Grazie alla collaborazione fra ANBI, Consiglio Nazionale dei Geologi e sua Fondazione Centro Studi nasceranno in Italia due nuovi progetti pilota, finalizzati alla valorizzazione delle risorse idriche ed interessanti comprensori di Consorzi di bonifica ed irrigazione: è questo uno dei concreti obbiettivi previsti dal nuovo Accordo di Collaborazione recentemente sottoscritto. La prima area sperimentale sarà finalizzata alla realizzazione di un piano di monitoraggio permanente di bacino attraverso moderni presidi idrogeologici; la seconda sarà invece indirizzata all’individuazione delle caratteristiche territoriali più idonee per interventi di ricarica controllata della falda attraverso l’ausilio delle reti irrigue consortili.

Gli enti consorziali potranno inoltre disporre del supporto del Centro Studi per la pianificazione di massima a supporto della razionale utilizzazione delle risorse idriche; l’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) collaborerà invece alla valorizzazione pubblica della professione del geologo, sensibilizzando i Consorzi di bonifica ed irrigazione, affinché prevedano esplicitamente la laurea in scienze geologiche nei loro Piani di Organizzazione Variabile (POV).

Il protocollo, che assume particolare importanza nella prospettiva dei necessari interventi di adattamento alla crisi climatica, nasce dal reciproco interesse ad attivare e sostenere attività finalizzate alla difesa del suolo, alla tutela e valorizzazione delle risorse idriche, nonché alla corretta pianificazione del loro utilizzo e gestione.

L’intesa prevede anche attività per la formazione dei geologi iscritti all’Albo unico nazionale e dei tecnici dei Consorzi di bonifica ed irrigazione a cominciare da iniziative per la corretta interpretazione ed applicazione delle norme vigenti, nonché per l’elaborazione di proposte su tematiche di interesse comune mediante il reciproco scambio di informazioni. In particolare, l’ANBI metterà a disposizione il proprio patrimonio di dati per favorire iniziative dirette al miglioramento tecnico-culturale della professione di geologo, nonché per agevolare le attività di studio, ricerca ed aggiornamento professionale del Centro Studi.

A sottoscrivere l’Accordo di Collaborazione sono stati i Presidenti di ANBI, Francesco Vincenzi e del Consiglio Nazionale dei Geologi, Arcangelo Francesco Violo.

E’ di qualche giorno fa la notizia ufficiale che si spera metta fine al commissariamento dei Consorzi di bonifica pugliesi, Arneo, Terre d’Apulia, Ugento Li Foggi, Stornara e Tara. La riorganizzazione dei 4 enti consortili, commissariati dal 2017, li restituirà dal 1° Gennaio 2024 all’usuale gestione democratica, fondata sull’autogoverno e la sussidiarietà, indispensabili condizioni per garantire efficienza operativa ed equilibrio economico. 

“Per il mio modus operandi, dice Pentassuglia, l’Assessore Regionale all’Agricoltura, la delibera è già tardiva, nel senso che il depauperamento di personale e i ritardi accumulati dai consorzi commissariati nell'emettere gli avvisi e fare pulizia della debitoria della creditoria ci ha portato a sei mesi di ritardo. Per me il consorzio unico doveva partire già dal 1º gennaio di quest'anno”.

Ma le organizzazioni professionali agricole aprono le polemiche perché, dicono, non sono stati coinvolte.  “Il confronto ci sarà, dice Pentassuglia, ma io dovevo ottemperare per la mia parte di delega a quello che la legge uno del 2017. Siccome le leggi sono fatte per essere rispettate e io, a differenza di altri, non ho voluto né rinviare né sospendere le attività né evitare di parlarne, i problemi sono tutti sul tavolo. È molto chiara qual è la situazione la debitoria. Il fondo di svalutazione crediti che abbiamo determinato con un'implementazione in bilancio. Sono chiare le operazioni che sto facendo di finanziamento della parte progettuale che nessuno mai ha utilizzato perché senza progetti non si possono fare le opere e con le opere di risanamento e di rifunzionalizzazione i consorzi possono ottemperare alla loro mission.

Se a questo si aggiunge che non ho voluto sospendere gli avvisi perché la sospensione dei pagamenti significa pagare domani e come è successo in passato, l'accumulo di cinque, sette, dieci anni significa un aggravio per il sistema di impresa.

Quindi possiamo discutere del consorzio unico, perché se qualcuno che chiede di farmi due sui quattro commissariati io non ho problemi sul numero, mi interessa capire come noi gestiamo in maniera puntuale non solo la risorsa idrica ma i rapporti con le aziende con un rapporto di chiarezza sulle cose da fare e sugli investimenti perché vorrei mettere in bonis l'attività poi sarà autogoverno lo decideranno le agricole, sarà una gestione mista.

Ho sempre detto che il modello non mi appassiona, ma continuare a parlare nei termini di cui si è discusso in passato dei Consorzi salvo che poi abbiamo dato acqua e servizi al sistema di impresa in assenza di altro, penso non sia più utile ed opportuna nessuna maniera responsabile. Dobbiamo portare avanti quello che per legge era stato deciso”.

 

Opportunità formative di alta valenza e orizzonti professionali sempre più orientati alla specificità dei percorsi curricolari ed extracurricolari: sono questi i due principali obiettivi che si prefigge di raggiungere la recente intesa siglata fra Assoenologi e la Rete degli Istituti agrari ad indirizzo enologico.

Grazie al confronto a tutto campo aperto, di recente, in occasione del 13° Congresso nazionale degli Istituti tecnici e professionali agrari, Re.N.Is.A e Assoenologi hanno deciso di affidare ad uno specifico protocollo d’intesa l’ulteriore messa a punto di percorsi formativi che possano ancor più coniugare istruzione e formazione, puntando alla qualità, alla competenza e alla cultura, in considerazione delle crescenti esigenze del mercato del lavoro.

