Al PACT, nel Dipartimento Cultura e Turismo di Regione Puglia, si è inaugurata l’esposizione intitolata “Illustrazioni” e si è presentata l’opera “L’abbraccio” entrambe a firma del Maestro putignanese Nicola Genco. “Illustrazioni”, mostra a cura di Rosalinda Romanelli, raccoglie trentasei stampe da illustrazioni originali, realizzate in varie tecniche, a partire dagli anni ’90 sino all’anno in corso, raffiguranti il fermento letto dall’autore nelle manifestazioni culturali pugliesi. Ad ispirare i colori e le matite dell’artista sono stati l’Europa Jazz Festival, il Talos di Ruvo di Puglia, il Carnevale di Putignano insieme al folklore dell’Accademia delle Corna, Borgo in Fiore per arrivare alle recenti iniziative legate al progetto Le Strade delle Fiaba.

Sono particolarmente orgoglioso e felice per aver avuto la possibilità di riempire di colore gli spazi del Dipartimento Cultura della Regione Puglia con delle illustrazioni che vogliono trasmettere la gioia e la freschezza del disegno manuale in antitesi alla nuova, comunque interessante, invasione dell’AI anche nel campo artistico” dichiara  Nicola Genco, autore delle opere.

“Un’antologia di 36 raffinatissime immagini per raccontare l'attività ventennale di Nicola Genco come illustratore. Le radici del suo personale repertorio iconografico affondano nella longeva tradizione culturale della sua terra, dalla quale fioriscono immagini leggere come piume, dense come i racconti che sottendono. Impalpabili acquerelli, corposi pastelli si traducono così in illustrazioni sognanti ed equilibrate, narrative e sintetiche, filtrate dalla raffinatezza di un inconfondibile segno pulito e incisivo” è il commento diRosalinda Romanelli, curatrice dell’esposizione.

L’incontro odierno, al quale hanno preso parte la Consigliera delegata alla Cultura Grazia di Bari ed il Direttore del Dipartimento Aldo Patruno, è stato anche il momento per presentare alla stampa, a tutti i dipendenti e collaboratori che vivono quotidianamente gli uffici e gli ambienti attigui agli spazi interessati dalla mostra, oltre che ai visitatori esterni, l’opera in terracotta “L’abbraccio”, sempre a firma del Maestro Nicola Genco. Prossimi al periodo delle festività natalizie, straziante quanto conturbante nelle sue forme e disposizione, l’opera, un presepe contemporaneo, raffigura la Sacra Famiglia in un abbraccio turbato e affannato, rimandando alle sofferenze delle famiglie dilaniate dalle guerre, delle migrazioni e dai drammatici naufragi che colpiscono loro lungo le tratte mediterranee.  

Di seguito il commento di Grazia Di Bari, Consigliera delegata alle Politiche Culturali, Patrimonio Materiale e Immateriale e Valorizzazione dei Borghi delle Regione Puglia: “Nicola Genco è un artista poliedrico, che da sempre usa diversi materiali per le sue creazioni, spaziando dalla pittura alla scultura, all’illustrazione. L’Abbraccio rappresenta la ‘Sacra Famiglia’, e in un momento come questo un gesto così profondo, diventa anche una richiesta di aiuto. Pensiamo alle famiglie che sono distrutte dalle guerre, o dai naufragi o dalle migrazioni. Un’installazione che fa riflettere ed emozionare, così come emozionano le illustrazioni dedicate al patrimonio culturale pugliese, con manifestazioni uniche nella loro autenticità. Voglio ringraziare ancora una volta Nicola Genco, di cui abbiamo potuto ammirare mostre e opere, ogni volta in grado di farci immergere in una dimensione diversa e ricca di suggestioni” .

Giusto lunedì scorso abbiamo inaugurato qui sulla facciata del Polo Arti Cultura Turismo l’installazione “Radici e Ali”, dedicata ad Alessandro Leogrande ad opera dell’artista Jasmine Pignatelli. Nei corridoi del Dipartimento campeggiano permanentemente opere frutto di progetti di cooperazione realizzati con il sostegno della Fondazione Pino Pascali, mi riferisco in particolare alle opere realizzate a margine delle residenze d’artista organizzate dal progetto CraftLab dell’Interreg Grecia Italia. Ora tagliamo il nastro ad una mostra temporanea del Maestro Genco, che con i suoi tratti e forme vuole restituire e rimandare ad alcune delle manifestazioni culturali più emozionanti del panorama pugliese, oltre che suggestionare e far riflettere con il suo nuovo struggente presepe. Questo è quello che vuole essere il PACT, oltre che il motore amministrativo del settore culturale e della promozione turistica per la Puglia, un autentico incubatore e una vetrina di arte viva che, insieme ai Poli Biblio Museali, sia di riferimento per artisti e pubblico. Tengo a ringraziare il Maestro Nicola Genco per aver concesso alla libera fruizione un’esposizione che ci consente di ripercorrere parte della sua carriera artistica trentennale, approdata negli ultimi mesi fino a Castel Sant’Angelo a Roma in un ideale gemellaggio con Monte Sant’Angelo, candidata a Capitale Italiana della Cultura “ è il pensiero di Aldo Patruno, Direttore del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura, Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia

L’esposizione “Illustrazioni”, insieme all’opera “L’abbraccio”, saranno accessibili liberamente al pubblico, per i corridoi e l’arena del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura, Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, presso la Fiera del Levante (Padiglione 107), dal lunedì al venerdì, nelle fasce orarie d’ufficio comprese tra le 10am-1pm e 2pm-5pm. Si suggerisce di anticipare la visita scrivendo un’email alla casella di posta elettronica Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 

Biografia

Nicola Genco, nato a Putignano (BA) nel 1959, dove vive e lavora. Illustratore, designer, scultore, Genco è un artista poliedrico. In tutte le sue creazioni è sempre palese l’interesse per i diversi aspetti della natura, così come il rapporto vivo e forte con la materia; frammenti di mondi diversi attraverso la sintesi creativa danno vita a opere d'arte caratterizzate dalla ibridazione di più materiali. Ha presentato le sue opere in diverse manifestazioni e rassegne di arte contemporanea in Italia e all’estero, in molti musei pubblici e gallerie private. Tra le ultime esposizioni “Angeli” per Castel Sant’Angelo a Roma che avrà un seguito a Monte Sant’Angelo in Puglia nel 2024.

 

Anche quest’anno l’editoria pugliese sarà presente al Salone Internazionale del Libro di Torino, in programma dal 18 al 22 maggio, con uno stand istituzionale, 40 case editrici, un catalogo che promuove i festival e i premi letterari regionali e un fitto calendario con oltre 40 presentazioni. 

Lo stand della Regione Puglia, realizzato con Teatro Pubblico Pugliese nell’ambito di Parole a sistema, linea d’intervento per lo sviluppo e la valorizzazione dell’editoria pugliese, in collaborazione con APE – Associazione Pugliese Editori, situato nel padiglione Oval con un’area complessiva di 300mq, ospita Adda Editore, Besa Muci, Cacucci Editore, Capone Editore srl, Claudio Grenzi Editore, CSA editore, Di Marsico Libri, Edipuglia, Editrice Rotas, Edizioni dal Sud, Edizioni Dedalo, Edizioni del Poggio, Edizioni di Pagina, Edizioni di Pagina, Edizioni Milella, Edizioni Radici Future, Fides Edizioni, Florestano Edizioni, FOS Edizioni, Gagliano Edizioni, Gelsorosso, I Libri di Icaro, I Quaderni del Bardo Edizioni, Kurumuny, L'Arco e la Corte, LiberAria, Matilda Editrice, Moon Edizioni, Musicaos Editore, Pensa Multimedia, Pietre Vive Editore, Pietre Vive Editore, Progedit, Schena Editore, Sfera Edizioni - Posa Edizioni, Edizioni L'Orbicolare – Itinera, Terra Somnia Editore e WIP Edizioni.  

Regione Puglia sostiene anche la partecipazione al Salone di alcuni editori che hanno uno proprio stand: Antonio Mandese EditoreEdizioni Dedalo, Manni Editori e Secop Edizioni. 

