Una giornata mondiale quasi tutta al femminile Desertificazione e siccità: sempre più degrado delle risorse naturali

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La giornata mondiale per la lotta contro la desertificazione e la siccità (DD-day 2023), istituita nel 1994 dalle Nazioni Unite, anche quest’anno ha inteso  promuovere (il 17 giugno) la consapevolezza pubblica degli sforzi internazionali per combattere la desertificazione, la perdita di fertilità del suolo e il conseguente degrado delle risorse naturali causati dalle attività umane (inquinamento, eccessivo sfruttamento delle terre, sovrapascolamento, deforestazione, incendi, irrigazione con acque saline).

La giornata è un momento unico per ricordare che per combattere il degrado dei suoli è necessario il coinvolgimento e la cooperazione delle comunità a tutti i livelli.

Quest’anno il tema della giornata è stato “Her Land. Her rights”: il fulcro è sui diritti alla terra delle donne quale elemento chiave per raggiungere gli obiettivi globali connessi dell'uguaglianza di genere e della neutralità del degrado del suolo entro il 2030.

Laddove la terra rappresenta la risorsa economica più importante per la maggior parte delle comunità rurali povere, le donne di tutto il mondo hanno meno possibilità di possedere o gestire la proprietà terriera rispetto agli uomini, il che le espone a povertà, fame, violenza di genere e migrazioni.

A Sassari, il Dipartimento di Agraria e il Nucleo di Ricerca sulla Desertificazione dell’Università in collaborazione con l’Istituto per la protezione sostenibile delle piante (Cnr-Ipsp), DesertNet International (DNI), il Global Network of Dryland Research Institutes (GNDRI) e con il patrocinio della UNCCD, hanno celebrato il DD-day 2023 con un evento internazionale che ha coinvolto esponenti del mondo della ricerca e della società civile impegnate e impegnati nella salvaguardia delle risorse idriche e nella lotta contro la desertificazione e il degrado dei suoli.

Per quanto riguarda la siccita? é confermato il trend crescente: nel 2022 circa il 20% del territorio nazionale versa in condizioni di siccita? estrema e circa il 40% in siccita? severa e moderata. In termini di persistenza delle condizioni di siccita?, il 2022 risulta in Italia il terzo per gravita?, preceduto solo dal 1990 e dal 2002.

Il 2023 si conferma invece  un’annata idricamente in recupero (anche se limitato) nelle regioni del  nord e del  centro del nostro Paese, mentre ricca per la Basilicata, che vede incrementare il volume d’acqua contenuta negli invasi (+5,5 milioni di metri cubi) anche ad inizio estate, quando normalmente vengono utilizzati grandi quantitativi di risorsa per l’irrigazione; lo scarto positivo con il 2022 sale così a 75 milioni e mezzo di metri cubi.

 

In Puglia tale surplus idrico è addirittura superiore negli invasi del foggiano (+76 milioni e mezzo di metri cubi); complici le condizioni climatiche, è significativo notare la grande differenza d’acqua ad uso irriguo, prelevata in questa settimana e nello stesso periodo del 2022: mc. 870.000 contro gli oltre 11 milioni e mezzo dello scorso anno.