“È molto importante il collegamento che si viene a creare tra istruzione, formazione e innovazione - spiega la presidente Re.N.Is.A Patrizia Marini -, soprattutto per creare una rete sempre più importante e significativa di Istituti Agrari connessi all’alta capacità aziendale e all’innovazione, che rappresentano le due principali direttrici di Assoenologi.

L’iscrizione al sesto anno, da parte dei nostri studenti, si arricchisce di un incredibile ventaglio di nuove opportunità grazie alla sinergia con Assoenologi, con indubbi vantaggi, a cominciare dalla sicurezza e dalla copertura dei rischi assicurativi”.

La presenza a Grosseto del presidente Assoenologi, Riccardo Cotarella al 13° Congresso nazionale ha permesso alla Re.N.Is.A di confermare, ancora una volta, quanto sia importante che le materie tecniche permangano nella scuola del futuro per avere dei tecnici sempre più preparati e sempre più ai  vertici dell’economia mondiale.

 

 

I punti di forza di un territorio che lotta contro ogni marginalità facendo leva sul patrimonio naturale e la bellezza dei borghi. I sindaci dei Monti Dauni, espressione di un pezzo di Puglia esteso circa duemila chilometri quadrati, sono pronti a cogliere le opportunità dei piani urbanistici di ultima generazione, il tema che hanno scelto per il confronto della mattinata di ieri, 3 aprile 2023, al Palasport di Panni, con il vicepresidente della Regione Puglia e assessore al Bilancio e alla Programmazione unitaria, Raffaele Piemontese, e il consigliere regionale delegato all’Urbanistica, Stefano Lacatena.

“Confermiamo la nostra scelta strategica di dare supporto ai sindaci e alle popolazioni dei Monti Dauni e lo facciamo mettendo a disposizione risorse economiche per l’elaborazione dei Piani Urbanistici Generali, riconoscendo che la pianificazione è uno strumento fondamentale per continuare a erogare servizi e per assicurare uno sviluppo ordinato”, ha detto Piemontese, esortando i sindaci, specie quelli di Comuni limitrofi, a mettersi assieme per elaborare pianificazioni più in grado di sviluppare il potenziale territoriale.

L’incontro è stato promosso da Amedeo De Cotiis, primo cittadino di Panni, comune di circa 700 abitanti, situato a 800 metri su livello del mare, al confine con la Campania. Al suo fianco, il presidente dell’Area Interna Monti Dauni, Raimondo Giallella, sindaco di Pietramontecorvino, il presidente dell’Unione dei Comuni dei Monti Dauni, Vincenzo Nunno, sindaco di Bovino, e il presidente del GAL Meridaunia, Pasquale De Vita, sindaco di Casalnuovo Monterotaro. In platea molti dei primi cittadini dei 29 comuni di quest’area della provincia di Foggia che domina il Tavoliere delle Puglie. La ricognizione sui valori di questo territorio è stata affidata a Michele Grimaldi, professore associato di Urbanistica e Pianificazione territoriale della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Salerno.

“Spicca la maturità politica che i Monti Dauni hanno dimostrato in altre vicende di governo comune del territorio e dello sviluppo - ha detto Lacatena – ed è lodevole che i sindaci coltivino l’ambizione di questo progetto di pianificazione che serve a valorizzare le risorse e mettere a sistema le conoscenze di questo territorio. La pianificazione urbanistica disegna i territori e promuove lo sviluppo, concorre a dare valore al domani e perciò non possiamo che sostenere e condividere iniziative come queste”.

Nuovi finanziamenti per le imprese del territorio che hanno consentito di impegnare l’intera dotazione finanziaria del PAL destinato agli operatori privati ed alle municipalita? locali, con risultati incoraggianti che premiano anche l’impegno concreto per la rigenerazione del paesaggio rurale di Terra d’Arneo, duramente colpito dall’epidemia di xylella. E? questo il bilancio di fine anno del GAL Terra d’Arneo impegnato a redigere le graduatorie all’indomani della chiusura

dei bandi destinati agli operatori privati. Sono 13 le ultime domande ricevute rispettivamente sui bandi 2.3 “Ospitalita? sostenibile” e 3.2 “Prodotti e servizi del Parco della qualita? rurale” che si sommano alle precedenti 66 gia? finanziate ed in corso di realizzazione. Gli interventi consentono di incentivare le imprese agricole che operano anche nel campo della ricettivita? e della ristorazione che avranno la possibilita? di riqualificare la propria offerta e le imprese di servizi impegnate non solo a soddisfare la domanda turistica ma i nuovi bisogni della popolazione locale nell’ottica di uncostante miglioramento della qualita? della vita dei propri cittadini, obiettivo primario che il GAL persegue sin dalla prima programmazione.

Menzione a parte merita l’intervento 3.1 “Sperimentazione del paesaggio rurale” destinato alla rifunzionalizzazione dei terreni affetti da xylella e che consente l’espianto delle piante infette, sostituendole con nuove colture resistenti o destinando il terreno ad altre attivita? ambientali. Sono 27 le nuove domande pervenute che, sommate alle precedenti 28, ammontano complessivamente a 55 per un totale di circa cento ettari di territorio rurale riqualificato nei dodici comuni dell’area del GAL Terra d’Arneo.

Positivi anche gli interventi nel settore della pesca, dove sono stati ammessi a finanziamento 4 interventi a favore delle amministrazioni comunali del comprensorio e altri progetti promossi da cooperative di pesca, finalizzati alla diversificazione produttiva. Numerose le iniziative svolte a titolarita? tra cui l’impegno a favore della didattica e azioni di sensibilizzazione sulla tutela del mare rivolte alle comunita?.

 “Chiudiamo l’anno con la consapevolezza di aver svolto bene il nostro lavoro, sottolinea il Presidente del GAL Terra d’Arneo, Cosimo Durante. Con il nostro piano abbiamo finanziato circa 130 beneficiari impegnando 4,8 milioni di risorse pubbliche a sostegno dell’imprenditoria locale e raggiungendo la copertura totale dei fondi che ci sono stati assegnati”.