Inoltreper promuovere e valorizzare l’intero settore editoriale pugliese, saranno presenti nel catalogo ufficiale i festival e premi letterali pugliesi 42 Gradi – Idee sostenibiliBuck Festival, Letteratura per ragazzi di FoggiaConversazioni dal Mare. Incontri Culturali a Cielo ApertoFesta dei LettoriFestival della Disperazione, Fiera Lettori alla PariFuturo Anteriore FestivalGallipoli in PoesiaLa mia storia di mare, Lectorinfabula, European Cultural FestivalPremio di Letteratura per ragazzi e ragazze la Magna Capitana, Premio Presìdi del Libro “Alessandro Leogrande”Visioni e Realtà DOC – Gli sguardi, le storie che hanno partecipato ad una call del Teatro Pubblico Pugliese 

E ancora la Puglia celebra il legame con l’Albania, Paese straniero ospite d’onore del Salone,  che negli ultimi anni ha visto una stretta cooperazione in ambito culturale e strategico con progetti come Puglia – Albania, joint for future e sul fronte dell’editoria con una ormai consolidata presenza della Puglia alla Fiera del Libro di Tirana.

Collaborazione che prosegue con una reciproca presenza negli stand e nei materiali istituzionali, omaggio al percorso intrapreso da Puglia e Albania. Infine anche quest’anno molto ricco il calendario di presentazioni, ospitate nello stand della Regione Puglia, con oltre 40 appuntamenti che partono giovedì 18 maggio alle ore 16.00  con L'Italia vista dal Sud. Tommaso Fiore e Alessandro Leogrande con Rosarianna Romano, autrice, Ludovico Fontana, giornalista Rai; alle ore 16.30 Skakki Nostri. Da giornale scolastico a social network con Ludovico Fontana, autore, Rosarianna Romano, giornalista; ore 17.00 Ci sono mamme con Viola Gesmundo, illustratrice della pubblicazione,  Milena Tancredi, responsabile della Biblioteca dei Ragazzi presso la Magna Capitana;  ore 17.30 Omaggio a Giulio Cesare Vanini con Mario Carparelli, docente Università del Salento, Vincenzo Barone, docente Università del Piemonte Orientale; ore 18.00 Zenobia Anastasia Costanza Elena. Storie di templi e di regine con Paolo Biondi, autore, Andrea Pezzini, ricercatore di Storia presso Università di Berna;  ore 18.30 Negli occhi come specchi con Arturo Severini, autore, Alessandro Labonia, editore; ore 19.00 Scrivere romanzi e racconti. Come rovinare o valorizzare la propria opera con  Alessandro Labonia, editore, editor, formatore e direttore di AutoriItaliani.it.

Venerdì 19 maggio, ore 11.00 Fiabe che nascono dalla terra con  Aldo Patruno, direttore Dipartimento Turismo, Economia della Cultura, Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia,  Pippo Moresca, autore, Mariolina Suglia, illustratrice, Tonio Lombardo, prefatore, Milena Palumbo, editore; ore 11.30 Scorie Illustrate, il calendario che si trasforma in libro e non si butta con Grazia Di Bari, consigliera regionale delegata alle Politiche Culturali,  Aldo Patruno, direttore Dipartimento Turismo, Economia della Cultura, Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia;  Pietro Vito Chirulli, amministratore unico Serveco, Carmelo Marangi, direttore tecnico di Serveco;  ore 12.00 L'ombra del senatore con Cosimo Scarpello, autore; ore 12.30 Dire Fare Baciare Mondi Canti Parole con Letizia Cobaltini, autrice, Peppino Piacente, editore; ore 13.00 Al di qua e al di là dell'Ofanto  con Ruggiero Mascolo, autore, Angela Schena, editore; ore 14.30  FATTO A MANO Storie di donne, uomini e ambiente per un racconto inedito della terra di Puglia con  Anna Grazia Maraschio, assessora all'ambiente parchi ciclo dei rifiuti e bonifiche Regione Puglia, Melania Petriello, giornalista e autrice tv, Rocco De Franchi, direttore comunicazione istituzionale Regione Puglia; ore 15.00 Le parole di don Tonino Bello per una politica dei volti con Pasquale Rubini, curatore della pubblicazione, Mimma Gattulli, autrice e segretario generale del Consiglio regionale della Puglia, Carmela Diddio, responsabile della biblioteca del Consiglio regionale della Puglia;  ore 15.30 Le Pentite (ed. Les Flâneurs) con Francesca Marone, autrice, Antonia Del Sambro, giornalista e agente letteraria; ore 16.00 Premio Magna Capitana con Grazia Di Bari, consigliera regionale delegata alle Politiche Culturali, Aldo Patruno, direttore Dipartimento Turismo, Economia della Cultura, Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, Luigi De Luca, dirigente della Struttura di progetto Cooperazione territoriale Europea e coordinatore dei poli biblio-museali della Regione Puglia, Paolo Ponzio, presidente del Teatro Pubblico Pugliese, Gabriella Berardi, direttrice del Polo Biblio - Museale di Foggia, Milena Tancredi, responsabile della Biblioteca dei Ragazzi presso la Magna Capitana, Nicola Cinquetti, vincitore Premio categoria Miglior libro 6-8 anni, Roberta Balestrucci Fancellu, vincitore Premio categoria Miglior libro 9-11 anni, Chiara Lorenzoni, vincitore Premio categoria Miglior libro 12+; ore 17.00 presentazione Lungomare di Libri con Grazia Di Bari, consigliera regionale delegata alle Politiche Culturali, Aldo Patruno, direttore Dipartimento Turismo, Economia della Cultura, Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, Paolo Ponzio, presidente Teatro Pubblico Pugliese, Ines Pierucci, assessora alla Cultura Città di Bari, Orietta Limitone, presidente Associazione Presìdi del Libro, Livio Muci, presidente Associazione Pugliese Editori, Rocco Pinto, libraio coordinatore di Lungomare di Libri, Giuseppe Falbo, direttore Regionale Puglia e Basilicata Trenitalia S.p.A., Piero Crocenzi, amministratore delegato Salone del libro S.r.l., Silvio Viale, presidente Salone del libro S.r.l., Marco Pautasso, segretario generale Salone Internazionale del libro di Torino; ore 18.00 catalogo della mostra #StoriediPuglia60-80 (ed. Kurumuny) con Mimma Gattulli, segretario generale del Consiglio regionale della Puglia, Luigi Ratclif, presidente Federazione Casa Puglia Piemonte, Maria Teresa Santacroce, presidente SISUS, Aldo Muciaccia, curatore della mostra e del catalogo, Beatrice Zippo, direttrice operativa Associazione Cirano, Maurizio Sciarra, registra e fotografo, Gianni Dimopoli, segretario generale di Casa Puglia Piemonte; ore 18.30 La matura adolescenza con Mario Matera Frassese, autore, Franca Di Conza, docente, Magic Muh, artista; ore 19.00 Carmelo Bene. Là dove muore, canta con Aldo Patruno, direttore Dipartimento Turismo, Economia della Cultura, Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, Luigi De Luca, dirigente della Struttura di progetto Cooperazione territoriale Europea e coordinatore dei poli biblio-museali della Regione Puglia, Paolo Ponzio, presidente del Teatro Pubblico Pugliese, Rä di Martino, artista, Goffredo Fofi, scrittore e giornalista; ore 19.30 Donne di Puglia. Dalla rivoluzione napoletana all'emancipazione femminile con Barbara Bertolini, autrice, Carlo Alberto Augieri, comitato scientifico casa editrice.

