I FONDI EUROPEI E COME UTILIZZARLI SECONDO LE REGIONI

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“Come Regioni avevamo chiesto stanziamenti massicci e straordinari all'Europa – dichiara Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni e dell’Emilia-Romagna - per attuare lo shock economico di cui l'Italia ha bisogno. Sempre di più ci sono le condizioni per realizzare un piano di ricostruzione nazionale che punti a sviluppo sostenibile, svolta ecologica, innovazione digitale, scuola, infrastrutture e messa in sicurezza del territorio, basato su investimenti pubblici. Un impegno che richiede unità e coesione, dal livello centrale ai territori. Per quanto ci riguarda, l'Emilia-Romagna è pronta a fare la sua parte”.
Sempre sull’accordo Ue Recovery fund, Bonaccini evidenzia che “l'Europa c'è e stavolta batte un gran colpo. Anche grazie al presidente Conte e al Governo, che di fronte agli interessi privati ed elettoralistici di pochi hanno fatto valere le ragioni dell'Unione Europea, solo unita in grado di avere un ruolo nello scenario internazionale, e del nostro Paese, il primo a dover lottare contro la terribile pandemia, pagando un prezzo altissimo ma indicando la strada a tutti gli altri. Un giorno storico. E ora si apre una grande opportunità”.
Del Recovery Fund “l'Italia è il primo beneficiario e questa è la prima buona notizia”, sottolinea il viceministro dell'Economia Antonio Misiani. Il fondo viene finanziato con Eurobond e su questo "si è rotto un tabu". Dei 750 milioni stanziati - di cui 390 a fondo perduto e 360 a prestiti superagevolati - al nostro Paese "ne sono messi a disposizione 209" di cui "127 in prestiti superagevolati e 82 a fondo perduto". E quindi "l'obiettivo immediato è presentare un piano per la ripresa che indichi visione, obiettivi e progetti da finanziare e - ha aggiunto - attrezzare la pubblica amministrazione per spendere bene e presto le risorse". "Guai – ribadisce Misiani - se sprechiamo questa opportunità”.
Si stanno immaginando incentivi alle imprese che riportano al lavoro i dipendenti in cassa integrazione "perché la via maestra non può essere la cassa all'infinito", sottolinea Misiani, secondo il quale si deve riportare le persone a lavorare "e la riduzione del cuneo fiscale può dare una mano significativa". Misiani ha comunque confermato che "ci sarà una proroga della cassa integrazione, una proroga dello stop ai licenziamenti e del decreto dignità per i contratti a tempo determinato". 
Per il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, è da rilanciare il tema dell'autonomia e quindi ”la definizione dei piani nazionali legati alle opportunità del Recovery fund non possono non far riferimento alla necessita' di riequilibrio dei servizi essenziali non solo tra nord e sud ma anche tra aree interne, aree di montagna e aree metropolitane. Siamo in un tornante della storia e abbiamo la possibilita' di destinare alle materie principali oggetto del confronto sull'autonomia differenziata, risorse che fino a qualche settimana fa sembravano impossibili anche da immaginare. E tutto questo avviene anche grazie al brillante negoziato appena chiuso dall'Italia in Europa. Riprendiamo il lavoro accelerando e prevedendo la trasmissione degli atti in Parlamento a settembre”.
Per il premier Conte con l'accordo sul Recovery fund "l'Ue si è dimostrata all'altezza della sua storia - sottolinea il premier Conte al Senato - e cambia la prospettiva perché, con un piano poderoso da 750 miliardi orientato alla crescita, allo sviluppo sostenibile e alla transizione ecologica, si va verso un'Unione più coesa, più sociale, più vicina ai cittadini, certamente più politica". 
In settimana il Governo varerà il decreto che stabilisce un nuovo scostamento di bilancio da 20 miliardi. (Regioni.it 3887 - 22/07/2020)