Agricoltura: firmata la Carta del Biologico di Bergamo

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Si è svolto, nell'ambito degli eventi G7, il convegno "Il biologico come modello di sistemi agricoli sostenibili", ed è stata l'occasione per presentare "La Carta del biologico di Bergamo".

Si tratta di una dichiarazione comune per dare rilievo all'agricoltura biologica come strumento di trasformazione dei sistemi agricoli mondiali per il contrasto ai cambiamenti climatici e per la lotta alla fame. La Carta mira anche a riconoscere il ruolo svolto dagli agricoltori nella tutela e salvaguardia all’ambiente, della biodiversità e del paesaggio rurale.
La Carta mira anche a riconoscere il ruolo svolto dagli agricoltori nella tutela e salvaguardia all'ambiente, della biodiversità e del paesaggio rurale.
“Il modello agricolo italiano - ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina - è tra i più sostenibili in Europa. La produzione biologica nel nostro Paese conta oltre 1,8 milioni di ettari coltivati e circa 73 mila operatori”.
"Il modello agricolo italiano - aggiunge Martina - è tra i più sostenibili in Europa. La produzione biologica nel nostro Paese conta oltre 1,8 milioni di ettari coltivati e circa 73 mila operatori. Abbiamo introdotto per la prima volta le mense biologiche certificate e rafforzato le norme sui controlli, ma dobbiamo continuare a lavorare sul piano internazionale per un sostegno sempre maggiore a questo settore. La sostenibilità è una chiave centrale per la crescita e la competitvità dei sistemi agroalimentari. Affronteremo questo tema cruciale nel corso della riunione ministeriale del G7 il 14 e 15 ottobre prossimi e il contributo presentato oggi rappresenta una base di confronto importante".
E la Regione Emilia-Romagna aderisce alla "Dichiarazione di Bergamo" per valorizzare le produzioni Dop e Igp.
L'’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli, spiega che c’è “forte identità di contenuti con le nostre politiche a favore dei prodotti di qualità”.
Quindi l’Emilia Romagna aderisce alla “Dichiarazione di Bergamo”, il documento di impegni a sostegno delle produzioni ad indicazione geografica proposto dall’Italia e che sarà sottoposto alla firma dei ministri del G7 Agricoltura, riuniti in questi giorni nel capoluogo lombardo. “Ho espresso il massimo sostegno alla Dichiarazione – sottolinea caselli - per la forte identità dei suoi contenuti con le politiche e le priorità della Regione Emilia-Romagna”.
La Dichiarazione di Bergamo, approvata dalle più importanti organizzazioni internazionali in rappresentanza di migliaia di aziende e produttori da quattro continenti (Africa, Asia, America, Europa), individua le priorità per sostenere la crescita del settore delle indicazioni geografiche e ne ribadisce la centralità per lo sviluppo delle economie. Nel mondo sono 8.500 le indicazioni geografiche, di cui 1.036 protette da registrazione, per un valore stimato di 70 miliardi di dollari.