 

Sabato 20 maggio ore 11.00 Sistema regionale dei servizi bibliotecari con Aldo Patruno, direttore Dipartimento Turismo, Economia della Cultura, Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, Luigi De Luca, dirigente della Struttura di progetto Cooperazione territoriale Europea e coordinatore dei poli biblio-museali della Regione Puglia,  Paolo Ponzio, presidente del Teatro Pubblico Pugliese, Gabriella Berardi, direttrice del Polo Biblio - Museale di Foggia e responsabile dell'Ufficio di coordinamento del Sistema regionale dei servizi bibliotecari, Enzo Borio, componente CEN dell'AIB Associazione Italiana Biblioteche, Fabio Stassi, direttore della Biblioteca del Dipartimento di studi orientali dell'Università La Sapienza di Roma, scrittore; ore 12.00 Oria fuma, Francavilla guarda con Michele Fanelli, autore, Marco De Candia, scrittore, Marinunzia Fanelli, psicologa, Angela Schena, editore; ore 12.30Giuseppe De Nittis - La donazione di Léontine Gruvelle De Nittis Catalogo generale con Prof. Renato Miracco, curatore, Anita Guarnieri, dirigente della Soprintendenza all'Archeologia, Belle arti e Paesaggio delle province di Barletta - Andria - Trani e Foggia, Aldo Patruno, direttore Dipartimento Turismo, Economia della Cultura, Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, Paolo Ponzio, presidente del Teatro Pubblico Pugliese, Cosimo Damiano Cannito, sindaco Comune Barletta, Oronzo Cilli, assessore alla Cultura Comune Barletta; ore 14.00 Bari Vecchia inedita con Marco Montrone, autore, Giancarlo Liuzzi, giornalista; ore 14.30 Cronache marinare dell'Adriatico con Pasquale B. Trizio, autore, Marco Trizio, docente universitario, ore 15.00  Dell'amore e delle altre guerre con  Anna Chiara Bruno Maria Piera Lo Prete, autrici di La libertà può volare, Diana Bosnjak Monai, autrice di Dio è uno solo. Sarajevo Requiem, Maria Pia Romano, autrice de La cura dell’attesaDaniela Finocchi, direttrice del Concorso letterario nazionale Lingua MadreLivio Muci, editoreore 16.00 I Presìdi del Libro con la Regione Puglia presentano il vincitore della VII edizione del Premio Alessandro Leogrande con Aldo Patruno, direttore Dipartimento Turismo, Economia della Cultura, Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, Orietta Limitone, presidente dell'Associazione Presìdi del Libro, Valentina Petrini, autrice de Il cielo oltre le polveri e vincitrice del Premio Leogrande ed. 2023 ore 16.30 Enrico Berlinguer per noi con Loredana Capone, presidente del Consiglio regionale della Puglia e autrice, Davide Mattiello, autore, Domenico Rossi, segretario regionale PD Piemonte, Vito Antonio Loprieno, editore; ore 17.00 Celebrazioni 150° della Nascita di Gaetano  Salvemini con Loredana Capone, presidente del Consiglio regionale della Puglia Aldo Patruno, direttore Dipartimento Turismo, Economia della Cultura, , Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, Luigi De Luca, dirigente della Struttura di progetto Cooperazione territoriale Europea e coordinatore dei poli biblio-museali della Regione Puglia, Luigi Quaranta, consigliere Fondazione Di Vagno, Goffredo Fofi, scrittore e giornalistaore 17.30 A tavola con Gio Ponti. Gli angeli apparecchiano con Loredana Capone, presidente del Consiglio regionale della Puglia,  Roberto MarcattiCintya Concari e Salvatore Licitra, autori, Lorenzo D'Addabbo, editore; ore 18.00 Grumo Appula, il castello che (non) c'è con Ena Servedio, autrice, Marco De Candia, giornalista ore 18.30 Sulla Via Francigena il cammino degli Asini Dotti  con Aldo Patruno, direttore Dipartimento Turismo, Economia della Cultura, Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, Marcello Moscara, autore, Alessia Dimitrieditor Feltrinelliore 19.00 Ortensia e le altre (ed. Les Flâneurs) con Maria Grazia Colombari, autrice, Antonia Del Sambro, giornalista e agente letterariaore 19.30 Zibaldone di pupilli con Tommaso Stefanachi, autore,  Gaia di Michele, blogger/critica; ore 20.00  Taranto. Storie di chi investe nella felicità del territorio con Tiziana Grassi, autrice, Lorenzo D'Addabbo, editore.

Domenica 21 maggio ore 11.00 Il racconto della Puglia negli anni Ottanta. La riforma RAI TV tra pubblico e privato (ed. Dal Sud) con Loredana Capone, presidente del Consiglio regionale della Puglia, Felice Blasi, vice presidente Corecom Puglia, Anna Gervasio, curatrice del libro e direttrice dell’Ipsaic, Raffaele Pellegrino, curatore e ricercatore Ipsaic, Carmela Diddio, responsabile della biblioteca del Consiglio regionale della Puglia; ore 11.30 Educazione, Società e Pedagogia Militante. Innovazione e ricerca educativa per una pedagogia critica ed emancipativa con Cristina Boeris, docente Università di Torino, Giulia Gozzelino, docente Università di Torino, Federica Matera, docente Università di Torino, Gino Dato, editore; ore 12.00 Pietro Mennea. Le pagine memorabili di una vita straordinaria Con Nino Vinella, curatore; ore 12.30 Il narcisismo digitale con Agostino Picicco, autore, Giuseppe Selvaggi, Associazione regionale Pugliesi di Milano, Peppino Piacente, editore; ore 13.00 Presentazione della campagna di riforestazione "Vanda la ghianda" con Aldo Patruno, direttore Dipartimento Turismo, Economia della Cultura, Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia,  Luigi De Luca, dirigente della Struttura di progetto Cooperazione territoriale Europea e coordinatore dei poli biblio-museali della Regione Puglia, Marco Paschetta, illustratore e fumettista, Donata Bologna, designer; ore 15.00 Io, Domenico e me  con Angelo De Matteis, autore, Vinnie Marakas, musicista; ore 15.30 La variabile umana  con Elisabetta Stragapede, autrice, Cristiano Marti, editore Giazira; ore 16.00 Nient'altro che un nome con Anna Lina Molteni, autrice,  Francesca Pilato, scrittrice; ore 17.30 NINA BALLA un racconto per voce e quartetto Claudio Prima, organetto e voce, Marco Schiavone, violoncello, Vera Longo, violino e voce, Vito De Lorenzi, percussione, Marcelo Bulgarelli, regiala musica e la voce di Claudio Prima, accompagnato dal Progetto Seme, raccontano con musiche e testi inediti, le avventure di Nina, ragazza di origine albanese cresciuta in Italia, con una storia personale che la lega ancestralmente con la sua terra d’origine e con la danza, una storia che è impressa nel suo nome e la spingerà a cambiare il suo destino; ore 18.30 Ritratto di fanciulla con Marco Forneris, autore, Davide Gamba, libraio,  Paolo Soraci, Ufficio Stampa, Comunicazione, Casa Digitale PDE; ore 19.00 Lei con Flavia Pankiewicz, autrice, Carlo Alberto Augieri, comitato scientifico casa editrice. (com.)

Al via da oggi in Puglia, e fino al 22 aprile, la “Settimana Blu 2023” la Giornata del mare e della cultura marinara organizzata da Regione Puglia, USR e Direzione Marittima di Bari in relazione all’art. 52 del D.lgs. 171/2005.

Sono previsti decine di eventi, incontri culturali, convegni, visite guidate, attività laboratoriali, tutte dedicate al mare inteso come risorsa di grande valore culturale, scientifica, ricreativa ed economica.

A partecipare saranno soprattutto gli studenti e le studentesse delle istituzioni scolastiche della Puglia con l’obiettivo di promuovere l’educazione ambientale, con particolare riguardo alle risorse eco-sistemiche marino/costiere, e di sviluppare nelle nuove generazioni le competenze di “cittadinanza del mare”.

Con oltre 800 km di costa il mare è un asset assolutamente strategico per la nostra economia, ancora di più nell’ambito della blue economy con le nuove professionalità emergenti, per il nostro patrimonio culturale ed identitario, per il nostro comparto turistico, senza dimenticare l’agroalimentare e il segmento dello sport legato al mare. 

In tema di economia blu qualche mese fa è stato siglato un Protocollo di intesa per la costituzione di un network delle professioni del mare all’interno della 18esima edizione del Salone Nautico di Puglia di Brindisi.

E’ una sfida importante per il futuro del territorio pugliese: unire la blue economy alla formazione e all’istruzione per un’economia sostenibile, puntando sulla creazione di figure professionali specializzate per offrire ai giovani sbocchi professionali.

 

Dopo l’adozione del decreto del Ministero dell’istruzione e del merito (MIM) n. 318/2022 con cui è stato approvato il primo “Piano di Messa in Sicurezza e Riqualificazione delle Scuole” e finanziati gli interventi su 21 edifici scolastici nella nostra regione per un importo complessivo di circa € 49.000.000, la Regione Puglia continua nell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) al fine di garantire la messa in sicurezza strutturale e la riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico esistente.

Il recente Decreto del 7 dicembre 2022, n. 320 ha, infatti, ripartito su base regionale ulteriori risorse del PNRR per l’edilizia Scolastica in continuità con quanto previsto dal precedente decreto 343/2021, per la quinta linea (Missione 4, Componente 1 – Istruzione e ricerca – Investimento 3.3: “Piano di messa in sicurezza e riqualificazione delle scuole”) e alla Regione Puglia il MIM ha assegnato circa 67.000.000 per individuare, entro il 17 febbraio 2023, gli edifici scolastici destinatari degli interventi.