Per il 2023 atteso l’avvio dei progetti a regia diretta GAL: una wineroute che attraversa i dodici Comuni del GAL, iniziative di informazione sui nuovi temi della PAC per gli operatori agricoli con opportunita? di confronto e scambio di buone pratiche per imprese e comunita? che, in collaborazione con la struttura tecnica del GAL, saranno coinvolte in nuove progettualita? con una costante azione di accompagnamento, un’attivita? di monitoraggio e valutazione, in partenariato con l’Universita? del Salento, che portera? alla stesura di un rendiconto sociale delle attivita? svolte dal GAL.

“Tutelare l’agricoltura per difendere il territorio” è l’ambizioso tema al centro del IV Congresso della Copagri Puglia, che si terrà martedì 4 ottobre, dalle ore 9:30 presso la Masseria Pietrasole di Bari, situata sulla Strada Scanzano 243, Complanare Ovest SS 100.

“La difesa del territorio, argomento che è sempre più spesso all’attenzione dei media e dell’opinione pubblica, anche e soprattutto in ragione delle nefaste conseguenze del dissesto idrogeologico e del consumo di suolo, è legata a doppio filo all’attività antropica svolta dagli agricoltori, che sono le vere e proprie sentinelle della terra, con un ruolo fondamentale e insostituibile anche per il contrasto allo spopolamento delle aree rurali e per la difesa della biodiversità”, spiega il presidente della Copagri Puglia Michele Palermo, la cui relazione aprirà i lavori congressuali a partire dalle ore 10:00.

Al Congresso, al quale porteranno il loro autorevole contributo i massimi vertici dei sindacati agricoli e delle associazioni datoriali regionali, interverranno inoltre, fra gli altri, l’assessore regionale all’agricoltura Donato Pentassuglia, il sindaco di Bari Antonio Decaro e il presidente della Copagri nazionale Franco Verrascina, che si confronteranno insieme ai numerosi delegati presenti sulle possibili strategie da mettere in atto per tutelare e promuovere il lavoro dei produttori agricoli pugliesi.

Proprio i frutti del grande lavoro dei produttori agricoli pugliesi saranno i protagonisti della “piazza Copagri” situata all’esterno dello spazio nel quale si terrà il Congresso, dove sarà presentata e offerta in degustazione un’ampia selezione dell’enogastronomia locale; tutti i presenti, infatti, potranno toccare con mano la grandissima varietà e l’elevata qualità delle produzioni agroalimentari della Puglia, dal vino all’olio, dai formaggi ai salumi, senza dimenticare l’ortofrutta e le tipicità culinarie più conosciute della Regione. Il programma completo dei lavori è consultabile cliccando qui.

Si allarga anche al Centro Sud d’Italia  l’allarme per l’emergenza siccità in questo torrido Maggio 2022. La preoccupante indicazione arriva dal report settimanale dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche.

In particolare è Roma ad assumere il ruolo di “capitale” anche in questa poco invidiabile fotografia del Paese; alla stazione di rilevamento Lanciani, ad esempio, da inizio d’anno sono caduti 137 millimetri di pioggia contro una media, negli scorsi 16 anni, pari a mm. 357. In questo 2022 le piogge sono state scarse su tutto il Lazio: in alcune zone del litorale romano e del viterbese (Ladispoli, Cerveteri, Tarquinia, Viterbo) sono finora caduti meno di 100 millimetri di pioggia  contro una media di mm. 300 (fonte: ARSIAL); analoga situazione di scarsità pluviometrica si registra  in provincia di Latina. A risentire di questa situazione sono inevitabilmente i corpi idrici: il lago di Bracciano resta stabilmente 25 centimetri sotto i livelli del 2021; il fiume Tevere è circa un metro più basso dei livelli registrati negli ultimi anni, avvicinandosi a quelli rilevati nel siccitosissimo 2017; la portata del fiume Aniene è addirittura dimezzata rispetto alla media in anni recenti; peggiore  degli anni scorsi è anche la condizione idrica dei fiumi Sacco e il Liri.

“La forte pressione antropica soprattutto della Capitale sulle risorse idriche aggrava la condizione delle già scarse portate, dimostrando la necessità di realizzare pure qui nuovi invasi multifunzionali, capaci di rispondere anche alle esigenze potabili, come previsto dalle progettualità del Piano Laghetti da noi presentato insieme a Coldiretti” commenta Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).

Resta largamente insufficiente la condizione idrica nella confinante Toscana, soprattutto nelle zone meridionali della regione dove, in continuità con l’attiguo viterbese, il fiume Ombrone registra una portata (1,86 metri cubi al secondo) addirittura inferiore al Deflusso Minimo Vitale (mc./sec. 2,00), segnando uno dei picchi più bassi dei recenti 20 anni; nel mese di Maggio, infatti, le piogge sono state irrisorie, addirittura  inferiori ai 10 millimetri su alcune zone del Grossetano e dell’Aretino. Analoga situazione di insufficienza idrica si segnala nel resto della regione dove l’Arno registra una “magra” pari a 11,20 metri cubi al secondo.

Anche nelle Marche i livelli attuali dei corsi d’acqua si stanno avvicinando (in alcuni casi sono addirittura inferiori) a quelli largamente deficitari dello scorso anno; la differenza la fanno, per ora, i bacini, che continuano a contenere una quantità d’acqua superiore di 4 milioni di metri cubi rispetto all’anno scorso.

“E’ la testimonianza evidente della funzione calmieratrice e di riserva idrica, che assumono gli invasi rispetto al territorio, divenuta fondamentale, oggi più che mai,  come elemento di contrasto alle conseguenze dei cambiamenti climatici” aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI.

Scendendo a Sud, calano le portate dei principali fiumi della Campania con il Garigliano in grave sofferenza.

