Il Report di Veneto Agricoltura: ancora in calo nel 2016 il volume delle merci scambiate nei mercati ortofrutticoli veneti, rimasto sotto il milione di tonnellate (933mila), come pure il valore complessivo degli scambi (920 mln/€). Al primo posto gli ortaggi, poi frutta. Riprendono però le esportazioni. Import/export, Veneto piattaforma di rilancio.
I microortaggi di soia, chia, colza, girasole e lino contengono acidi grassi essenziali di tipo omega-6 (in particolare l’acido linoleico) e omega-3 (soprattutto l’acido alfa-linolenico). È quanto emerge dai risultati di una ricerca condotta dall’Università di Bari.
Microortaggi di chia, colza e girasole.
Nell’arco di circa tre decenni, i microortaggi, plantule raccolte pochi giorni dopo la germinazione e ottenute da semi di piante edibili normalmente consumate nella forma matura, hanno fatto molta strada in termini di importanza per la gastronomia e la nutrizione umana.
Da semplici curiosità culinarie, proposte alla fine degli anni Ottanta da chef californiani per guarnire ed abbellire i loro piatti, essi sono infatti diventati oggetto di crescente interesse per la capacità di fornire composti benefici per l’uomo, come vitamine, carotenoidi, fenoli, glucosinolati, spesso presenti in quantità superiori a quelle dei corrispondenti prodotti maturi. In virtù di ciò, nonché della possibilità di essere cresciuti in spazi ristretti e raccolti in tempi relativamente brevi, ne è stata ipotizzata anche la coltivazione in stazioni orbitanti o colonie spaziali, al fine di contribuire ad una sana alimentazione degli astronauti con prodotti naturali vegetali.
Microortaggi di lino e soia.
In un recente studio, pubblicato sulla rivista internazionale Journal of Agricultural and Food Chemistry dell’American Chemical Society, due gruppi di ricerca afferenti ai dipartimenti di Chimica e Scienze Agro-Ambientali e Territoriali dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro hanno aperto un possibile nuovo fronte di interesse in questo contesto. Infatti, i ricercatori hanno preso in esame i microortaggi di soia, chia, lino, girasole e colza, piante di cui vengono sfruttati a scopo alimentare prevalentemente i semi, o tal quali o per estrarne olii. Lo studio ha analizzato la componente lipidica dei cinque tipi di microortaggio, in particolare i glicerofosfolipidi, costituenti fondamentali delle membrane biologiche, caratterizzati dalla presenza nella loro struttura di un’unità di glicerolo legata ad un gruppo polare e a due acidi grassi a lunga catena. Avvalendosi di un metodo di analisi avanzato, basato sull’accoppiamento fra la cromatografia liquida ad interazione idrofila e la spettrometria di massa in trasformata di Fourier (HILIC-FTMS), i ricercatori hanno riconosciuto nelle cinque tipologie di microortaggio circa 60 diversi glicerofosfolipidi nella loro forma intatta, suddivisi in quattro classi principali, in base alla natura del gruppo polare: fosfatidil-coline (PC), -etanolammine (PE), -gliceroli (PG), -inositoli (PI).
Attraverso la quantificazione è stato possibile evidenziare un contenuto rilevante (fino a 500-600 mg totali per 100 g di microortaggio liofilizzato) di tali composti soprattutto nei microortaggi di chia, lino e colza. Inoltre, nei cinque microortaggi è stata osservata una specifica distribuzione quantitativa delle quattro classi di composti.
Distribuzione percentuale delle concentrazioni delle quattro principali classi di glicerofosfolipidi individuate nei microortaggi di piante oleaginose: fosfatidil-coline (PC), -etanolammine (PE), -gliceroli (PG) e -inositoli (PI).
Lo studio delle strutture dei glicerofosfolipidi ha messo in luce la frequente presenza in esse di acidi grassi essenziali di tipo omega-6, in particolare l’acido linoleico, e omega-3, soprattutto l’acido alfa-linolenico. Il confronto con studi precedenti, dedicati al profilo lipidico dei semi delle cinque piante in esame, ha evidenziato la tendenza all’aumento della quantità di acido alfa-linolenico nei microortaggi rispetto ai semi. L’effetto è risultato particolarmente evidente nella micro chia, in cui è stato stimato un quantitativo di circa 160 mg di acido alfa-linolenico per 100 g di prodotto liofilizzato, una quantità non trascurabile rispetto al fabbisogno giornaliero umano di tale composto, stimato fra 1 e 2 g.
Lo studio apre nuove stimolanti prospettive nel già vivace contesto di ricerca sui microortaggi, suggerendo la possibilità di considerare quelli ottenuti da piante oleaginose come fonti aggiuntive di acidi grassi essenziali nella dieta quotidiana, un aspetto che potrebbe rivelarsi particolarmente interessante nell’ambito di diete di tipo vegetariano o vegano.
Riferimento bibliografico:
Castellaneta A., Losito I., Leoni B., Santamaria P., Calvano C.D., Cataldi T.R.I., 2022. Glycerophospholipidomics of five edible oleaginous microgreens. Journal of Agricultural and Food Chemistry, , https://doi.org/10.1021/acs.jafc.1c07754.
Contatti:
Tommaso Cataldi (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)
Ilario Losito (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)
Dipartimento di Chimica
Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Pietro Santamaria (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)
Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali e Territoriali
Università degli Studi di Bari Aldo Morov
L’Italia può tornare leader nella produzione ed esportazione di ortofrutta di qualità utilizzando il canale della Grande distribuzione organizzata: a patto di investire in ricerca per l’innovazione varietale, in logistica ed intermodalità per facilitare gli scambi. Grazie a scelte politiche oculate e attente sia alla domanda internazionale che alla grande e variegata offerta che si produce nell’intero Paese.