In base alle risorse disponibili 25 sono gli edifici scolastici che la Regione ha individuato e su cui saranno effettuati gli interventi, così come proposti dai competenti enti locali, che costituiranno il secondo “Piano di messa in sicurezza e riqualificazione delle scuole”.

Quasi 350 sono le proposte progettuali esaminate dagli uffici regionali con il supporto di ARTI e della task force del Mim, tra quelle presenti nel Repertorio del fabbisogno dell’edilizia scolastica istituito nel 2019 e valutate in base ai criteri definiti con la deliberazione di Giunta regionale 56/2023.

Gli interventi selezionati sono per la maggior parte interventi di messa in sicurezza, in particolare di adeguamento sismico e in tre casi di demolizione e ricostruzione delle stesse scuole. Gli enti selezionati sono 23 comuni pugliesi e la Provincia di Foggia e la Provincia BAT.

L’elenco delle proposte progettuali è stato trasmesso al Ministero il 17 febbraio e sarà il Ministero ad effettuare le necessarie verifiche per la sottoscrizione degli accordi con gli enti locali individuati.

“Per giungere alla proposta dei 25 interventi - ha commentato l’assessore regionale all’Istruzione, Sebastiano Leo - abbiamo avviato già dal mese di dicembre un ciclo di incontri a Bari, a Taranto, Brindisi, Lecce e Foggia, coinvolgendo la quasi totalità degli enti locali pugliesi, con la finalità sia di fornire supporto tecnico sulle diverse linee di finanziamento regionali, statali e comunitarie, sia di definire insieme la programmazione di edilizia scolastica. Una sinergia proficua e silenziosa che caratterizza da sempre il rapporto del mio Assessorato con gli Enti locali, soprattutto nell’ambito della riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico esistente. Il PNRR è una straordinaria opportunità ma anche una sfida, è importante impegnare nel miglior modo possibile queste risorse”, ha concluso Leo.

Potrà sembrare strano o incredibile, ma le campagne elettorali che si sono svolte nell’antica Roma hanno delle peculiarità in parte assolutamente differenti da quelle odierne, in parte simili in riferimento alle tecniche per l’ottenimento delle preferenze. Il primo passo, certamente diverso  era l’iscrizione nella lista dei consules, i consoli, che poteva avvenire solo se l‘aspirante candidato era in possesso dei seguenti requisiti: a) essere cittadino romano regolarmente registrato nel census, un elenco dei cittadini e dei loro beni, in parte simile alla nostra anagrafe; b) avere compiuto 42 anni; c) avere ricoperto precedentemente il compito di quaestor (ruolo con competenze amministrative, supervisore finanziario), di aedilis (magistrato addetto alla cura delle strade, degli edifici, dei costumi alla sorveglianza dei mercanti ed altro) o di praetor (con funzioni giudiziarie nelle questioni civili); c) non avere altre cariche; d) non essere sottoposto ad alcun procedimento penale.

Per finanziare la campagna elettorale era necessario poter contare su almeno un milione di sesterzi, più o meno due milioni di euro. Per raccogliere questa cifra, il candidato faceva ricorso al patrimonio familiare agli amici e ad una clientela, nell’ambito della quale erano inclusi anche uomini d’affari che speravano, in cambio, di riceverne dei benefici. Per questi motivi, il candidato appartenente ad una famiglia ricca e potente era molto avvantaggiato ma rispetto a chi non aveva antenati consoli che potessero dar lustro alla sua candidatura.

In riferimento alla propaganda elettorale, molti particolari sono comuni ai tempi attuale. Il tutto iniziava con la petitio (richiesta), espletata mediante l’ambitus, un giro del candidato sia in città sia nelle zone rurali circostanti. Questa iniziativa aveva il fine di sollecitare i cittadini al voto ed era tanto più di successo, quanto più il candidato si rivelava attivo e presente tra la gente. Quindi, durante la campagna elettorale, era indispensabile mostrarsi il più possibile in pubblico, magari accompagnati da numerosi sostenitori e specialmente nel foro; inoltre, chi aspirava ad una carica cercava di arrivare anche prima dell’alba per occupare il posto migliore o mandava qualcuno di sua fiducia: a tale scopo, non era raro prendere in affitto una casa nelle vicinanze per tutto il tempo precedente le elezioni. L’azione più fondamentale che il candidato doveva fare in mezzo alla folla, era la prensatio, cioè la stratta di mano, con cui salutava i potenziali elettori, chiamanti anche ciascuno con il proprio nome grazie nomenclator, uno schiavo addetto proprio a questo compito. Durante gli incontri con i cittadini, il candidato menzionava i meriti passati, faceva promesse e non dimenticava i favori (banchetti, giochi, tutela di interessi privati, ecc.) che avrebbe fatto salendo alla carica desiderata. Nei confronti degli avversari non c’erano mezzi termini, anzi!  Era contemplato, addirittura usuale il ricorso ad accuse, anche insussistenti, spesso pesanti, in termini di lussuria, sperpero di denaro, ecc.. Come attualmente, nella propaganda a voce, fatta in giro per la città e nelle campagne, si affiancava quella scritta, con l’uso dei programmata, dei veri e propri manifesti dipinti sui muri dagli scriptores, professionisti del mestiere. Per preparare i programmata entravano in azione prima gli scalari, cioè i portatori di scale che consentivano ai dealbatores di stendere la calce sulla parete per preparare la superficie su cui gli scriptores dovevano poi dipingere l’annuncio elettorale; poiché i messaggi elettorali venivano stesi di notte, era indispensabile la presenza dei lanternarii, che avevano il compito di far luce agli scriptores coadiuvati a loro volta dagli adstantes, ovvero degli assistenti cui spettava il compito di portare secchi e pennelli e di fare contemporaneamente da palo contro eventuali malintenzionati. Poiché probabilmente non c’erano muri o superfici espressamente scelte, come succede invece oggi, è verosimile che i fabbricati posti sulle vie principali della città o lungo le strade di accesso ad essa fossero i preferiti. All’epoca, nemmeno le tombe erano rispettate dalla pubblicità scritta: difatti, su alcune epigrafi funerarie sono stati inviti a non utilizzarli per scopi elettorali, evocando l’insuccesso del candidato alle elezioni. A votazione terminata, era poi possibile trovare scritte con i risultati (soprattutto se favorevoli al candidato) vicino ai programmata.

Molti programmata elettorali sono stati trovati a Pompei, ancora scritti sulle mura degli edifici della città. Ogni gruppo di interesse aveva il suo candidato, che sosteneva con vari slogan, generalmente volti a metterne in luce le buone qualità e la serietà. Siccome questi messaggi non erano graffiti, ma testi tracciati col colore (il rosso o il nero), le scritte sulle pareti erano dette tituli picti, ovvero titoli dipinti. Sempre a Pompei, nella casa di Eumachia, è stato scoperto questo slogan elettorale: Cuspium Pansam ardilem aurifices universi rogant,  ovvero che “gli orefici sostengono Gaio Cuspio Pansa come magistrato”. Ancora un altro, Enium Sabinum aedilem pomari rogant, cioè Marco Enio Sabino è appoggiato dai venditori di frutta (pomari) di Pompei. In un terzo testo, è scritto Iulium Polybium aedilem oro vos faciatis. Panem bonum fert, vi prego di eleggere come edile Giulio Polibio: sa fare bene il pane.

In conclusione, almeno le strategie che attuavano nelle campagne elettorali per la conquista dei voti non sembrano essere cambiate poi di tanto nei millenni. Certamente gli antichi Romani erano sicuramente meno martellati di noi, in quanto non esistevano altri mezzi di comunicazione come la radio, la tv e quant’altro, ma una cosa è certa: se fossero esistite, sicuramente anche loro le avrebbero utilizzate.