Continua ad essere deficitario il bilancio idrico nei bacini di Basilicata (calo di oltre 2 milioni di metri cubi in una settimana ed un gap negativo di quasi 26 milioni rispetto al 2021) e Puglia (- Mmc. 5.500.000 ca. in 7 giorni).

Risalendo la Penisola, resta grave la condizione idrica in Emilia Romagna, dove è gravemente deficitario il bilancio idroclimatico (precipitazioni + evapotraspirazione) nel Ferrarese e nei bacini montani dal Parma al Trebbia, mentre i fiumi Enza e Secchia scendono al di sotto dei minimi storici.

Continua a decrescere il fiume Po, scendendo in alcune zone (Cremona) sotto i minimi storici.

In Veneto crescono, seppur in maniera insufficiente, i livelli dei fiumi Adige e Piave, ma contestualmente le altezze idrometriche di Brenta e Livenza sono inferiori di circa 2 metri a quelle dello scorso anno.

Analogo andamento si registra in Lombardia dove la portata del fiume Adda cresce ma resta lontana dai livelli consueti per il periodo; le riserve idriche della regione sono complessivamente dimezzate rispetto alla media.

In questo quadro si inserisce l’ulteriore decrescita dei livelli dei laghi Maggiore e di Garda;  Lario ed Iseo invece registrano  buone performance.

A NordOvest, infine, calano i livelli dei fiumi piemontesi (unica eccezione, la Stura di Lanzo), mentre migliora la condizione dei corsi d’acqua in Valle d’Aosta, beneficiari dello scioglimento dei comunque scarsi manti nevosi.

 

L’accreditamento del GAL Terra d’Arneo nell’ambito del Programma Erasmus Plus 2021/2027 entra nel vivo con la pubblicazione del primo Bando. Un percorso pluriennale che consentirà di formare, attraverso risorse comunitarie, i ragazzi neodiplomati in importanti realtà estere, facendoli crescere ed al tempo stesso generando un prezioso ritorno per la Terra d’Arneo 

 Aperte le candidature per le prime tre borse di studio Erasmus+ in dotazione al GAL Terra d’Arneo, destinazione Malta. Questo primo bando con scadenza il prossimo 26 maggio, infatti, consentirà di individuare tre giovani neodiplomati che abbiano conseguito il titolo da non più di 12 mesi dalla data di partenza prevista per il 30 giugno prossimo. La borsa di studio consentirà ai beneficiari di effettuare un’esperienza di formazione e lavoro della durata di due mesi in importanti realtà imprenditoriali a Malta. L’opportunità, di straordinaria rilevanza culturale e lavorativa, è resa possibile grazie alle risorse europee del Programma Erasmus+, il quale sostiene tutte le spese, compresi volo aereo di andata e ritorno, alloggio e vitto nel Paese di destinazione. 

Questo percorso, iniziato nel 2020, ha visto il GAL vincere l’accreditamento per il periodo 2021/2027 con un partenariato composto dai Comuni di Copertino, Galatone, Gallipoli, Guagnano, Nardò e Salice Salentino (tutti facenti parte del comprensorio del GAL), dalle istituzioni scolastiche rappresentate dall’Istituto Bachelet di Copertinodall’Istituto Medi di Galatonedall’Istituto Vespucci di Gallipolidall’Istituto De Pace di Lecce e dagli Istituti Galilei, Moccia e Vanoni di Nardò, tutte già attive nell’utilizzo di fondi comunitari in favore della formazione dei propri studenti. Il buon esito dell’operazione è stato reso possibile, infine, grazie alla presenza nel gruppo di lavoro di realtà fondamentali nel tessuto formativo-professionale del nostro territorio, quali Confartigianato LecceConfcommercio LecceIstituto Calasanzio di Campi Salentina e l’Associazione Pizzaioli Professionisti. Importante sottolineare che in questa prima annualità di progetto, il GAL metterà a disposizione un totale di 26 borse di studio che andranno ad aumentare progressivamente negli anni a venire, fino al 2027, e che, pertanto nelle prossime settimane seguirà la pubblicazione di nuovi bandi per la copertura dei posti residui. Le mete programmate sono Albania, Francia, Malta e Spagna. 

“Con la pubblicazione di questo primo bando entra nel vivo la partecipazione del GAL e dei suoi partners al Progetto Erasmus+, afferma il Presidente del GAL Cosimo Durante, un’occasione unica per i nostri giovani di formarsi all’estero gratuitamente e di arricchire, al loro ritorno, anche la Terra d’Arneo con questi nuovi saperi acquisiti in questa prestigiosa esperienza. Un ringraziamento doveroso a coloro che ci hanno supportati in questa candidatura, Amministrazioni comunali, scolastiche e organizzazioni formativo-professionali del territorio, con le quali prosegue un connubio in essere da anni per il bene del nostro comprensorio, ma soprattutto un pensiero di gratitudine ai ragazzi che decideranno di partecipare, perché è dalla loro voglia di fare che inevitabilmente passerà il futuro della nostra terra”. 

