Musical: il Duello di Norimberga

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Corre l’anno 1673 e nel Regno di Napoli ci sono due importanti casate: Il Ducato di Noja e la Contea di Conversano. Confinanti come territori, ma sempre in rivalità negli interessi, i Duchi di Noja e i Conti di Conversano sono sempre in guerra tra loro.

Il “Casus belli” che li porterà al duello, viene dato dalla proprietà di un bosco nelle campagne tra Rutigliano, Conversano e Casamassima: il “Bosco di Pannicelli” che viene acquistato dal Duca di Noja, ma in quel momento è sotto la giurisdizione del Conte di Conversano che non accetta di lasciare il bosco nelle mani del suo rivale.

Questo affronto non piace al Duca che dà mandato ai suoi uomini di prendere un vinaio di Castellana Grotte, grande amico del Conte, e di tagliargli orecchie e naso.

Il Conte, infuriato da questo modo di fare del Duca, rimugina odio cercando il modo per attuare la sua vendetta. Decide così, di sorprendere il Duca mentre dorme nella sua camera da letto, insieme a sua moglie, la Duchessa Donna Teresa del Giudice. Qualche mese dopo questi eventi, il Duca Giovanni Carafa muore di crepacuore nel castello di Bari dov’erasi rifugiato.

Gli subentra il fratello Francesco Maria Carafa che rileva il titolo di Duca di Noja e che si reca subito dall’Intendente di Terra di Bari, rappresentante del Re di Napoli, perché intervenga per porre fine al contenzioso. L’Intendente dichiara di non avere armi per poter intervenire, lanciando come una pietra nello stagno, l’ipotesi di un Duello. Sebbene all’epoca fosse l’unico modo per risolvere simili contenziosi, la Chiesa Cattolica bandiva lo spargimento di sangue, pena la sottrazione di tutti gli averi, la cancellazione dei titoli nobiliari, fino a ridurli alla povertà assoluta.

Per la rabbia che si porta dentro, il Conte di Conversano trasferitosi a Norimberga in Germania, dov’erasi rifugiato per sfuggire agli strali della legge, decide di risolvere il problema e con un colpo di mano promulga un “Bando” di sfida all’ormai Duca di Noja don Francesco Maria Carafa.

A questo punto il Duca si vede “costretto” a rispondere alla chiamata e dà mandato ai suoi servi di organizzare il viaggio, un cammino lungo e non privo di difficoltà.

Finalmente arriva il giorno designato per questo famigerato Duello: è il 5 di Novembre del 1673.

Al Lazzaretto, laddove si svolse il particolare duello con spada e pugnale, cosa mai vista prima nelle terre germaniche, si radunano migliaia di persone giunte da ogni dove, nobiltà e popolo dell’Alemagna e dei dintorni.

Devon battersi tanto, sino “all’ultimo sangue”, ovvero fino a che uno di essi rimanesse morto sul campo dello scontro. Ad intercessione di ragguardevoli cavalieri e la mediazione del Borgomastro, del Giudice e dei Padrini di entrambi, viene stabilito che il duello cessi quando uno dei due venga ferito, passando così al “primo sangue”.

Il Duello può avere inizio.

Gli assalti sono molto violenti, il Duca con la spada strappa la camicia al Conte ma non lo ferisce. Dopo il cambio della camicia il Duello ricomincia, ma diventa sempre meno duro tanto che, quando il Conte ferisce al braccio destro l’avversario, si reca da lui sconfortato quasi chiedendogli scusa per quello che è successo. Il Duca, pur ferito, vuole continuare ma non riesce più ad impugnare la spada e, soprattutto per rispetto della parola data, lo scontro qui viene fermato.

Mentre la storia dei tempi racconta quanto appena descritto, le terre del barese vedono protagonisti di una storia d’amore, simile all’opera Shakespeariana di Romeo e Giulietta, Dorotea sorella del Conte di Conversano e Rodolfo fratello del Duca di Noja. Lei destinata a diventare suora e lui avviato alla carriera militare.

Ma il destino ha in serbo grosse novità rispetto a quello prefissato dalle famiglie.

Si innamorano perdutamente tanto che lui, ne organizza un “Rapimento”. Una notte, in accordo con lei, si introduce nel Convento di San Benedetto e la rapisce.

Si recano a San Vito di Polignano dove, in una Chiesa, c’è ad attenderli un frate che, benedicendoli, li unisce in matrimonio.

Questa bella “storia vera” è stata raccontata nel musical IL DUELLO DI NORIMBERGA, pregevole spettacolo tenutosi a Noicàttaro in provincia di Bari.

Ideatore, produttore, regista, musicante e scrittore delle liriche, oltre ad essere coordinatore dell’intero progetto è stato Nicola Suglia.

Le musiche travolgenti, la metrica e le liriche che lasciano ben intendere il significato di ogni singolo brano, le scenografie dirette da Stefano Merlo e i costumi disegnati e realizzati da Angela Gassi che ben si allineano al periodo storico del Duello, sono stati elementi importanti del successo di questa opera rock, cantata tutta dal vivo. Il racconto della storia del territorio nel periodo del fine 1600, portato sul palcoscenico per lanciare un messaggio fatto di pace e non di sfida, di amore e non di odio, di collaborazione e non di competizione. 

Col suo motto Nicola Suglia ha sottolineato che "si vive di collaborazioni, perché da soli non si va da nessuna parte!" e questo ha fatto si che tutto lo spettacolo funzionasse nel migliore dei modi. 

Il suo braccio destro, Gianclaudio Madio, presidente di Kumanta Accademy, arrangiatore e vocal coach, che ha vestito anche i panni del Conte don Giulio Antonio Acquaviva d’Aragona, ha sfidato a duello don Francesco Maria Carafa della Stadera, magistralmente rappresentato dallo stesso Nicola Suglia. 

Katy Desario, apprezzatissima cantante di fama nazionale, ma sempre in giro con tournée anche all'estero, ha vestito i panni della duchessa Donna Teresa Del Giudice. E poi, Francesco Strambelli nei panni dell’Intendente di Terra di Bari, protagonista in tanti musical con compagnie regionali. Maria Laura Masotti e Daniele Ernani che hanno ben saputo interpretare i ruoli di Dorotea e di Rodolfo. A questi cantanti, il regista Nicola Suglia ha scelto di aggiungere Daniele Ciavarella, attore professionista nel ruolo di Narratore, una figura “trasparente” ai personaggi, ma significativa per il pubblico, che con la sua eleganza e la sua voce baritonale, ha dato un tocco di classe all’opera moderna Il Duello di Norimberga. 

Alla fine sono stati tutti questi ingredienti, sapientemente amalgamati da Nicola Suglia che, dopo tante notti passate a scrivere e a musicare l’opera, hanno tirato fuori un ottimo risultato, pronto ad approdare sui palcoscenici di altre città.