Pasquale Montemurro già Professore Ordinario UNIBA

Vissuto tra il 1265 (nacque a Firenze tra il 21 maggio ed il 21 giugno) ed il 1321 (morì a Ravenna nella notte tra il 13 ed il 14 settembre) Dante Alighieri si trovato a trascorrere la sua vita in pieno Basso Medioevo, com’è noto datato tra l'anno 1000 circa e la scoperta dell'America nel 1492, che è stato un periodo molto dinamico rispetto a quello dell'Alto Medioevo, durante il quale l'Europa aveva vissuto una profonda crisi, per cui nelle campagne prevaleva un'economia agricola feudale, le città erano spopolate, soltanto monasteri e castelli erano centri importanti, ma basati su un sistema di auto-sostentamento, cioè producevano beni per autoconsumo; infatti, a partire dall’XI secolo si verificò un po’ in tutta l'Europa una forte crescita economica che comportò lo sviluppo delle città ed una rinascita culturale, l’aumento della popolazione, come pure del commercio. Fattori rilevanti furono l'incremento demografico ed il rinnovamento dell’agricoltura, una vera e propria “rivoluzione agricola; pertanto, le produzioni aumentarono grandemente, favorite anche dalle migliorate condizioni climatiche, in quanto dopo un periodo molto freddo, tra il 1000 ed il 1300 si verificò una fase tanto calda al punto che i Vichinghi realizzarono delle fattorie addirittura in Groenlandia!

La Rivoluzione agricola.

Determinanti furono le innovazioni di carattere tecnico che permisero l’aumento della produttività delle maggiori superfici coltivabili che furono rese disponibili grazie ai disboscamenti e alle bonifiche delle aree acquitrinose effettuate per iniziativa dei proprietari terrieri. Tra l’altro furono ideati diversi strumenti, come l’aratro pesante e l’erpice, per lavorare meglio i terreni, ed il giogo frontale per i buoi, il collare a spalla e la ferratura dei teneri zoccoli dei cavalli, per proteggerne l’integrità, per aumentare l’efficienza del lavoro animale. Grazie alle innovazioni furono ideati nuovi modelli di gestione delle coltivazioni, come la “rotazione triennale” e la “Piantata”. La Rotazione triennale sostituì un po’ dappertutto il sistema della rotazione biennale, in uso nel mondo romano; in concreto, diviso in tre parti, invece di due, il terreno assicurava durante l’anno la produzione di due tipi di cereale, spesso frumento ed orzo, e quella di una leguminosa come la fava, i ceci, i piselli, ecc. Tra l’altro, all’epoca i contadini avevano notato che un cereale seminato dopo una leguminose produceva maggiormente; più tardi, nel XVII secolo, fu scoperto il ruolo dell’azoto nell’aumento della produzione. I benefici per i contadini ed i consumatori erano la riduzione del rischio che un cattivo raccolto di un’annata provocasse una carestia e l’introduzione nella dieta delle proteine dei legumi. Insieme, poi, ad un migliore sfruttamento del terreno, questa soluzione permetteva una maggiore disponibilità di foraggio utile per alimentare buoi e cavalli adibiti ai lavori agricoli. La “Piantata” fu un’altra innovazione tecnica di esemplare rilievo; diffusasi soprattutto nel settentrione, si tratta (ancora oggi è presente specie nella valle padana) di un’alberatura, circondata da un fossato, allineata ai bordi dei campi, cui si appoggia le piante di vite che hanno perciò la possibilità di allungare i propri tralci da un albero all'altro. Le viti, perciò, risultavano “maritate” ad un sostegno vivo, in genere all’olmo, all’acero, al salice, al pioppo, ai gelsi e più raramente ad alberi da frutto, come il ciliegio ed il pero. I vantaggi di questo sistema erano quelli di potere coltivare nello stesso campo diverse specie; in pratica tra i filari venivano seminati cereali, leguminose o altre colture erbacee, mentre lungo i filari l’uva, i frutti degli alberi tutori e le foglie che spesso venivano raccolte ancora verdi per essere destinate all’alimentazione invernale degli animali della stalla o ai bachi da seta, nel caso del gelso. 

In definitiva, l’agricoltura che si praticava ai tempi di Dante apportò notevoli benefici un po’ per tutti gli europei. I cambiamenti che avvennero furono molto importanti e mutarono fortemente la situazione presente nell’Alto medioevo, durante il quale, con riferimento all’Italia, le produzioni agricole, anche a causa delle invasioni barbariche, poggiavano essenzialmente sulla cerealicoltura (con prevalenza di cereali inferiori quali il miglio, il panico, l’orzo e la segale), su una viticoltura localizzata su piccoli spazi e su una presenza sporadica dell’olivo ovviamente esteso soprattutto nel meridione, il tutto destinata quasi esclusivamente a soddisfare il fabbisogno locale; in quei secoli un ruolo importante per l’alimentazione umana spettava alla caccia, alla pesca, allo sfruttamento delle risorse dei terreni incolti e dei boschi, in cui bovini e suini venivano portati a pascolare; specialmente da parte delle famiglie contadine che risiedevano nei villaggi, lo sfruttamento di quelle zone era di vitale importanza per lottare contro la fame e la povertà.

Nel Basso Medioevo, invece, si verificarono trasformazioni non di poco conto; anche le colture tradizionali quali il frumento, la vite, l’olivo, gli alberi da frutta furono gestite più modernamente pure e soprattutto per andare incontro alle maggiori esigenze dei mercati. Venne decisamente meno il ruolo egemone del frumento, che in età romana aveva goduto di attenzioni preferenziali, finalizzate al rifornimento dei mercati urbani, ed incontrarono un maggior favore la segale, l’orzo, l’avena, il farro, la spelta, il miglio, il panìco ed il sorgo: straordinario fu in particolare il successo della segale, vera «invenzione» medievale, che gli agronomi latini conoscevano solo come erba infestante; analoga fu la vicenda dell’avena, messa a coltura nei primi secoli del Medioevo. Al Sud, aumentano le superfici coltivate al frumento della varietà dura (Triticum durum) che di preferenza cresce sui suoli mediterranei e che nei secoli successivi diventerà la preziosa materia prima per confezionare pasta secca a lunga conservazione. Cambiò la destinazione dell’orzo: utilizzato in età romana prevalentemente come foraggio, esso entra con regolarità anche nella dieta degli umani, almeno quelli di ceto inferiore ossia i contadini. Furono anche introdotte nuove colture o se ne potenziarono alcune altre quasi del tutto scomparse: dal sorgo al grano saraceno, alle piante introdotte dal mondo bizantino e arabo in Sicilia e nel Mezzogiorno (riso, canna da zucchero, cotone, agrumi); e poi più tardi il gelso e la bachicoltura che conobbero un forte diffusione a partire dal XIV secolo. Lo stesso si può dire di una serie di piante tessili (lino e canapa) e tintorie (guado, zafferano) che si svilupparono per effetto della grande crescita della manifattura urbana. Inoltre si fece strada il fagiolo cosiddetto «dall’occhio», della varietà Dòlico, unica autoctona dell’area mediterranea, il piccolo fagiolo con macchia nera, a cui sul finire del XV secolo si affiancheranno i più grandi fagioli di origine americana. La viticoltura si arricchì di vitigni pregiati e cominciò a produrre per l’esportazione sulle medie distanze; l’olivicoltura iniziò un periodo di lenta ma costante espansione. In alcune aree del Mezzogiorno si sviluppò una frutticoltura (soprattutto frutta secca) destinata all’esportazione. In particolare nella zona della Puglia mediana, si andò a delineare un’agricoltura tendenzialmente specializzata, che puntava sulla costa (Trani, Barletta, Bisceglie) per la produzione di vino e in Capitanata sul grano. Nell’entroterra barese, da Bitonto fino al limite delle Murge, l’olivo si avviò a divenire la coltura dominante, così come in terra d’Otranto. Non mancarono altre colture di pregio: orti in settori specializzati alle porte di Bari, cotone e lino più a sud ad Alimini, gelsi e zafferano a Gallipoli mentre l’allevamento ovino rinnova i ritmi antichi della transumanza che lega il Tavoliere e le Murge alle montagne abruzzesi, molisane, lucane. Sul progressivo arricchimento del ventaglio dei prodotti coltivati influirono in larga misura, le richieste della commercializzazione sempre più differenziata dei mercati urbani.

Ovviamente, la Rivoluzione agricola non si sviluppò in modo esteso, in quanto in varie parti d’Italia, Sicilia, Sardegna e le aree montagnose del Mezzogiorno, il sistema colturale continuò ad essere per esempio quello dell’alternanza grano-maggese, come pure perdurò l’uso del tradizionale aratro-chiodo.

In ogni modo, è indubbio che il forte aumento della produzione dovuto alla Rivoluzione agricola generò un forte incremento nel commercio ed un grande benessere nella popolazione al punto che tra il 1000 ed il 1300 la popolazione italiana si raddoppiò, in Francia, Germania ed Inghilterra addirittura triplicò, ed in tutta l’Europa crebbe da circa 38 a 73 milioni di abitanti.