Gli avvisi con le indicazioni utili alla partecipazione sono consultabili sul sito web del GAL all’indirizzo: www.terradarneo.it nella sezione Erasmus + 

 

I cinque GAL (Gruppi di azione locale) del Salento
vogliono continuare ad essere protagonisti
dello sviluppo del territorio della provincia di Le
cce, attraverso le azioni che hanno contribuito sin
ora a
sostenere le aziende agricole e la vocazione turist
ica legata al rispetto dell’ambiente e della natura
, che
hanno proiettato il Salento all’attenzione internaz
ionale. Con queste premesse si sono riuniti questa
mattina, presso la Camera di Commercio di Lecce, Pr
esidenti e Direttori dei cinque Gal: Terre d’Arneo
(Presidente Cosimo Durante), Valle della Cupa (Salv
atore Sanghez), Isola Salento (Cosimo Marrocco),
Porta di Levente (Gabriele Petracca), Capo di Leuca
(Antonio Ciriolo). L’incontro è stato coordinato d
a
Mario Vadrucci, Presidente della Camera di Commerci
o di Lecce, al quale si erano rivolti i GAL per la
costituzione di un tavolo permanente di condivision
e, con la partecipazione anche
dell’Amministrazione Provinciale, rappresentata nel
l’incontro dal Consigliere Delegato al Turismo,
Fabio Tarantino.
L’occasione è servita per rilanciare la voglia e le
prerogative dei Gruppi di Azione Locale
nell’ambito della programmazione regionale, visto c
he i cinque GAL salentini sono i primi per volume
di spesa e per iniziative in una Regione, la Puglia
, che è seconda in Italia per la spesa e le realizz
azioni
dei Gal, dietro al Veneto, che però ha iniziato a
programmare e spendere due anni prima rispetto alla
Puglia.
La discussione di Presidenti e Direttori, coordinat
a dal Presidente dell’Ente camerale Vadrucci,
ha permesso di evidenziare, al di là dei risultati
ottenuti in questi anni, il cambiamento che ha vist
o i
Gruppi di Azione Locale protagonisti nella trasform
azione delle zone rurali del Salento, anche
attraverso un diverso sviluppo, basato su servizi d
i base e infrastrutture che hanno consentito anche
l’insediamento di nuove imprese formate da giovani,
come era nelle intenzioni dell’Unione Europea.
Dalla discussione è emersa la volontà dei GAL salen
tini di rendere permanente il tavolo di
lavoro coordinato da Provincia e Camera di Commerci
o, chiedendo agli Assessori regionali Delli Noci e
Pentassuglia di poterli incontrare, in tempi brevi,
per poter dare, in piena armonia con gli organismi
regionali preposti, il proprio contributo nell’ambi
to della individuazione delle necessità e delle
prospettive per la definizione della programmazione
dei criteri e delle priorità nell’assegnazione del
le
risorse. Il tutto alla luce dell’osservanza delle d
isposizioni formulate dall’Unione Europea, che
ribadiscono la centralità degli interventi LEADER i
quali garantiscono mirate strategie locali che
rispondono specificatamente alle esigenze e agli ob
iettivi legati allo sviluppo delle zone rurali.
Tutto questo in stretto collegamento al piano strat
egico della Politica Agricola Comunitaria che
l’Italia ha presentato. In pratica gli esponenti de
l Gal salentini hanno sottolineato la funzione
importante fin qui svolta dalle loro organizzazioni
, servita, tra l’altro, a modernizzare l’entroterra
salentino, offrendo un’ulteriore possibilità di sce
lta, sia a chi continua a lavorare in agricoltura e
nella
pesca, sia a quei visitatori, italiani e stranieri,
che hanno imparato ad amare la natura e gli
insediamenti, proprio attraverso le iniziative di p
romozione che i GAL hanno intrapreso in questi anni
di loro incisivo funzionamento.

E’ Gennaro Sicolo il nuovo presidente provinciale di CIA Agricoltori Italiani Levante. Olivicoltore bitontino, storico dirigente dell’organizzazione sindacale degli agricoltori, Gennaro Sicolo succede a Felice Ardito. L’Assemblea Elettiva provinciale di CIA Levante, inoltre, ha confermato nel proprio ruolo il direttore provinciale Giuseppe Creanza e ha eletto vicepresidenti Giuseppe De Noia, Domenica Piarulli Lorusso e Angelica Curci.

All’assemblea, che si è tenuta oggi mercoledì 16 marzo all’Hotel Parco dei Principi, oltre al direttore regionale Danilo Lolatte, è intervenuto il consigliere regionale Francesco Paolicelli che, da presidente della quarta commissione consiliare, e come importante interlocutore dell’organizzazione e del mondo agricolo nel suo complesso, si è confrontato con i dirigenti CIA Levante su diverse questioni da cui dipendono il rilancio e lo sviluppo di ogni settore del comparto primario. L’Assemblea si è aperta con un minuto di silenzio e il commosso ricordo di Raffaele Carrabba, il presidente regionale di CIA Agricoltori Italiani della Puglia scomparso recentemente.

L’AGRICOLTURA NEL BARESE. Nel Barese, l’agricoltura è rappresentata da 83.581 titolari di azienda, 67.589 collaboratori familiari, 74.948 collaboratori extra aziendali. Il numero delle giornate occupate sono 4.765.772 per quanto riguarda i titolari, 2.241.605 quelle dei collaboratori familiari e circa 3 milioni le giornate occupate dalla manodopera extra aziendale. Il settore zootecnico, pur rappresentando  una percentuale minima rispetto agli altri settori, con circa 500 aziende ovicaprine e oltre 2500 imprese per l’allevamento di bovini rappresenta quel settore che maggiormente garantisce la presenza dell’uomo sul territorio e il relativo presidio. La coltivazione della vite con gli oltre 38mila ettari investiti, quella dell’olivo con i suoi 120mila ettari, i fruttiferi con circa 27mila ettari, le coltivazioni orticole con più di 9mila ettari e le coltivazioni cerealicole con 70mila ettari rappresentano l’altra fetta importante dell’agricoltura barese.

PRESENTE E FUTURO. Le imprese agricole di Bari e quelle di tutta la Puglia stanno vivendo un momento di enormi difficoltà: i folli rincari della bolletta energetica, il raddoppio dei costi di produzione e l’aumento del prezzo di tutte le materie prime sta determinando un effetto valanga che rischia di travolgere le imprese, già costrette a ridurre le attività in campagna e, in molti casi, a riorganizzare il proprio assetto per fare fronte alle spese. Uno stato di cose che, qualora dovesse permanere a lungo senza misure di sostegno, potrebbe portare a un doloroso ridimensionamento, con la chiusura di molte aziende e la drammatica perdita di redditività e posti di lavoro. Servono azioni e misure concrete e celeri. Per questo motivo, dirigenti e associati CIA Puglia domenica 20 marzo, dalle ore 10, saranno a Scanzano Jonico (Matera), dove l’organizzazione sindacale degli agricoltori manifesterà per protestare per chiedere immediati provvedimenti al Governo su costi di produzione, rincaro dei carburanti e l’emergenza ormai endemica dei danni e dei lutti causati dal proliferare senza controllo della fauna selvatica.

