agriturismi, come dimostrato dalla quota percentuale di soddisfazione nel rapporto con il territorio. Ai primi posti di gradimento c’è l’offerta di olio di qualità all’85%, di prodotti agroalimentari all’83, paesaggi e colori per il 75%, l’ospitalità al 72% e l’offerta vitivinicola al 70%, 

La Puglia – sottolinea la Coldiretti regionale - è fortemente dipendente dall’estero per il flusso turistico con oltre 3,8 milioni di pernottamenti di turisti stranieri che la scorsa estate hanno dovuto rinunciare a venire in Puglia per effetto delle limitazioni e alle preoccupazioni per la diffusione del contagio. L’assenza di stranieri in vacanza in Puglia  grava sull’ospitalità turistica nelle mete più gettonate che risentono notevolmente della loro mancanza anche perché – sottolinea Coldiretti Puglia – i turisti dall’estero da paesi come gli Stati Uniti, la Gran Bretagna o la Cina hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa abilitate; 52 in altre strutture sanitarie. I medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta hanno somministrato 1.285 dosi nei propri ambulatori, di cui 30 pediatriche, e 94 a domicilio.

 

La Struttura del Commissario per l'emergenza Covid-19, d’intesa con il Ministero della Salute e sentito l’Ordine dei Farmacisti, ha raggiunto l’accordo con FederFarma, AssoFarm e FarmacieUnite circa la vendita delle mascherine Ffp2 a prezzo calmierato presso le farmacie aderenti. Il prezzo concordato è pari a 0,75 Euro per unità.

L’accordo sarà siglato a breve e le adesioni saranno sottoscritte attraverso il sistema tessera sanitaria.

Sul fronte della campagna vaccinale, invece, nel mese di dicembre il numero di somministrazioni effettuate è stato di 14,5 milioni. Per il mese di gennaio 2022, alla luce dei risultati positivi fatti registrare dalle Regioni/Province autonome nel periodo delle festività natalizie e di fine anno, con punte di quasi 650 mila somministrazioni giornaliere, si potranno raggiungere i 15 milioni di somministrazioni.
Il fabbisogno di vaccini per il mese di gennaio verrà assicurato dalle dosi di Pfizer e Moderna nella disponibilità della Struttura Commissariale. Nel complesso, i quantitativi sono in grado di esprimere una potenzialità di 26 milioni di somministrazioni. 3 Gennaio 2022.

La Giunta ha designato oggi i direttori generali e i commissari delle aziende ed enti del Servizio sanitario regionale:

per la Asl Bat: designata Tiziana Di Matteo, già direttrice amministrativa del Policlinico di Bari;

per la Asl Brindisi: designato Flavio Roseto, già direttore della Sanitaservice Brindisi;

per la Asl Bari: confermato dg Antonio Sanguedolce;

per la Asl Taranto: designato Gregorio Colacicco, già direttore sanitario;

per la azienda ospedaliera Policlinico Consorziale di Bari: confermato dg Giovanni Migliore

per l’Irccs Oncologico Giovanni Paolo II di Bari: confermato dg Alessandro Delle Donne;

per l’istituenda azienda ospedaliera “Vito Fazzi” di Lecce: designato Stefano Rossi già dg Asl Taranto;

per l’istituenda azienda “zero” (accentrerà le funzioni amministrative e di gara): designato commissario Giuseppe Pasqualone, già dg Asl Brindisi;

per l’istituenda azienda ospedaliera “San Cataldo” di Taranto: designato commissario Michele Pelillo;

per l’Irccs “De Bellis” di Castellana (Ba): confermato Dg Tommaso Stallone;

per l’istituenda azienda per la prevenzione (accentrerà i Dipartimenti di prevenzione): designato commissario Pietro Quinto.

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