 

Pasquale Montemurro

Accademico dei Georgofili

già Professore Ordinario Uniba

Su proposta dell’Assessore alla Cultura e al Turismo Massimo Bray, la Giunta regionale ha approvato un ulteriore pacchetto di misure finalizzate ad accompagnare la ripartenza del comparto Cultura che sta conoscendo in questa estate una straordinaria vitalità sull’intero territorio regionale.

Si tratta di un mix bilanciato di integrazione alle misure di aiuto e sostegno a fondo perduto per far fronte alla crisi e di co-finanziamento ad attività culturali, artistiche e di spettacolo, nonché di investimenti nella produzione cinematografica e audiovisiva. Per un valore complessivo di 10 milioni di euro.

  1. In particolare, d’intesa con l’Assessorato allo Sviluppo economico, nell’ambito della nuova misura “Custodiamo le imprese”da 50 milioni di euro complessivi, finalizzata a sovvenzionare le PMI pugliesi costrette dalla pandemia alla chiusura, è stata stanziata una dotazione di 5 milioni di euro da destinare ad integrazione degli avvisi “Custodiamo la Cultura 2.0” e “Custodiamo il Turismo 2.0” per far fronte alle grandi richieste già pervenute e introdurre ulteriori codici ATECO.

 

  1. In collaborazione poi con l’Autorità di Gestione del POR Puglia 2014-2020, sono state recuperate risorse rivenienti da economie della programmazione 2007-2013, per complessivi 1,3 milioni di euro, che saranno destinate, nella fase di ripartenza del comparto, ad un programma di interventi, in coerenza con il Piano Strategico della Cultura PiiiL Cultura in Pugliae con il Piano Strategico del Turismo Puglia365, tesi alla:

 

 

  • valorizzazione e fruizione degli attrattori culturali attraverso interventi di promozione dei prodotti cinematografici e audiovisivi all’interno di rassegne e festival anche di carattere internazionale (Apulia Cinefestival Network);

 

  • valorizzazione dei talenti e delle eccellenze della filiera della musica, attraverso interventi di sviluppo, sostegno e consolidamento della presenza del sistema culturale e creativo pugliese nel panorama nazionale e internazionale, anche mediante la commercializzazione e la distribuzione sul mercato delle produzioni originali pugliesi (PugliaSounds).

 

 

  1. Dopo i 10 milioni investiti solo nell’ultimo anno, sono stati stanziati altri 4 milioni di € per riaprire l’Apulia Film Fund - il fondo regionale gestito dall’Apulia Film Commission per il sostegno alle produzioni cinematografiche e audiovisive realizzate in Puglia. È già convocato il tavolo partenariale per concordare la nuova versione dell’Avviso pubblico che vedrà un abbassamento dei massimali di finanziamento e delle percentuali di rimborso, per favorire le produzioni di qualità e le PMI del Territorio che, negli ultimi anni, anche grazie al Film Fund, sono assai cresciute in competenze e professionalità

 

“Prosegue la strategia per traghettare il comparto pugliese della Cultura verso il rilancio e la ripartenza” - commenta soddisfatto l’Assessore alla Cultura e al Turismo Massimo Bray - “Dopo la robusta dotazione di ristori e sostegni erogati e in corso di erogazione a tutta la filiera della Cultura, della Creatività e dello Spettacolo per compensare le pesanti perdite di fatturato connesse alle chiusure causa COVID, ripartiamo con il co-finanziamento alle attività e alle produzioni, spaziando dalla musica, al cinema, all’audiovisivo, ai festival. Ma anche a bande da giro, luminaristi, fuochisti. Continuiamo in questo modo a custodire e prenderci cura della Cultura in Puglia nel modo migliore: facendo lavorare gli operatori, le imprese e i lavoratori del comparto. E contribuendo così attivamente alla ripartenza del sistema economico regionale”

 

In questa prospettiva, è attivo inoltre dal 30 luglio l’avviso “Promozione integrata del territorio attraverso la valorizzazione di tratti identitari / luminarie” che punta a sostenere - con una dotazione finanziaria pari a complessivi 730 mila euro - la realizzazione di installazioni di luminarie quale espressione di un artigianato artistico e di qualità particolarmente caratterizzante l’identità del Territorio e delle comunità pugliesi. Le luminarie potranno essere realizzate tra agosto 2021 e gennaio 2022, a fronte di un contributo regionale compreso tra 8.200 e 40.000 euro, a seconda del numero di Comuni coinvolti. Le proposte progettuali potranno pervenire entro le ore 13 del 10/8/2021, in modo da poter avviare subito le installazioni

 

“Nonostante il lavoro senza sosta svolto dagli Uffici nell’ultimo anno e mezzo per salvaguardare imprese e lavoro, agli inizi di Agosto continuiamo a sfornare avvisi pubblici e nuove misure per accompagnare la ripresa vorticosa delle attività culturali che sta caratterizzando in modo assai netto la ripartenza della Puglia, dopo la fase più drammatica della pandemia” sottolinea il Direttore del Dipartimento Turismo e Cultura della Regione Aldo Patruno “Misure che valgono oltre 11 milioni di euro e presuppongono a monte una grande sinergia con il Dipartimento dello Sviluppo Economico e con l’Autorità di Gestione del POR Puglia 2014-2020, oltre che un ottimo lavoro di squadra con gli Enti partecipati Teatro Pubblico Pugliese e Apulia Film Commission. A tutte queste strutture e ai loro lavoratori e lavoratrici va il mio più sentito ringraziamento”

 

"La cultura si fa strada" in  Puglia diventa a tutti gli effetti un asset strategico nella visione di una Regione che, se da un lato punta a incidere sulla bellezza e la competitività, dall'altro mira a creare occupazione stabile e a far vivere ogni territorio, dal più piccolo al più grande, 365 giorni l'anno.

La cultura si fa strada, avviata a giugno 2019, è la strategia regionale rivolta al potenziamento, alla diffusione, della conoscenza ma soprattutto della fruibilità dei propri attrattori culturali secondo una logica di partecipazione, condivisione e coinvolgimento territoriale.

A pochi mesi dalla sua presentazione, si è già fatta strada dimostrando di essere contenitore ideale per i contenuti culturali dei pugliesi, provando a rispondere all'esigenza diffusa di valorizzazione dei luoghi ai margini sociali, come le periferie che tanto hanno da dire ma che spesso non hanno gli strumenti giusti per farlo, e di quelli che, invece, pur essendo considerati "attrattori culturali", come per esempio i musei, non riescono ancora a pervadere l'anima delle comunità, non riescono a parlare con i giovani.

Oltre 15 progetti finanziati, cinque nuovi hub culturali, 11 istituti scolastici e 1120 bambini coinvolti, per un totale di oltre 800mila euro di investimento, questi i risultati dei primi sei mesi di attività della Cultura si fa strada.

"Con La cultura si fa strada - ha detto l'assessore regionale Loredana Capone - abbiamo voluto mettere insieme la pluralità delle voci di Puglia, facendo attenzione alle esigenze specifiche di ciascuna comunità, con un unico comune denominatore: lavorare insieme su un progetto di Puglia migliore, una Puglia di tutti e più forte, dinamica, competitiva. I risultati sono straordinari, la risposta di chi ha raccolto la nostra sfida ancora di più, e arrivano anche i dati a confermarlo: negli ultimi tre anni sono 5000 gli occupati in più in cultura. Ma questo, seppure ci riempia di gioia e soddisfazione, è per noi solo un punto di partenza. Stiamo già guardando alle nuove opportunità, abbiamo approvato proprio in questi giorni  la delibera che detta le linee programmatiche per un nuovo intervento. Si chiamerà Sthar-Lab e il primo passo sarà quello di recuperare, grazie ai Fondi Fesr, i 79 bellissimi progetti rimasti fuori per carenza di risorse nell'ambito del bando Street Art. E poi ancora – ha continuato la Capone - laboratori di fruizione per la valorizzazione  dei teatri storici e degli Habitat rupestri. E in cantiere ci sono altri nuovi progetti che punteranno ad avvicinare sempre più i Musei ai bambini, con attività che possano attrarre la loro attenzione come gli esperimenti, la scienza, la magia. Insomma, in un tempo e in una società in cui sono cambiate le aspettative sulla qualità della vita, i bisogni, i mercati, la domanda, e quindi, l'offerta, per la Puglia la cultura è l'ancora per costruire appartenenza, cittadinanza attiva ma anche economia e lavoro".