Nata negli scorsi mesi per volontà di cinque Gruppi di Azione Locale pugliesi, l’Associazione "Rete GAL-Puglia” ha l’obiettivo primario di lavorare al consolidamento di un rapporto collaborativo tra i GAL e gli uffici regionali preposti all’attuazione del PSR, a sostegno delle politiche di sviluppo dei territori rurali. Soprattutto all’indomani di un periodo complesso che ha messo a dura prova le aziende locali, il ruolo dei GAL risulta fondamentale nel percorso di accompagnamento dei territori alle nuove sfide ed opportunità offerte dalla transizione in atto.

Fanno parte dell’Associazione GAL Capo di Leuca, GAL Daunofantino, GAL Magna Grecia, GAL Meridaunia e GAL Terra d’Arneo, Gruppi di Azione Locale che rappresentano da sempre un punto di riferimento per l’attuazione delle politiche di sviluppo locale e vantano una storica esperienza quasi trentennale nell’attuazione dei programmi LEADER. L’idea è infatti quella di condividere le buone pratiche di ciascun GAL, creando gruppi di lavoro che possano fronteggiare le difficoltà ed aiutare i territori rurali a beneficiare delle risorse comunitarie. È infatti questo il ruolo primario dei GAL: lavorare ad un armonico sviluppo dei territori rurali e garantire il corretto utilizzo delle risorse.

L’Associazione guarda con attenzione alla nuova fase programmatoria ed intende supportare le scelte regionali, mettendo a disposizione competenze ed esperienza maturata nei territori. È necessario pianificare il prossimo sviluppo con l’istituzione più vicina che è la Regione Puglia, la quale può contare sulla capillarità dei GAL e sul loro capitale reputazionale costruito in oltre trent’anni di attività a supporto delle imprese.

Sono onorato di rappresentare l’Associazione e coordinare i lavori della Rete – dichiara Cosimo Durante, eletto a presidente della neonata Associazione e già Presidente del GAL Terra d’Arneo. Nuove sfide ci attendono per la valorizzazione e la crescita dei territori rurali di Puglia”.

Tra le prime attività congiunte di Rete GAL-Puglia c’è la partecipazione all’edizione 2022 di BTM – Business Tourism Management che si svolgerà a Taranto i prossimi 2, 3 e 4 Marzo 2022. Un’occasione per presentare l’offerta territoriale dei GAL aderenti all’associazione, aprire al futuro e lavorare nell’ottica di creare collaborazioni orizzontali tra settori ed imprese. Da citare anche l’apertura dell’Antenna della Camera di Commercio Italo Ellenica di Atene in Puglia, sita presso il GAL Terra d’Arneo a Veglie, ed a disposizione dell’intero territorio regionale per favorire attività di internazionalizzazione dei territori rurali, con il coordinamento della Rete GAL-Puglia.

Cosimo Durante

Michele D’Errico

Antonio Ciriolo

Pasquale De Vita

Luca Lazzaro

Nell'immaginario collettivo i nomi di alcuni Comuni del nostro Paese  

sono strettamente legati ai prodotti della terra. Con riferimento alla  

Puglia, soprattutto gli operatori del settore, al Sud come al Nord,  

conoscono e ricordano i carciofi e l'uva di Mola, le patate di  

Polignano, i meloni di Brindisi, la cipolla di Acquaviva, per fare  

solo alcuni esempi. Ma mentre fino ad alcuni decenni fa alla località  

era strettamente legata una o più risorse genetiche vegetali, oggi non  

è sempre così. Infatti, sui mercati ortofrutticoli l'indicazione del  

comune di provenienza di un prodotto non fa riferimento  

necessariamente ad una specifica varietà coltivata. In alcuni casi è  

anche possibile avere il riconoscimento di un marchio di tipicità per  

genotipi non autoctoni e per varietà ibride.

Per garantire la produzione e la diffusione di un cibo buono, genuino  

e giusto, per promuovere la tutela dell’ambiente, la valorizzazione  

del territorio, la diffusione delle pratiche di buona agricoltura e di  

buona alimentazione, per rinvigorire la difesa e la tutela delle  

tradizioni e della cultura locale, nel tentativo di promuovere una  

comunità del cibo, con Massimiliano Renna ho raccolto in un libro  

elettronico notizie, curiosità e ricette su una cinquantina di  

prodotti agroalimentari tradizionali dei comuni di Polignano,  

Monopoli, Mola e Conversano. In alcuni casi si tratta di risorse  

genetiche iscritte all’Anagrafe nazionale della biodiversità di  

interesse agricolo e alimentare (Carciofo Locale di Mola, Carota di  

Polignano, Cavolfiore Cima di Cola, Cavolo riccio e Occhiopinto), in  

altri casi di varietà locali (Cetriolo Mezzo lungo di Polignano,  

Pomodoro di Mola, Pomodoro Regina, Carosello, ecc.), senza tralasciare  

i prodotti della gastronomia, che in questa area del Mezzogiorno che  

si affaccia sul mare "sono fatti di semplicità e fantasia" (teglia di  

patate, riso e cozze, orecchiette con le cime di rapa, carciofi  

fritti, ripieni o al gratin, parmigiana di melanzane, zucchine alla  

poverella, fave e cicorie, per fare solo pochi esempi), e le tante  

specialità realizzate con le piante spontanee (lambascioni, orobanche,  

grespini, asparagi, borragine, ecc.).