E’ questo il messaggio che giunge oggi da Berlino, dove ha riscosso grande successo di pubblico il convegno “Il futuro dell’Ortofrutta italiana nella Gdo europea” organizzato da Confagricoltura Salerno al Fruit Logistica 2019.
Hanno preso parte all’incontro anche l’ambasciatore italiano a Berlino, Luigi Mattiolo, che ha fatto gli onori di casa, e la sottosegretaria alle politiche agricole Antonella Pesce, intervenuta insieme con i relatori del convegno. Hanno parlato Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura, Franco Alfieri, capo della segreteria del presidente della Regione Campania, Antonio Costantino, presidente Confagricoltura Salerno, Claudio Mazzini, Responsabile commerciale freschissimi CoopItalia, Gennaro Velardo, presidente Italia Ortofrutta, Giovanni De Angelis, presidente Anicav, Valentino Di Pisa, presidente Fedagromercati.
Claudio Mazzini di coop Italia ha ricordato come “L’innovazione agricola è necessaria per riprenderci quelle eccellenze che il mondo in realtà ci riconosce ancora”, citando il caso dell’ uva Italia. Questo perché è grazie all’innovazione varietale che si riesce a tenere testa efficacemente all’evoluzione dei gusti che la Gdo rappresenta con grande immediatezza.
Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura e Franco Alfieri per Regione Campania, hanno convenuto su un’esigenza: vanno ottimizzati i tempi della logistica in una condizione nella quale le infrastrutture di trasporto su gomma sono ancora molto rilevanti, e dove risultano insostituibili sui campi e nei punti vendita della Gdo. E’ pertanto necessario sviluppare ancora meglio l’intermodalità.
Antonio Costantino, presidente di Confagricoltura Salerno, ha posto l’attenzione sull’assenza di una strategia politica sull’ortofrutta “Oggi diventata assolutamente necessaria”. Su tanto concorda Alfieri ed aggiunge: “Anche il Distretto agroalimentare della Provincia di Salerno, al quale Confagricoltura sta lavorando, ben venga nel costruire le condizioni di sviluppo e rilancio del comparto.”
Il presidente di Italia ortofrutta, Gennaro Velardo e la sottosegretaria Antonella Pesce hanno auspicato che il tavolo ministeriale sull’ortofrutta possa essere veramente un luogo di confronto tra i diversi attori della filiera e di conoscenza del settore mediante il catasto ortofrutticolo recentemente varato dalla legge di bilancio.
L’auspicio finale che viene fuori da tutti gli interventi è che l’Italia si impossessi del ruolo leader che le tocca in Europa come produttrice di ortofrutta di qualità anche attraverso un evento fieristico di promozione che – al pari o di più del Fruit Logistica – possa concorrere a livello mondiale sul proprio territorio nazionale. Al termine si è tenuto uno show - cooking dello chef Gennaro Esposito.
«L’uso responsabile delle parole» è stato il tema della quarta assemblea nazionale del Forum Bambini e Mass Media svoltasi il 10 e l’11 aprile scorsi a Bari nell’aula Aldo Moro della Facoltà di Giurisprudenza. Il forum è promosso dall'UCSI Puglia, dalla Presidenza del Consiglio Regionale della Puglia, dall’Ufficio del Garante dei Diritti per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Puglia, dal Comune di Bari, dall’Università degli Studi di Bari, dall’Ordine dei Giornalisti di Puglia, dall’Arcidiocesi di Bari-Bitonto, ed è gestito dal Circolo delle Comunicazioni Sociali “Vito Maurogiovanni”.
All’importante iniziativa, curata dal giornalista Rai Enzo Quarto, hanno partecipato numerosi relatori tra cui la prof.ssa Consuelo Martinez Sicluna y Sepulveda, dell’Universidad Complutense di Madrid che ha parlato dell’uso responsabile delle parole in politica, Piero Damosso, caporedattore centrale del Tg1 Mattina, Valerio Cataldi, Presidente della Carta di Roma e il prof. Filippo Silvestri dell’Università di Bari.
Presenti oltre 200 giovani in rappresentanza di 5 licei e del corso di laurea in Scienze delle Comunicazioni e numerosi giornalisti della carta stampata e della televisione.
In apertura gli interventi di saluto dell’Arcivescovo di Bari, mons. Francesco Cacucci, del Rettore dell’Università di Bari prof. Antonio Felice Uricchio, del Presidente dell’Ordine dei Giornalisti Piero Ricci e del Garante dei Diritti per l’infanzia e l’adolescenza Ludovico Abbaticchio.
Nella seconda giornata con la partecipazione di studenti di 13 scuole medie, si è svolto un ampio dibattito con quattro relatori: Francesco Minervini, docente di Letteratura italiana Università-Bari, sul tema “L’evoluzione delle parole dalla polis alla globalizzazione”; Filippo Mittino, Psicoterapeuta Istituto Minotauro-Milano sul tema “Le parole nel conflitto generazionale”; Claudio Burgio, cappellano del carcere minorile Beccaria-Milano sul tema “Le parole della relazione nella devianza”; Monica Pietrangeli, giornalista Rai e pari opportunità Usigrai sul tema “Le parole di condivisione sociale ed educativa”.