"La cultura si fa strada – ha aggiunto il consigliere regionale Enzo Colonna – potrebbe rappresentare in qualche modo un grande test collettivo e partecipato che abbiamo voluto fare per verificare la bontà dell'idea, dell'azione proposta. Siamo partiti con pochi soldi del bilancio autonomo per sondare la risposta dei territori e i loro bisogni. Beh si può dire che la risposta è stata, come più volte ribadito oggi, più che soddisfacente. Oggi ripartiamo con una spinta e una convinzione maggiore, consapevoli che la politica deve significare anche contaminazione di linguaggi diversi perché solo così si possono generare progresso e ritrovarsi in una comunità".

Hanno partecipato alla conferenza stampa Silvia Pellegrini, dirigente regionale Sezione valorizzazione del Territorio, Simonetta Dellomonaco, presidente di Apulia Film Commission Puglia che ha contribuito alla realizzazione della strategia e i rappresentanti istituzionali e delle Fondazioni coinvolti a vario titolo nei progetti.

La strategia della Cultura si fa strada è composta da quattro misure:

dal bando rivolto ai Comuni, alle scuole e alle Università per la promozione e il sostegno della street art come occasione per rigenerare e riqualificare in chiave culturale i luoghi; al progetto "I Musei raccontano la Puglia", per fare dei musei un prodotto culturale in grado di coinvolgere attivamente le comunità a partire dai bambini; a "I Musei che portano a Matera attraversando il Salento" che con un suggestivo viaggio che percorre le ferrovie locali dalla Murgia al Salento punta a promuovere sempre più la conoscenza dei beni culturali che questi luoghi custodiscono;  all'avviso "I luoghi della memoria" finalizzato a diffondere la conoscenza e la fruizione di beni e luoghi della cultura che hanno segnato la storia del Novecento in Puglia.

Vocabolari, tesi di laurea, racconti leggendari, poesie e testi teatrali ispirati a fatti realmente accaduti: sono queste alcune delle opere vincitrici del premio letterario nazionale “Salva la tua lingua locale”; fra gli argomenti temi classici quali, la giovinezza, lo scorrere inesorabile del tempo, l’emigrazione, ma anche commedie scanzonate ed un viaggio alla scoperta della capitale.

La cerimonia di premiazione della settima edizione del concorso si è celebrata, stamane, nella sala della Protomoteca del Campidoglio a Roma. Complessivamente sono 500 le opere presentate, 250 i partecipanti e 55 i finalisti selezionati.

Nel corso della manifestazione sono stati svelati i vincitori delle sezioni (poesia e prosa edita, poesia e prosa inedita, teatro inedito e musica) e della prima edizione del premio “Tullio De Mauro” che, fino alla sua scomparsa, ha ricoperto il ruolo di presidente onorario del concorso. Il riconoscimento, dedicato a lavori scientifici editi o inediti (saggi, tesi di laurea, studi su dialetti e/o lingue locali e dizionari), è stato consegnato alla presenza della prof.ssa Silvana Ferreri. L’edizione 2019 si contraddistingue anche per l’istituzione della sezione “Teatro inedito” .

Intervenendo nel corso della cerimonia, il presidente dell’Unpli, Antonino La Spina ha sottolineato l’importanza dei dialetti e delle lingue locali che “rappresentano l’identità culturale ed un legame inscindibile con i territori” evidenziando anche la “continua crescita, anche nella qualità, di un premio che è sempre più ambito”. “L’istituzione di una sezione dedicata a De Mauro “rappresenta – ha proseguito - un sentito riconoscimento per l’opera compiuta da grande linguista ed anche per il prezioso contributo nel ruolo di presidente onorario di Salva la tua lingua locale”.

Per Bruno Manzi, presidente del Consiglio nazionale di Ali Autonomie Locali Italiane: “Il premio, nella sua evoluzione, si conferma un'opportunità per le comunità locali di misurarsi con il loro grado di coesione e di integrazione. La crescita della partecipazione e le nuove sezioni, il teatro inedito ed il premio dedicato a De Mauro, testimoniano l'importanza dell'iniziativa”.

Per il senatore questore Antonio De Poli, che ha fatto pervenire un indirizzo di saluto: "il Premio 'Salva la tua lingua locale' intende restituire il giusto valore a questo grande patrimonio immateriale che sono le lingue e dei dialetti locali, del nostro Paese. I nostri dialetti sono tanti quanti i campanili e le piazze dei nostri bellissimi borghi e rappresentano la nostra cultura".

La cerimonia di premiazione è stata presentata dalla conduttrice e giornalista Rai, Veronica Gatto.

Alle prime sette edizioni del concorso letterario hanno partecipato oltre 2500 autori. “Salva la tua lingua locale” è stato istituito dall’Unione Nazionale delle Pro Loco (Unpli) e Legautonomie Lazio ed è organizzato in collaborazione con il Centro Internazionale Eugenio Montale e l’Ong “Eip-Scuola Strumento di Pace”.

Nel corso della manifestazione sono state attribuite anche le menzioni ad associazioni Pro Loco Unpli per la diffusione del premio.

Di seguito i vincitori delle singole sezioni.

PREMIO DE MAURO. Lina Cavallo Conversano, “Le rècule e lle palòre”. Grammatica e vocabolario del vernacolo di Sandonaci, Galatina, Mario Congedo 2012. Puglia.

POESIA EDITA. Ornella Fiorini, Daniela Raimondi, “Forestér”. Ed. Punto a Capo, 2019. Lombardia – mantovano/ostigliese.

PROSA EDITA. Filippo Di Giacomo, “M?skìgli?”, Ed. Gedi, 2019. Basilicata – francavillese.

POESIA INEDITA. Aldo Ronchin (veneto-trevigiano), “Co ‘e man vode”. Veneto.

PROSA INEDITA. Benedetto Bagnani (dialetto di Subiaco – RM), “la cercia ‘e pampanu”. Lazio

TEATRO INEDITO. Francesco Marcorelli, “Elvira la levatrice”, Compagnia teatrale dialettale “i teatrandi” (dialetto di Rignano Flaminio – RM). Lazio.

MUSICA - Eleonora Bordonaro, “Cuttuni e lamé” (siciliano e galloitalico di San Fratello – ME). Sicilia.

 

Le giurie. Il presidente onorario del premio è Giovanni Solimine, docente universitario, direttore del dipartimento di “Scienze documentarie, linguistico-filologiche e librarie e geografiche” de La Sapienza di Roma e presidente della Fondazione “Maria e Goffredo Bellonci” che si occupa di promozione della lettura e organizza il “Premio Strega”.

Le opere delle sezioni “prosa”, “poesia” e per il premio “Tullio De Mauro” sono state valutate dalla giuria composta da docenti e linguisti, presieduta dal docente universitario Salvatore Trovato e composta da: Franco Brevini, Patrizia Del Puente, Luca Lorenzetti, Luigi Manzi, Plinio Perilli, Giovanni Ruffino, Giancarlo Schirru, Giovanni Tesio, Angelo Zito.

La selezione della sezione musica è stata curata dalla giuria presieduta da Toni Cosenza e composta da: Andrea Carpi, Marco Rho, Pasquale Menchise, Sonia Meurer, Matteo Persica, Paolo Portone, Elisa Tonelli, Tonino Tosto.

“Salva la tua lingua locale” nel corso delle edizioni ha ricevuto il patrocinio del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati e un premio di rappresentanza della Presidenza della Repubblica.

 

 

 

 

 

 

Francigena: Via per Roma, Santiago, Gerusalemme” è il titolo del convegno in programma dall' 11 al 13 ottobre Monte Sant'Angelo a 25 anni dalla certificazione della Via Francigena ad “Itinerario culturale del Consiglio d'Europa” (1994), alla vigilia dell'estensione della certificazione sino in Puglia verso Gerusalemme e all'inizio dell'iter di candidatura a patrimonio UNESCO, il convegno rappresenta un momento cruciale nella storia della Via Francigena e nella riscoperta del suo valore universale.