Il libro può essere scaricato liberamente dal sito del progetto “La  

compagnia del carosello: agrobiodiversità e comunità del cibo”  

(https://lacompagniadelcarosello.it/e-book/).

 

Il Contest intende pertanto coinvolgere le comunità locali nello sviluppo di una narrazione che presenti al meglio l’area del GAL Terra d’Arneo. Il materiale reperito sarà destinato all’allestimento di una mostra e/o alla redazione di un volume che racconti il nostro territorio attraverso lo sguardo ed i contributi della sua comunità.

Le foto dovranno essere scattare nei dodici Comuni del GAL Terra d’Arneo (Alezio, Campi Salentina, Carmiano, Copertino, Galatone, Gallipoli, Guagnano, Leverano, Nardò, Porto Cesareo, Salice Salentino, Veglie) e potranno essere catalogate nelle seguenti categorie:

  • TERRA: per la valorizzazione del territorio dell’entroterra incluso il paesaggio rurale, la cultura, l’enogastronomia, le arti e i mestieri;
  • MARE: per la valorizzazione della cultura del mare e dei paesaggi marini anche attraverso la fotografia subacquea;
  • STORIA: per la valorizzazione della memoria e dell’identità locale attraverso fotografie storiche.

La partecipazione al concorso è gratuita e aperta a tutti i cittadini di maggiore età. Ogni partecipante potrà inviare un massimo di 3 opere in buona risoluzione (almeno 300 dpi), sia a colori che in bianco/nero, scattate con attrezzature digitali e/o analogiche.

Con l’invio delle opere, l’autore concede al GAL Terra d’Arneo il diritto di riproduzione delle immagini per finalità istituzionali (non commerciali) e di promozione del territorio con l’impegno, da parte del GAL, di citare il nome dell’autore e l’eventuale titolo dell’opera. Le fotografie dovranno essere inviate in formato digitale (.jpg) entro il 30 Settembre 2020 all’indirizzo email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Non sono previsti premi in denaro ma, con lo spirito dell’iniziativa, saranno condivisi con i partecipanti i progetti che il GAL realizzerà con le opere in concorso (mostre tematiche, inserimento foto all’interno di pubblicazioni, collaborazioni future, ecc.).

Con la consegna delle opere, l’autore solleva l’organizzazione da qualsiasi responsabilità e accetta l’utilizzo dell’immagine e dei propri dati personali secondo la disciplina sulla privacy contenuta nel GDPR 679/2016 e D. Lgs. 101/2018.

"E' il secondo anno che organizziamo questo incontro tra geologi, ingegneri e architetti sul tema del dissesto idrogeologico, che è un tema di grande attualità su cui si sta sviluppando molto la ricerca, che deve essere messa in relazione con chi opera sul campo: i professionisti, le istituzioni. E' fondamentale integrare le competenze e mettere a sistema le buone pratiche e le esperienze condotte in Puglia negli ultimi anni, che ci stanno portando ad essere una regione guida sia per le progettazioni che nell'uso delle risorse disponibili".

Lo ha dichiarato oggi Elio Sannicandro, direttore generale dell'agenzia strategica Asset e soggetto attuatore del commissario di governo per gli interventi contro il rischio idrogeologico oggi a Bari, al Politecnico, in occasione del convegno "Strategie resilienti di contrasto al dissesto idrogeologico", organizzato da Regione, Asset e Commissario di Governo delegato per la mitigazione del rischio idrogeologico nella Regione Puglia.

 "Oggi sono emersi  - ha continuato - come siano importantissimi i temi della tutela del paesaggio, che vanno integrati con i temi legati alla sicurezza. Sia geologi, che idrogeologi, paesaggisti e ingegneri idraulici stanno iniziando ad operare in maniera integrata, elevando la qualità della progettazione. Questo porta a risultati utili, perché le progettazioni sono state approvate in molto meno tempo perché alzando la qualità della progettazione, è molto più facile che i progetti possano trovare successo e essere approvati subito". "Il commissario di governo – ha concluso -  ha il compito di accelerare i tempi, avendo una serie di strumenti amministrativi a disposizione. Però in Puglia abbiamo aggiunto a queste competenze di tipo amministrativo e giuridico anche delle idee innovative sul piano tecnico, creando sinergie forti sia tra gli uffici regionali e quelli statali, sia con i Comuni, con i quali abbiamo condiviso le modalità operative, liberandoli da incombenze che sono troppo impegnative soprattutto per i comuni piccoli come quelli della Daunia. Così collaboriamo e condividiamo le scelte e i risultati e eleviamo la qualità degli interventi".

DISSESTO IDROGEOLOGICO: NUMEROSI INTERVENTI PROGRAMMATI PER RENDERE IL TERRITORIO PUGLIESE PIU’ SICURO

NOTA DELL'ASSESSORE ALLA DIFESA DEL SUOLO E RISCHIO SISMICO, GIOVANNI GIANNINI

"A partire dall'Accordo di programma finalizzato alla programmazione e al finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico, sottoscritto nel 2010 con il Ministero dell'Ambiente, la Regione Puglia ha avviato una ricca programmazione di interventi per la tutela del territorio e la salvaguardia dell'incolumità della popolazione. L'Accordo prevedeva un finanziamento di complessivi 194,69 milioni di euro per 87 interventi, di cui 79 sono già ultimati o in fase di ultimazione. Poi a partire dal 2017 nuove risorse hanno permesso di programmare ulteriori interventi, di seguito elencati.

"Piano frane (Piano Operativo Ambiente): finanziamento pari a € 32.896.313,33 per n. 16 interventi per la mitigazione del rischio frane a ridosso dei centri abitati, di infrastrutture viarie e servizi essenziali, localizzati tutti nella Provincia di Foggia ad esclusione del Comune di Altamura (Ba). Gli incarichi di progettazione definitiva ed esecutiva sono già stati affidati.

"Primo stralcio dal "Fondo per la Progettazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico": complessivi € 11.499.215,97 per n. 61 interventi, di cui n. 26 di messa in sicurezza e consolidamento di versanti e n. 35 di sistemazione idraulica. Il 57% degli interventi è localizzato nella Provincia di Foggia, il 18% in quella di Lecce, il 13% in quella di Bari e a seguire Taranto (7%), Brindisi (3%) e Bat (2%). Tutti i progetti definitivi sono pronti.

"Piano Stralcio 2019 del Piano Nazionale per mitigazione del rischio idrogeologico: € 16.524.991,41 per otto interventi, di cui sette nella Provincia di Foggia e uno nel Comune di Cassano Murge (Ba). Lo scorso dicembre  sono stati pubblicati i bandi di gara per l'esecuzione dei lavori.

"Patto per lo sviluppo della Regione Puglia:  100 milioni di euro per il finanziamento di n. 21 interventi, di cui 10 in Provincia di Foggia, 8 nella Provincia di Bari (tra cui a Bari città l'intervento di mitigazione e prevenzione dal rischio idraulico nei bacini idrografici del torrente Picone e della lama Lamasinata a valle di via Donadonisi al quartiere Santa Rita). Altri due interventi sono previsti nella Bat e uno nella Provincia di Lecce. Sono in corso le progettazioni definitive ed esecutive.

"Secondo stralcio dal "Fondo per la Progettazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico": € 1.140.396,00 per n. 5 interventi tra cui mitigazione del rischio idraulico del fiume Ofanto tra Ponte Romano e la foce nella Provincia Bat, e poi nei Comuni di Noci (Ba), Vieste (Fg), Ginosa e Laterza nel tarantino. Il bando per gli affidamenti dei servizi di progettazione è in fase di pubblicazione.

"Secondo stralcio dal "Fondo per la Progettazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico": € 1.563.185,35 per n. 7 interventi di cui 3 nella Provincia di Lecce, 2 in quella di Foggia, uno a testa per le Province di Brindisi e Taranto.

"In questo modo si recupera la cultura della manutenzione del territorio che deve essere una costante dell'azione di governo."

 

Stiamo in settembre dopo un Agosto “bollente”, seguito ad un mese di luglio classificato, dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale, come il più caldo dal 1880, da quando cioè si hanno rilevazioni climatiche sistematiche; non solo: 9 dei 10 mesi di luglio più caldi di sempre si sono concentrati dal 2005 ad oggi.

Ne deriva che la progressiva desertificazione dei suoli, derivante dal surriscaldamento terrestre, è oggi un rischio, che riguarda anche l’Europa, Italia inclusa. Secondo il Consiglio Nazionale delle Ricerche (C.N.R.), le aree a rischio desertificazione in Sicilia sono ormai il 70%, nel Molise il 58% in Puglia il 57%, in Basilicata il 55%, mentre in Sardegna, Marche, Emilia-Romagna, Umbria, Abruzzo e Campania sono comprese tra il 30% ed il 50% dei suoli disponibili.

Un processo di desertificazione è ritenuto in atto, quando la sostanza organica presente nel suolo è inferiore all’1%, mentre generalmente tale percentuale può arrivare fino al 4% grazie al ciclo biologico dei vegetali, che necessitano, però, di 500 chilogrammi d’ acqua per produrre un chilo di sostanza organica.

“Per questo – evidenzia Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e della Acque Irrigue (ANBI) - è fondamentale la presenza di un sistema irriguo razionale, efficace e continuativo; in questo senso vanno i 75 interventi finanziati da Piano di Sviluppo Rurale Nazionale, Fondo Sviluppo e Coesione, Piano Nazionale Invasi, capaci anche di garantire circa 3.200 posti di lavoro. Auspichiamo che la crisi politica non comporti ulteriori ritardi nella fase di avvio attualmente in atto.”

Una “buona pratica” arriva dalla pianura bolognese, dove il Consorzio della bonifica Renana distribuisce mediamente, ogni anno, circa 70 milioni di metri cubi d’acqua di superficie per l’irrigazione, soddisfacendo le esigenze idriche di 17.000 ettari coltivati; si tratta di acqua proveniente esclusivamente da fonti di superficie e, quindi, rinnovabile.

“E’ solo un esempio del grande apporto idrico, che i Consorzi hanno garantito anche quest’anno a servizio dell’agricoltura e dell’ambiente, nonostante le difficili condizioni climatiche – chiosa Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI - Grazie a questo servizio, si producono circa 35.000 tonnellate di sostanza organica, di cui buona parte resta nei suoli agricoli, contrastando inaridimento e desertificazione senza dimenticare che la distribuzione irrigua contribuisce indirettamente anche a rimpinguare le falde, contrastando la risalita del cuneo salino nelle aree vicino alle coste. Sono proprio questi i benefici ecosistemici che, attraverso Irrigants d’Europe, siamo impegnati ad affermare a Bruxelles. I cambiamenti climatici non concedono ulteriori ritardi.”

 

Alla luce dei recenti fatti che hanno riportato la Puglia all'attenzione  delle cronache, Confagricoltura ritiene opportuno precisare la  propria posizione, evidenziando innanzitutto che il caporalato non è un fenomeno preciso ed univoco e non  riguarda soltanto la Puglia o il Meridione.

Il cambiamento climatico dispiega i suoi effetti: l’Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle Ricerche ha annunciato lo scorso 4 dicembre che nell’anno meteorologico 2017 (dicembre 2016 – novembre 2017) l’Italia ha perso il 30% di precipitazioni rispetto alla media del trentennio 1971-2000,conseguendo una piovosità ridotta e mai registrata dal 1800 in poi: una siccità osservata a memoria d’uomo in termini comparabili solo nel 1945, che ha colpito anche la Campania, che sin dalla scorsa estata ha chiesto lo stato di calamità.

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