Il convegno, organizzato da Regione Puglia, Associazione Europea Vie Francigene (AEVF)Centro Italiano di Studi Compostellani e Università degli Studi di  Bari, si apre venerdì 11 ottobre alle 15.30 nella biblioteca comunale Angelillis, con Loredana Capone , Assessore regionale Industria turistica e culturale, Raffaele Piemontese, Assessore al Bilancio della Regione Puglia, Pierpaolo D'Arienzo , sindaco di Monte Sant'Angelo e Padre L. Suchy, Rettore del Santuario di San Michele Arcangelo,. Dopo i saluti istituzionali, seguiranno le introduzioni di Aldo Patruno Direttore Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio Regione Puglia, Paolo Ponzio, Università degli Studi di Bari – Coordinatore Piano strategico regionale “PiiiLCulturainPuglia” e Massimo Tedeschi per l'Associazione Europea delle Vie Francigene.

Tra i relatori in apertura dei lavori è previsto l'intervento di: Paolo Caucci Von Saucken della Confraternita di San Jacopo di Compostela con un focus sul tema “La Francigena e le peregrinationes maiores”, Giorgio Otranto “Il cammino di San Michele dall’Oriente al Gargano, all’Europa centro settentrionale” e Renato Stopani “La Via Francigena: punto di incontro e saldatura degli itinerari delle peregrinationes majores”.

I momenti di dibattito scientifico previsti, sono mirati a riflettere sulla natura stessa dell'Itinerario, culturale europeo della Via Francigena che si riscopre rete di itinerari storici che collegano Santiago di Compostela, Roma e Gerusalemme, le tre Peregrinationes Maiores per eccellenza.

La tre giorni vede la partecipazione di esperti, studiosi internazionali e istituzioni che animeranno il convegno incentrato sulle giornate di studio e lavoro con un focus sul tema: “Le vie di pellegrinaggio: per Santiago, per Roma, per Gerusalemme” e una Tavola rotonda sugli itinerari culturali: dalla storia uno sviluppo per il presente. com.

Multidisciplinarietà, Innovazione, internazionalizzazione, partecipazione, accessibilità. Tornano, si ripetono come un bel mantra le parole chiave per il Festival Castel dei Mondi che si presenta anche quest’anno come piattaforma che “esplora la scena contemporanea nelle arti, osserva e presenta quanto di più nuovo e originale che la creatività internazionale produce. Cercare, insomma, dove gli altri non guardano”.

 Si annuncia così la 23ma edizione del Festival Internazionale di Andria Castel dei Mondi, fino al 22 settembre, rassegna della Città di Andria, sostenuta da Regione Puglia – Assessorato Industria turistica e culturale, Gestione e valorizzazione dei beni culturali e organizzato dal Teatro Pubblico Pugliese. Un Festival che osserva e presenta quanto di più nuovo e originale la creatività internazionale produce, da Collectif berlin, a I sacchi di sabbia, alla prima europea di The Hex di Karma Fields https://youtu.be/dyC7L_dtScI , Museum of the Moon (quarta tappa in Puglia), a Federico Sacchi (progetto Rediscovery), Lucido Sottile e altre produzioni che possono essere osservate scorrendo il programma. Diverse le location scelte in città, Mater Gratiae, Palazzo Ducale, Chiesa di San Domenico, Piazza Catuma, Chiostro San Francesco,

Apre il Festival, Perhaps all the dragons, il lavoro di Collectif berlin, capolavoro di

di Berlin (Bart Baele, Yves Degryse), 4/5/6 settembre (Andria Mater Gratiae 17.30/19.00/20.30/22.00), lavoro che è valso al duo belga riconoscimenti unanimi di pubblico e critica (e ha superato ad oggi le 600 repliche in tutto il mondo) – racconta trenta storie, raccolte in diversi paesi e trasformate in altrettanti monologhi video e inserite in una costruzione drammaturgica che le mette in relazione tra di loro.

 Seguirà I Sacchi di Sabbia, con il testo scritto insieme a Massimiliano Civica I dialoghi degli dei (6/7 settembre, Palazzo Ducale) un divertissement squisitamente

letterario, in cui l'autore, attingendo dal patrimonio del mito, offre una rappresentazione originale, ironica, sorprendentemente quotidiana della cosmogonia classica. Gli scontri familiari tra Zeus e Era, le continue lagnanze per le malefatte di Eros, i pettegolezzi tra Dioniso, Ermes ed Apollo resistono alla sfida del tempo. Per la prima volta I Sacchi di Sabbia e Massimiliano Civica – con il sostegno della Compagnia Lombardi-Tiezzi – si interrogano proprio sul senso profondo della parola "intrattenimento”. Da segnalare il documentario dal vivo del musicteller Federico Sacchi: Talk Talk Before the Silence che racconta una delle più affascinanti meteore del rock: la band di Mark Hollis. Un gruppo di culto (It’s My Life, Such a Shame) che ha vissuto una breve, intensa parabola inversa dalle vette del pop dei primi anni ’80 alla scomparsa dalle scene (11 settembre Palazzo Ducale). Da non perdere il 12 e 13 settembre in Piazza Catuma la Festa finale del Festival con lo spettacolo The Hex del dj performer Karma Fields. In esclusiva europea. Una serata dance electro dance all'interno di un pentagono sulle cui pareti vengono ritratte in 3d algoritmi e sistemi informatici.

E dal 9 al 22 settembre nella Chiesa di San Domenico (my-moon.org): Museum of the Moon, la nuova opera dell’artista britannico Luke Jerram. Una mega installazione che permette di osservare la luna, un diametro di 7 metri, esternamente costituita dal “linguaggio figurato” dettagliato della superficie lunare in 120 dpi, fornito dalla NASA, su scala 1:500,000. L’installazione audio surround è il frutto della fusione tra l’immaginario lunare, la luce lunare ed una composizione musicale del compositore Dan Jones, vincitore dei premi BAFTA e Ivor Novello.

Tra le altre proposte (undici spettacoli) anche la nostra Roberta Ferrara (Equilibrio Dinamico): Young heart run free (8 settembre Chiostro di San Francesco) e, stesso giorno, ma in Piazza Catuma, Stupor, di Opera Teatro di Melfi, diretta da Giampiero Francese, allestito nell’ambito dei progetti per Matera Capitale Europea della Cultura. Tra un quadro e l’altro, le immagini e la danza di Elisa Barucchieri.

Ci sarà una OFF edition dal 9 al 13 settembre anche a Trani e Barletta, oltre che ad Andria: il Southsidestory/The B-side of Casteldeimondi a cura di Piergiorgio Guarini; dal 9 al 13 settembre (Se Boon – Andria/Salto dell'Acciuga – Trani/Il Vecchio e il Mare – Trani/ ¿Qué tal? Tapas & Drinks – Andria/ Summer White Beach – Barletta). Una sorta di dopofestival, un format all'insegna del divertimento, della musica e dei sapori esotici per promuovere i valori di contaminazione e integrazione tra culture diverse e valorizzare la creatività del nostro territorio. Poi, Khuan met Vendelie + Pledge con Dismembered, il 9 settembre a Palazzo Ducale, un progetto musicale nel quale convergono le esperienze di musicisti, cantanti ed autori provenienti da diverse latitudini formative.

 

Per la quattordicesima edizione del Women’s Fiction Festival, il premio letterario “La Baccante”, attribuito ogni anno a un personaggio di fama internazionale per il suo apporto alla narrativa femminile in Italia e nel mondo, verrà assegnato a Beatrice Masini. È un premio alla profondità del suo sguardo, alla cura con cui anima il mondo editoriale, all’eclettismo della sua professionalità.

Il settore "attività culturali e sport" della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha analizzato le disposizioni contenute nella Legge di Bilancio 2018.  Un lavoro che ha portato all'elaborazione di un quadro sinottico delle norme che in diversa misura incidono su tali settori. La tabella identifica i diversi passaggi del dsipositivo della manovra , indicando il riferimento di legge , articolo e comma, e l'oggetto della norma, proponendo poi una sintesi espèlicativa del suo contenuto. 

Riflettori sui dialetti e lingue locali d’Italia, dal Trentino alla Sicilia, passando per l’intera penisola; li ha accesi il premio letterario nazionale “Salva la tua lingua locale” con l'ufficializzazione dei vincitori delle cinque categorie (poesia edita e inedita, prosa edita e inedita, musica). La cerimonia si è svolta oggi nella sala della Protomoteca, in Campidoglio a Roma.

Il 26 Ottobre prende il via la rassegna  “Grazie Italia” che intende trasformare l’Italia in un “Paradiso terrestre”, patrocinata dal Padiglione Guatemala - 57^ Biennale di Venezia, curata da Stefania Pieralice e Gianni Dunil,  presso le Gallerie del Piano Nobile dello storico Palazzo Albrizzi Capello a Venezia sede dello stesso Padiglione.

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